tag:blogger.com,1999:blog-8076748710874827508.post835448730460168191..comments2024-03-27T23:34:18.295-07:00Comments on Club Urban Fantasy: RUBRICA "Cosa penso di...": Gli ebook Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05488872313544613719noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-8076748710874827508.post-8788590568465110982013-07-14T22:54:34.205-07:002013-07-14T22:54:34.205-07:00L'importante è sempre leggere, in un modo o ne...L'importante è sempre leggere, in un modo o nell'altro. Poi se le tecnologie possono semplificarci la vita perchè no? Perchè ostinarsi a non volerle accettare? Gli ebook non escludono per forza il cartaceo, come il cartaceo non esclude per forza la possibilità di avere un e-readers in cui leggere altri libri. Si aprono solamente maggiori possibilità per soddisfare la nostra passione che resta la lettura :) Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/05488872313544613719noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8076748710874827508.post-58538131223594793482013-07-12T08:54:18.837-07:002013-07-12T08:54:18.837-07:00Io sono felicissima che siano arrivati i libri in ...Io sono felicissima che siano arrivati i libri in digitale! <br />Sono fuori di casa dal mattino alla sera,lavoro senza nessun collega con cui scambiare una parola in tutto il giorno,l'unica mia compagnia è la lettura che mi distrae e mi permette di non addormentarmi sui mezzi pubblici,ma portarsi dietro i libri nella borsa,stava diventando un po' complicato.<br />Il mio primo libro digitale è stato Sabriel di Garth Nix che ho letto in pdf sul pc: in effetti si fa un po' fatica,ma anche qui è questione di abitudine<br />Poi sono venuta a conoscenza degli e-reader, ma avevano veramente prezzi folli per me; ho lasciato passare un po' di tempo e ho visto che in Anobii continuavano a scrivere del Cybook Opus,così sono andata a vedere il sito e alla fine me lo sono auto regalato per Natale. Non ha nessuna diavoleria tecnica (niente internet,nè dizionario,nè possibilità di sottolineare),ma ci leggo veramente bene.<br />Non ho abbandonato del tutto il cartaceo: continuo solo le serie che avevo iniziato così,anche se lo spazio in libreria e in casa si sta restringendo sempre più.Fefinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8076748710874827508.post-44443333387464227122013-06-05T04:36:22.110-07:002013-06-05T04:36:22.110-07:00Ciao, grazie per il tuo intervento ben argomentato...Ciao, grazie per il tuo intervento ben argomentato :)<br />Per quanto riguarda la "correzione di bozze" purtroppo devo dire che a volte questa manca anche quando vi è una casa editrice alle spalle dell'autore. Il più delle volte si tratta di case editrici medio-piccole (che forse per una mancata esperienza, forse per risparmiare soldi, o altro) fanno un editor pessimo delle opere (oltre a non fare nessun tipo di selezione, o una selezione quanto meno discutibile in taluni casi). <br />Per non parlare delle volte in cui l'editor manca del tutto, cosa ancora più grave considerando che diverse di queste case editrici chiedono pure soldi all'autore. Ma anche nel caso in cui fossero del tutto free, io starei attenta uguale. Diciamo che sono poche le case editrici serie, anche se tutte di loro dicono il contrario. <br />Allo stesso tempo non tutti gli autori che si auto-pubblicano escludono l'editor dalle loro opere, anzi molti decidono di autofinanziarsi e si affidano a professionisti free-lance, ho visto opere di autori auto-pubblicatosi veramente ottime (certo non perfette del tutto, ma a un buon livello di qualità). Oltre al fatto che il più delle volte si creano pure la copertina del loro romanzo, si occupano del loro sito internet, si fanno pubblicità, creano eventi per pubblicizzare le loro opere, insomma si danno veramente da fare. Per far ciò però l'autore deve capirci un po', essere addentrato in questi meccanismi, deve sapersi mettere in gioco, deve migliorarsi, e i risultati non si ottengono nell'immediato quindi ci vuole anche tanta pazienza. Sono dell'idea però che molto meglio auto-pubblicarsi, e mettersi in gioco direttamente, che affidarsi a casa editrici pessime! <br />Per quanto riguarda invece l'idea della gratuità del supporto, penso sia impossibile, però è anche vero che ci sono tanti modi per favorire i lettori e per fermare l'illegalità, basta solo impegnarsi un po' venire incontro ai bisogni dei lettori (invece che arrancare nelle proprie convinzioni e ritenere l'ebook come il male dell'editoria di oggi). Ad esempio, come lo si sta facendo ultimamente per la musica in formato mp3 o per i film in streaming, si potrebbe pensare a degli abbonamenti mensili (non dal costo eccessivo, max 10 euro), al fronte del quale si ha la possibilità di leggere tutto ciò che si vuole. Questa io la troverei la miglior soluzione, oltre al favorire la creazione di biblioteche virtuali (dopotutto non esistono le biblioteche per i libri cartacei, perché non crearne per gli ebook? tempo fa volevano fare una cosa del genere, ma poi non ne ho sentito più parlare) Abolire l'esclusività dei formati e favorire un unico formato, magari l'epub, sarebbe un'altra gran cosa. Io ci spero in tutto ciò, vedremo :)Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/05488872313544613719noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8076748710874827508.post-46450226945505842792013-06-04T15:42:21.612-07:002013-06-04T15:42:21.612-07:00Forse il mio è un intervento "di parte",...Forse il mio è un intervento "di parte", ma occupandomi, per ora in modo non professionale, di correzione di bozze, ho potuto riscontrare che il "modus agendi" di certi scrittori, specie alle prime armi, non convinti che l'intervento di un buon editor o/e di un buonissimo correttore possa veramente fare la differenza tra un lavoro ben fatto ed uno scadente, è il medesimo, che si tratti sia di ebook autopubblicati sia di libri stampati da una, magari medio-piccola, tipografia senza alcun background editoriale.<br />Io la chiamo "la maledizione del correttore": più si è convinti della superfluità di un intervento editoriale sul proprio "capolavoro" ("l'ho letto e riletto tante di quelle volte che, ne sono sicuro, di errori non ce ne sono" è la frase tipica) e più vi si possono riscontrare errori talmente marchiani da far impallidire un alunno delle Primarie (ex Elementari)!<br />Quanto al non acquistare in cartaceo i libri già letti in formato digitale: ecco, io sono di quelli (romantici???) ai quali, invece, piace ritornare sugli altrui passi (letterari) acquistando il libro cartaceo. Sarà la sensazione di avere la singola pagina e l'intera opera tra le mani. Sarà l'odore dell'inchiostro fresco di stampa (altra romanticheria sempre più difficile da soddisfare, data la scadente qualità del supporto, in molti, troppi!, casi). Sarà, molto più prosaicamente, che la ri-lettura permette di notare sfumature narrative, sottigliezze retoriche, immagini che prima, preso dalla foga di sapere cosa viene dopo, ho tralasciato.<br />Se l'e-reader è utile per maneggevolezza e per capienza, il supporto cartaceo è, per me, d'obbligo, a condizione che il contenuto ne valga la pena.<br />Invece, più che sulla gratuità dell'opera letteraria, che farebbe cadere una delle due motivazioni primarie che spingono verso la produzione letteraria (e crollare la motivazione quasi esclusiva dell'esistenza dell'Industria Editoriale), punterei sulla gratuità del supporto (l'e-reader) e sulla eliminazione della proprietà esclusiva dei formati!EditorFGhttps://www.blogger.com/profile/01468316933819507506noreply@blogger.com