"E l'inverno sta arrivando."
"Lo so."
Perfino dopo tanti anni, ogni volta che udiva quelle parole Catelyn
rabbrividiva. Il motto degli Stark. Ogni nobile Casa aveva il proprio.
Motti di famiglia, punti di riferimento, invocazioni di speranza. Frasi
che parlavano di onore e gloria, promettevano lealtà e verità, giuravano
fede e coraggio. Gli Stark erano diversi. "L'inverno sta arrivando":
questo era il loro motto. Strana gente, questi uomini del Nord. Per
l'ennesima volta, Catelyn non poté evitare di pensarlo.
Titolo: Il Trono di Spade/Il Grande Inverno
Autore: George R.R. Martin
Pagine: 855 p.
Prezzo: € 15 cartaceo
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy
Scheda su Anobii: qui
Trama: In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L'ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all'ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all'estremo Nord, la Barriera - una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei -sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono allora quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita, o il senno, a chi ha la mala sorte di incontrarli? La fine della lunga estate è vicina, l'inverno sta arrivando e non durerà poco: solo un nuovo prodigio potrà squarciare le tenebre. Intrighi e rivalità, guerre e omicidi, amori e tradimenti, presagi e magie si intrecciano nel primo volume della saga de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".
Note sull'autore: George Raymond Richard Martin (Bayonne, 20 settembre 1948) è uno scrittore di fantascienza, horror e fantasy statunitense. È famoso soprattutto per il ciclo Cronache del ghiaccio e del fuoco; ha lavorato inoltre come sceneggiatore e produttore. Le sue opere sono solitamente firmate come George R. R. Martin. Martin è stato selezionato dalla rivista Time come uno dei "2011 Time 100", una lista delle 100 "persone più influenti del pianeta". Martin vive a Santa Fe (Nuovo Messico). È un membro del Science Fiction and Fantasy Writers of America (di cui è stato direttore regionale dal 1977 al 1979 e vicepresidente dal 1996 al 1998) e del Writer's Guild of America.
La mia opinione:
Oggi mi dedico a recensire il primo volume, Il Trono di Spade/Il Grande Inverno, di una saga molto famosa e longeva (uscita per la prima volta nel lontano '96) Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, osannata da molti (sia la saga che l'autore) e con un numero esponenziale di fans (aumentato negli ultimi anni granzie alla trasposizione nel telefilm Il Trono di Spade, sceneggiato dallo stesso Martin, che prima di scrivere i romanzi era appunto uno sceneggiatore, per cui se ne intende). Definita da alcuni "La grande epopea moderna". Per tutti questi motivi, e l'importanza dell'opera in questione, non sarà una recensione "facile" da scrivere, ma come sempre volevo dirvi la mia. Parlando in generale: i migliori scrittori per me sono sempre gli sceneggiatori, conoscono i meccanismi per "colpire" i lettori, per stupirli ed essere originali, proponendo trame articolate, senza contare che per fare quello che fanno hanno studiato (mentre parecchi scrittori di oggi sono convinti della non necessarietà dello studiare tecniche narrative, certo sarebbe un discorso troppo lungo da approfondire in questo momento per cui sorvoliamo). La Mondadori, sicuramente per questioni monetarie di guadagno, divise all'epoca il primo volume in due parti (per questo il doppio titolo), ma in realtà è un unico romanzo e come tale io l'ho letto (anche i volumi seguenti sono stati smembrati, alcuni addirittura in tre parti). Infatti la nuova edizione ha riunito le due parti in una, aggiungendoci una nuova copertina che si rifa al telefilm (vi è Ned sul Trono di Spade, fatto appunto "di spade tolte ai nemici sconfitti" e per nulla comodo xD). Famosa è stata la prima traduzione dell'opera con il clamoroso errore del cervo/unicorno, chi non ne ha sentito parlare almeno una volta? La mia non è stata una lettura spontanea, scelta per caso (come mi capita di solito), volevo concretamente capire cosa ci trovassero cosi tante persone in questa saga (e se i numerosi elogi rispondessero al vero, sì avevo letto diverse recensioni tutte però senza spoiler). La mole delle pagine è per stomaci forti, di solito evito come la peste certi mattoni (leggere un libro non fa mai male, tranne se, come in questo caso, non lo tiri in testa alle persone xD). Lo so, è una forma di razzismo letterario verso certi titoli che magari meriterebbero, ma non ci posso far nulla. A mia discolpa però vi giuro che una volta iniziata la lettura mi è risultato difficile staccarmene e le pagine scorrevano via liscie come l'olio.