lunedì 31 ottobre 2011

La maledizione di Sekhmet

Salve, volevo informarvi che sto scrivendo un romanzo in collaborazione con un'altra persona, gestore del blog Occhio della dea che trovate qui: http://arkavarez.blogspot.com
Il libro ha come protagoniste due gemelle inglesi di nome Brenda e Cath, dai caratteri molto differenti che intrapprenderanno un viaggio in Egitto che si rivelerà pieno di misteri. Ancora il lavoro è in fase di scrittura per cui non sappiamo bene come si evolverà la storia, ma spero che vada tutto bene è divertente scrivere a due mani e confrontarsi sulle varie idee. Per avere un parere sul lavoro fino a qui svolto abbiamo pubblicato i primi DUE CAPITOLI in questo post: http://arkavarez.blogspot.com/2011/10/nuovo-libro.html
Chi volesse leggerli e poi lasciare un commento è ben accetto.
Sperando di non ricevere pesci in faccia, vi lascio alla prossima...

sabato 29 ottobre 2011

Recensione: Il diario degli Angeli: Creature della notte

Titolo: Il diario degli Angeli: Creature della notte
Autore: Lili St. Crow
Pagine: 327 p., brossura
Prezzo: Prezzo di copertina € 12,90
Editore: Newton Compton 2010
Genere: Urban Fantasy
Scheda su Anobii: qui

Trama: Dru Anderson è una ragazza "strana", da sempre. La sua vita e un continuo trasferirsi di città in città a caccia di creature notturne: fantasmi, vampiri, lupi mannari. E' una vita pericolosa, ma è l'unica che Dru conosce, da quando il padre è diventato uno zombie e lei si è ritrovata nel bel mezzo di un gioco mortale dove ogni mossa potrebbe essere l'ultima. Un giorno infatti, in un paesino ghiacciato del Dakota, uno zombie molto affamato bussa alla sua porta. Sola, terrorizzata e in trappola, Dru avrà bisogno di tutto il suo ingegno per rimanere viva: le creature notturne hanno deciso di tornare a cacciare, e Dru sarà il loro menu... Avra qualche chance di sopravvivere? Riuscirà a scoprire quanto sia speciale e quanti sono i suoi poteri nascosti? Con una scrittura tagliente, una buona dose di ironia, atmosfere invernali, desolate e spettrali, Lili St. Crow costruisce un romanzo al cardiopalmo, il primo di una serie di thriller ad alta tensione: una nuova fantastica eroina dal sapore mitologico, che può combattere, che ha poteri soprannaturali, ma che puo spezzare anche più di un cuore...

Note sull'autore:  Lilith Saintcrow (conosciuta meglio come Lili St. Crow) è lo pseudonimo di Anna Beguine, scrittrice statunitense nata in New Mexico, che ha girato parecchio il mondo. Ora vive a Vancouver con i suoi figli, ha una casa piena di gatti e un assortimento di altri randagi. Innamoratasi della scrittura a dieci anni, il genere in cui scrive è l'Urban Fantasy o Paranormal Romance. E' diventata famosa in Italia tra il 2010 e il 2011 per la pubblicazione della sua serie Strange Angels (in Italia Il Diario degli Angeli di cui sono stati pubblicati fino a questo momento in totale tre libri)   



Serie Strange Angels - Il Diario degli Angeli
  • Creature della notte (Strange Angels 2009) (in Italia 2010)
  • Tradimenti (Betrayals 2009) (in Italia 2011)
  • Gelosia (Jealousy 2010) (in Italia 2011)
  • Defiance (ancora non pubblicato, atteso in America per il 2011)
  • Reckoning (ancora non pubblicato, atteso in America per il 2011)
Blog ufficiale della scrittrice: qui
Sito della serie Strange Angels: qui (dove vi sono belle immagini da scaricare per il vostro desktop)

La mia opinione: Il diario degli Angeli: Creature della notte è il primo romanzo di una serie Strange Angels, che i traduttori per seguire la moda del "Diario dei vampiri, Diario di..." hanno voluto chiamare Diario degli Angeli quando di Angeli non ne compaiono neanche mezzo (almeno io finora ho letto solo il primo volume non posso parlare per gli altri). Ormai quasi nessun scrittore di urban fantasy o paranormal romance scrive un romanzo singolo autoconclusivo, ma tutti si indirizzano sulla composizione di saghe più o meno lunghe. A volte si limitano a semplici trilogie e altre volte la lista diventa quasi infinita. Finora di questa serie in Italia e anche in America sono stati pubblicati tre volumi, si attendono altri due e vedremo se proseguira o meno, in ogni caso mio parere personale: adoro le serie. Come ogni primo volume di una serie però ha i suoi difetti, Creature della notte serve un pò ad introdurre il mondo, l'ambiente, la protagonista e chi gli sta intorno, in cui l'opera poi si svilupperà e l'autrice si deve un pò diciamo allenare nelle sue pagine. Per cui l'inizio potrà sembrare un pò piatto, poca azione e la parte finale invece dove l'azione ne fa da padrona diventa troppo abbozzata e confusa, quasi scritta in fretta e furia. E naturalmente il finale rimane aperto per la lettura del continuo (che per quanto ho letto in giro il secondo dovrebbe essere scritto molto meglio). Ciò che mi ha colpito di questo romanzo è la sua ricca mitologia di creature, e il richiamo a serie televisive come Supernatural (che io adoro). La protagonista Dru vive una vita un pò sbandata insieme a suo padre, cacciatore di vampiri e di altri tipi di creature che infestono il Mondo Reale di cui la maggior parte delle persone non ne è a conoscenza vivendo nel mondo normale. Sono costretti quindi a cambiare spesso casa e a girare tutta l'America alla ricerca di queste creature, fin quando non si stabiliscono in Dakota (qui nevica praticamente in continuazione, brrr che freddo) dove purtroppo il padre di Dru fa una brutta fine e diventa uno zombie. Non avendo più il padre e avendo già perso la madre, la ragazza si ritroverà sola al mondo. Ed è da qui che la nostra protagonista inizierà a vivere le sue avventure o disavventure. Conoscerà un suo compagno di classe Grave, solo al mondo come lei, che frequentandola sarà esposto a vari casini (come se non ne avesse già abbastanza di suo), fino a diventare una specie di licantropo: loup-garou. Quanto adoro Grave è cosi carino e dolce nei modi, lei invece cosi poco fine e sgorbutica però come si dice gli opposti si attraggono? io tifo per lui, per una eventuale possibile futura love story, ma mi sa tanto che rimarò delusa. Mentre farà la comparsa anche un altro ragazzo Christophe, buono-cattivo non si sa bene, cacciatore di vampiri mezzo vampiro: dampiro. Anche la protagonista non è una semplice "umana" ma svilupperà vari poteri e doni "Il tocco" lo chiamava sua nonna, lei è una svetocha. Concludendo poteva essere scritto meglio, ma mi è piaciuto un sacco lo stesso e non vedo l'ora di leggere il seguito per capirci di più.

Miei post per approfondire:
Svetocha: qui
Loup Garou: qui
Dampiro: qui

martedì 25 ottobre 2011

Svetocha

Descrizione: La Svetocha è la versione molto rara di un Dampiro femminile. Sono vampire che hanno sangue molto pregiato e potente che si trasforma in velenoso per Vampiri e Dampiri una volta che la Svetocha ha raggiunto lo sviluppo totale. Le Svetocha sono molto più forti e più adatte all'uccisione di Vampiri.Una Svetocha nasce quando la madre è umana e il padre un vampiro, la bambina che nascerà sarà rarissima e potente. La maggior parte delle volte le donne umane che restano incinte di vampiri procreano maschi, ma quando il feto è femminile, allora è prezziosissimo. La Svetocha è troppo preziosa e deve essere protetta a tutti i costi per la sua rarità. Loro sono le regine della loro specie. Essa è presente nei romanzi della saga Il Diario degli angeli di Lili St. Crow.

Loup Garou

Descrizione: Dopo il morso di un licantropo, la persona morsa si ammala di licantropia, in poche ore può diventare pericolosa e deve essere uccisa. Ma se essa è pura, cioè vergine, la trasformazione non sarà mai completa e il licantropo non sarà mai schiavo della luna piena. Il Loup Garou quindi ottiene tutti i vantaggi dell'essere licantropo, senza la dolorosa trasformazione che avviene durante il plenilunio, che porta molti inconvenienti come: perdere il controllo di se stessi, e non riconoscere le persone che si amano, infatti i licantropi rischiano di fargli del male una volta trasformati. I Loup Garou invece posso prendere sembianze animalesche quando vogliono e hanno sempre a disposizione i poteri soprannaturali della bestia. Il loro fiuto è superiore a quello dei normali licantropi e hanno una forza inimmaginabile. Loro sono i re della specie. Esso è presente nei romanzi della saga Il Diario degli angeli di Lili St. Crow.

Dampiro

Descrizione: Nel folclore rom, un dampiro è il figlio di un vampiro e di una donna umana. Una descrizione accurata della figura del dampiro è stata fornita dall'antropologo Tatomir Vukanović. Alcune tradizioni specificano i segni con cui i figli di un vampiro può essere riconosciuto. Le leggende serbe dicono che ha una selvaggia chioma di capelli scuri o neri e non ha un'ombra. Nel folklore bulgaro, le indicazioni possibili includono l'essere "molto sporco", con un scivoloso e morbido, senza chiodi e ossa (quest'ultima peculiarità fisica è anche attribuita allo stesso vampiro), e "un segno profondo sulla schiena, come una coda ". Al contrario, un naso pronunciato è stato spesso un segno, come lo erano più grandi del normale le orecchie, i denti o gli occhi. Per i vampiri va sconfitto. La figura del dampiro è stata ampiamente ripresa nella cultura popolare moderna; la si trova per esempio nei fumetti Marvel (Blade) Bonelli Editore (Dampyr), nei lungometraggi animati (Vampire Hunter D) e in diversi videogiochi (Castlevania, The Elder Scrolls IV: Oblivion) e in Breaking Dawn, libro di Stephine Meyer, quarto nella serie di Twilight, dove Renesmee Carlie Cullen (figlia di Edward Cullen, vampiro, e Bella Swan, umana) è una dampira. Inoltre è presente nei romanzi della saga del Diario degli angeli di Lili St. Crow.

sabato 22 ottobre 2011

Ghoul

Descrizione:
Una delle creature della notte è il Ghoul, le sue origini risalgono alla tradizione ed al folklore arabo (dove è un demone mutaforma che vive nel deserto e dissacra le tombe per nutrirsi della carne dei morti o dei viaggiatori che incontra). Ma è con i romanzi di H. P. Lovecraft che il ghoul assume le sembianze con cui oggi è presente in vari romanzi urban fantasy, esso diventa il membro di una razza notturna sotteranea, orripilanti umanoidi che si cibano di cadaveri umani. Non sono necessariamente malvagi, infatti non uccidono ma si limitano a cibarsi di chi è già morto, di solito possono anche mantenere le loro capacità intellettive, emanano un odore nauseabondo e non hanno un bell'aspetto. Fanno parte delle creature considerate non-morti, se si rifiutano di nutrirsi di carne umana rischiano di deteriorarsi ed accellerare il loro processo di decomposizione che li porta infine alla morte definitiva. Essendo già morti sono difficili da uccidere, l'unico modo è staccargli definitivamente la testa dal corpo. A livello estetico a volte le labbra e le palpebre sono assenti, a causa del loro stato di necrosi, come è assente il naso ormai marcito, possono essere ricurvi con la gobba. Posono vivere vicino a cimiteri (meglio se sconsacrati) dove è più facile per loro trovare di che sfamarsi e sono creature che amano stare in branco. Le teorie su come si diventa ghoul si differenziano nei vari romanzi, a volte per volere di una necormante su di un cadavere, a volte per l'azione di un vampiro o altro. Nella serie di romanzi della Frost vi è un modo particolare per creare un nuovo ghoul, partendo da un essere umano ferito a morte bisogna dargli una piccola quantità di sangue di vampiro da bere. In seguito una volta morto definitivamente, un altro ghoul scambia il suo cuore con quello dell'essere umano in questione. Il sangue di vampiro infine viene versato sul cuore donato per "attivare" il nuovo ghoul. 


Romanzi Urban Fantasy in cui sono presenti i Ghouls:
La saga di Anita Blake di Laurell K. Hamilton (1993 in corso)
La cacciatrice della notte, di Jeaniene Frost (che fa parte della Saga Night Huntress)

Licantropi

Descrizione:
Una delle creature della notte, presente ormai in molti romanzi urban fantasy, è il licantropo (che spopola in genere "come moda" al secondo posto dopo i vampiri), essi vengono anche definiti come uomini-lupo o più semplicemente lupi mannari (mangiatori di uomini). Secondo la tradizione il licantropo è un essere umano che a causa di una maledizione, o perchè morso da un altro licantropo, è costretto a trasformarsi in una bestia feroce (generalmente un lupo, ma possono esserci altre varianti come l'orso o il gatto selvatico, ma in questi casi è meglio parlare di mutaformi) ad ogni luna piena. Un modo per ucciderli è utilizzare un'arma d'argento. Essi presentano, quando sono trasformati, una forza sopraumana, agilità, e grande fiuto. Quando invece ritornano alla loro forma umana, soprattutto dopo essersi da poco trasformati, possono apparire pallidi e stanchi, affaticati, un pò più pelosi del normale, le ferite non gravi che si sono procurati si rigenerano molto velocemente, adorano mangiare carne cotta al sangue. Preferiscono vivere per i fatti loro in branchi, lontani dagli esseri umani quando è possibile, e non sempre sono violenti o comunque cercano di limitarsi. Oltre ad essere una creatura territoriale ed istintiva il licantropo è anche molto geloso della sua donna e può capitare che ululi e ringhi quando ha un rapporto sessuale e sia indisponente verso altri contendenti. Sono di solito eterni nemici dei vampiri, che odiano a morte. Ma non tutti i lupi mannari si trasformano contro la propria volontà nelle sere di luna piena, altri licantropi si possono trasformare ogni volta che lo desiderano (allenandosi in questo) e senza perdere la ragione (essendo in grado anche di comunicare tra di loro tramite la mente o addirittura di parlare normalmente). 

Romanzi Urban Fantasy con licantropi sono:
Serie di Twilight (dove sono presenti dal secondo romanzo in poi)
La saga di Anita Blake di Laurell K. Hamilton (1993 - in corso dove sono presenti sia vampiri che licantropi)
La saga di Black Moon di Keri Arthur (dove i protagonisti due fratelli gemelli sono un rarissimo caso di ibrido vampiro/lupo mannaro) 
La figlia della luna di Patricia Briggs (che fa parte della serie di Mercedes Thompson, una donna meccanico con sangue nativo-americano che si trasforma in coyote)
Ragazze lupo di Martin Millar (2008 ambientato a Londra ha come protagonista l'ultima e ricchissima discendente della più antica stirpe di licantropi scozzesi che vive però da sbandata)
Shiver di Maggie Stiefvater (2009 che fa parte della trilogia di Maggie Stiefvater)
Le due lune di Luca Tarenzi (2009 autore italiano, romanzo ambientato a Milano, ha come protagonista una giovane ragazza che si ritrova morsa alla caviglia da "qualcosa" e la sua vita cambia per sempre)
Warewolf di Francesca Angelinelli (2009 autrice italiana, paranormal romance storico ambientato nell'Inghilterra del XIX secolo, non hot con pratogonisti licantropi)
Bitten. La notte dei lupi di Kelley Armstrong (2010 che ha compre protagonista un lupo mannaro donna, il romanzo fa parte della Serie Women of the Otherworld, i cui i romanzi successivi devono ancora uscire)
Lady Moon, di Annette Curtis Klause (che ha come protagonista Vivian, una giovane licantropa, fiera della sua natura “selvaggia” e orgogliosa di essere figlia del capo-clan)
Io Sono il Lupo, di Stephen Cole (2011 che fa parte della trilogia The Wereling con lupi mannari)
Cappuccetto Rosso Sangue, di Sarah Blakey-Cartwright (rivisitazione in chiave gotica della classica favola di Cappuccetto Rosso, dove il cattivo di turno è il lupo in questo caso un lupo mannaro)
Cacciatrici, di Jackson Pearce (ispiratosi alla favola di Cappuccetto Rosso il romanzo ha come punto di vista quello di due sorelle cacciatrici di lupi mannari)


Naturalmente ci sono molte altre letture su queste creature nell'ambito dell'horror o sempre nell'ambito dell'urban fantasy ma con un ruolo più marginale all'interno dei romanzi o di saghe.

venerdì 21 ottobre 2011

Non dare gatti neri in adozione!

Lo so che non centra molto col blog, ma siccome tengo molto ai gatti volevo informarvi di questa cosa e diffonderla anche attraverso il mio blog in modo che abbia maggiore risalto: IN QUESTO PERIODO NON DARE GATTI NERI IN ADOZIONE!!!!!
I capri espiatori! Negli Stati Uniti succede un fenomeno curioso: la vigilia di Ognissanti scompaiono dei gatti neri. La protezione degli animali di Chicago, sorpresa dall'esplosione di questo fenomeno di scomparse misteriose alla fine di ottobre, ha deciso di vietare l'adozione di questi neri felini durante la stagione di Halloween. Halloween Le origini Molti pensano che Halloween abbia avuto origine con la festa di Ognissanti. Ma ciò non è vero. Ognissanti, che ha avuto origine nella Chiesa cattolica, veniva inizialmente celebrata in maggio. Nell'anno 834 venne spostata da maggio a ottobre al fine di sovrapporsi a un'antica festa druidica che aveva luogo l'ultimo giorno di quel mese. Le origini di Halloween risalgono agli antichi druidi celti, circa 2000 anni fa. I Celti vivevano in ciò che oggi è la Francia, l'Inghilterra, il Galles e la Scozia, e celebravano la vigilia del nuovo anno, il 31 ottobre, in onore di Samhain, il principe della morte. I Celti credevano che in questo giorno gli spiriti malvagi dei morti ritornavano per creare confusione e caos fra i viventi. La festa doveva placare Samhain e gli spiriti dei defunti. La vigilia di Samhain e altre pratiche occulte hanno dato origine a molte delle tradizioni che oggi fanno parte di Halloween. Il nome Halloween deriva dall'inglese: il primo novembre è il giorno di tutti i Santi, in inglese "All Saints' Day", e la vigilia del 31 ottobre viene chiamata "All Hallowed Eve" ("vigilia di tutti i santi"), che è poi stato abbreviato in "Halloween". I simboli Pipistrelli, gatti neri, la luna piena, streghe, fantasmi... questi simboli hanno poco a che vedere con la vigilia di Samhain. Si tratta però di simboli usati nel mondo occulto che hanno trovato un posto naturale nella festa di Halloween. Le notti di luna piena sono il momento ideale per praticare certi riti occulti. I gatti neri vengono associati alle streghe per superstizione – si credeva che le streghe potessero trasferire il loro spirito in un gatto, e per questo ne avevano sempre uno. Ai pipistrelli vengono attribuite capacità occulte perché hanno caratteristiche di uccello (che nel mondo occulto sono simbolo dell'anima) e di demonio (perché vivono nelle tenebre). Nel medioevo si credeva che sovente il diavolo si trasformava in pipistrello. Diviene così chiara la ragione per cui il pipistrello è diventato parte di Halloween. 
della pagina facebook "LA SUA PELLE NON NON E' IN VENDITA'" qui

aNobii

Salve, in questo post volevo parlarvi di aNobii per chi non conoscesse questo sito, io ci sono iscritta da credo più di un anno e mi piace un sacco, sarà che la mia passione per i libri non ha confini. Ma non tutti sono a conoscenza della sua esistenza (almeno penso sia cosi) e ho visto sempre poca pubblicità e poca informazione, anch'io all'epoca ne sentiì parlare solo per caso. Inzio col dire che aNobii è un social network (come facebook) dedicato appunto ai libri, è stato creato nel 2005 ad Hong Kong ed ora è diffuso in ben 15 lingue diverse, tra cui l'italiano. Il nome aNobii deriva da Anobium punctatum, il "tarlo della carta" metafora che indica chi passa molto tempo sui libri. Nel sito dopo una breve registrazione (ma ci si può anche non registrare ed entrare direttamente con il profilo di facebook, cosa che trovo molto comoda) ogni utente ha il suo profilo (ci si può mettere un'immagine personale per distinguerci e le informazioni di base tipo nome, località, data di nascita). Ogni profilo rappresenta la propria libreria personale a cui possono essere aggiunti tutti i libri che si vuole dividendoli in varie categorie, c'è anche la lista dei desideri dei libri che vorremmo avere. Ogni libro ha una sua scheda in cui possiamo indicare il voto (se abbiamo almeno iniziato a leggerlo), scrivere una nostra recensione, indicare se abbiamo intenzione di prestarlo o venderlo ecc. Oltre alla nostra libreria, esistono i vari gruppi a cui ci si può iscrivere e partecipare e si può fare amicizia con altre persone e aggiungersi come amico o come vicino e come su facebook scriversi messaggi anche privati. Quindi lo trovo un modo carino per ritrovarsi con chi ha la nostra stessa passione per i libri, inoltre quando andiamo a vedere il profilo di qualche altro utente e quindi la sua libreria, il sito ci informa sulla nostra compatibilità cioè se abbiamo o meno gusti simili. 
Se vi ho anche solo un pò incuriosito ecco il sito in questione: http://www.anobii.com/home
Questa invece è la mia libreria, il mio profilo: http://www.anobii.com/angivisal84/books

Recensione: Le luci di settembre

 La vita sembrava tranquilla e semplice, ma allo stesso tempo aveva più pieghe di una tenda bizantina.
Carlos Ruiz Zafon, Le luci di settembre

Titolo: Le luci di settembre
Autore: Carlos Ruiz Zafón
Pagine: 268 p., rilegato
Prezzo: Prezzo di copertina € 19,00
Editore: Mondadori 2011 
Genere: Avventura, mistero 
Scheda su Anobii: qui 

Trama: Durante l’estate del 1937 Simone Sauvelle, rimasta all’improvviso vedova, abbandona Parigi assieme ai figli, Irene e Dorian, e si trasferisce in un piccolo paese sulla costa per sfuggire agli ingenti debiti accumulati dal marito. Trova lavoro come governante per il facoltoso fabbricante di giocattoli Lazarus Jahn in una gigantesca magione chiamata Cravenmoore, dove l’uomo vive con la moglie malata. Tutto sembra andare per il meglio. Lazarus si dimostra un uomo gradevole, tratta con riguardo Simone e i figli, a cui mostra gli strani esseri meccanici che ha creato – e che sembrano avere vita propria – mentre Irene si innamora di Ismael, il cugino di Hannah, la cuoca della casa. Ma eventi macabri e strane apparizioni sconvolgono l’armonia di Cravenmoore: Hannah, viene trovata morta e una misteriosa ombra si impossessa della tenuta. Spetterà a Irene e Ismael lottare contro un nemico invisibile per salvare Simone e svelare l’oscuro segreto che avvolge la fabbrica dei giocattoli, un enigma che li unirà per sempre e li trascinerà nella più emozionante delle avventure in un mondo labirintico di luci e ombre.

Note dell'autore: Caro lettore, Le luci di settembre è il mio terzo romanzo e fu pubblicato per la prima volta in Spagna nel 1996. Quanti hanno già letto i miei ultimi romanzi, L'ombra del vento e Il gioco dell'angelo, forse non sanno che i primi quattro che ho scritto furono originariamente pubblicati nella narrativa per ragazzi. Nonostante fossero destinati soprattutto a lettori giovani, la mia speranza era di coinvolgere persone di ogni età. Nello scrivere quelle pagine ho cercato di creare il genere di narrativa che avrei apprezzato da ragazzo, ma che avrebbe continuato a interessarmi a ventitré anni, o a quaranta, o a ottantatré. Per lungo tempo i diritti di questi libri sono stati "intrappolati" in una disputa legale, ma adesso tali romanzi possono finalmente raggiungere i lettori di tutto il mondo. Sin dalla prima pubblicazione questi lavori hanno trovato benevola accoglienza da parte di giovani e meno giovani. Mi piace credere che il racconto trascenda qualsiasi limite di età e spero che coloro che hanno apprezzato i miei romanzi per adulti saranno tentati di esplorare queste storie di magia, mistero e avventura. Infine, per tutti i nuovi lettori, mi auguro che anche questi vi siano graditi, adesso che siete in procinto di iniziare la vostra personale avventura nell'universo dei libri.
Buon viaggio, Carlos Ruiz Zafón. febbraio 2010.

La mia opinione: Romanzo per ragazzi come spiega l'autore stesso all'inizio del libro come riportato sopra. Non molto lungo, scorre abbastanza velocemente nell'evolversi di un'avventura carica di mistero. C'è il cattivo di turno, l'amore e il lieto fine tutte cose che possono rendere il romanzo scontato, ma io l'ho trovato ugualmente bello, oserei dire emozionante, anche un pò triste per un'amore e una esistenza non vissuta a pieno. Non vi nascondo che alla fine ho anche versato qualche lacrima, ma non prendetemi per pazza forse è la gravidanza. Lo stile in cui scrive Zafón mi piace parecchio, ma come già detto nel post sull'autore dipende un pò dai gusti può piacere come no.

Il mio post sull'autore: qui
La lettera di Ismael: qui con cui inizia il romanzo
La lettera di Irene: qui con cui finisce il romanzo

Voi cosa ne pensate? L'avete letto? ogni commento sarà ben accetto :)

Irene

Caro Ismael,
è passato molto tempo dall'ultima volta che ti ho scritto. Troppo. Alla fine, solo una settimana fa, è successo il miracolo. Tutte le lettere che in questi anni avevi spedito al mio vecchio indirizzo mi sono arrivate grazie alla bontà di una vicina, una povera anziana di novant'anni!, che le ha conservate per tutto questo tempo, sperando che un giorno qualcuno andasse a ritirarle. In questi giorni le ho lette, rilette e poi ancora rilette, fino a non poterne più. Le ho conservate come il più prezioso dei miei tesori. Le ragioni del mio silenzio, di questa lunga assenza, mi risultano difficili da spiegare. Specialmente a te, Ismael. Specialmente a te. Quei due ragazzi sulla spiaggia non immaginavano che, la mattina in cui l'ombra di Lazarus Jann si spense per sempre, un'ombra molto più terribile incombesse sul mondo. L'ombra dell'odio. Presumo che tutti abbiamo pensato a quelle parole riguardo a Daniel Hoffmann e al suo "lavoro" a Berlino. Quando, durante i terribili anni di guerra, ho perso i contatti con te, ti ho scritto centinaia di lettere che non sono mai arrivate da nessuna parte. Mi chiedo ancora dove si trovino, dove siano andate a finire tante parole, tante cose che avevo da dirti. 


Voglio che tu sappia che, durante quei terribili tempi di oscurità, il tuo ricordo, la memoria di quell'estate a Baia Azzurra, è stata la fiamma che mi ha tenuta in vita, la forza che mi ha aiutato a sopravvivere giorno dopo giorno. Saprai che Dorian si è arruolato e ha combattuto per due anni nell'Africa del Nord, da dove è tornato con un mucchio di assurde medaglie di latta e con una ferita che lo farà zoppicare per il resto dei suoi giorni. È stato uno dei fortunati. È tornato. Ti rallegrerà sapere che, alla fine, ha trovato lavoro nel dipartimento di cartografia della marina mercantile e che, nei momenti che la sua fidanzata Michelle (dovresti vederla...) gli lascia liberi, percorre il mondo da cima a fondo con il suo compasso. Di Simone, cosa ti posso raccontare? Invidio la sua forza e quella sua integrità che tante volte ci ha permesso di tirare avanti. Gli anni della guerra sono stati duri per lei, forse più che per noi. Non ne parla mai, ma a volte, quando la vedo silenziosa, accanto alla finestra, a guardare la gente che passa, mi chiedo quali siano i suoi pensieri. Non vuole più uscire di casa e trascorre le ore con l'unica compagnia di un libro. È come se fosse passata dall'altra parte di un ponte, dove non so come arrivare... A volte, la sorprendo a osservare vecchie foto di papà e a piangere in silenzio. 

Quanto a me, sto bene. Un mese fa ho lasciato l'ospedale di Saint-Bernard, dove ho lavorato in questi anni. Lo abbatteranno. Spero che, con il vecchio edificio, scompaiano anche tutti i ricordi delle sofferenze e dell'orrore a cui ho assistito nei giorni della guerra. Credo che nemmeno io sono più la stessa, Ismael. Qualcosa è successo dentro di me. Ho visto tante cose che non avrei mai immaginato potessero accadere... Ci sono ombre nel mondo, Ismael. Ombre molto peggiori di qualunque cosa contro la quale tu e io abbiamo combattuto quella notte a Cravenmoore. Ombre al cui paragone Daniel Hoffmann è solo un gioco da bambini. Ombre che provengono dall'interno di ognuno di noi. A volte mi rallegro del fatto che papà non sia qui a vederle. Ma penserai che sono diventata una nostalgica. Per nulla. Non appena letta la tua ultima lettera, ho sentito un tuffo al cuore. Era come se il sole fosse spuntato dopo dieci anni di giornate nere e piovose. Ho ripercorso la Spiaggia dell'Inglese, l'isola del faro, e ho solcato di nuovo la baia a bordo del Kyaneos. Ricorderò sempre quei giorni come i più meravigliosi della mia vita. Ti confesserò un segreto. Molte volte, nelle lunghe notti degli inverni di guerra, mentre gli spari e le urla risuonavano nel buio, lasciavo che i pensieri mi portassero ancora lì, accanto a te, al giorno che trascorremmo sull'isolotto del faro. Magari non fossimo mai andati via da lì. Magari quel giorno non fosse mai finito. Immagino che ti chiederai se mi sono sposata. La risposta è no. Non mi sono mancati pretendenti, non credere. Sono ancora una ragazza che ha un certo successo. Ci sono stati dei fidanzati. Meteore. I giorni di guerra erano molto duri da passare in solitudine, e io non sono forte quanto Simone. Ma niente di più. Ho imparato che a volte la solitudine è un sentiero che conduce alla pace. E per mesi non ho desiderato altro: pace. 

E questo è tutto. O nulla. Come spiegarti tutti i miei sentimenti, tutti i miei ricordi durante questi anni? Preferirei cancellarli d'un colpo. Vorrei che il mio ultimo ricordo fosse quell'alba sulla spiaggia e scoprire che tutto questo tempo non è stato altro che un lungo incubo. Vorrei essere di nuovo una ragazza di quindici anni e non capire il mondo che mi circonda, ma non è possibile. Non voglio più continuare a scrivere. Voglio che la prossima volta che parleremo sia faccia a faccia. Tra una settimana Simone andrà a passare un paio di mesi con sua sorella ad Aix-en-Provence. Quel giorno stesso tornerò alla stazione di Austerlitz e prenderò il treno per la Normandia, come dieci anni fa. So che mi aspetterai e so che ti riconoscerò tra la gente, come ti riconoscerei anche se fossero passati mille anni. Lo so da molto tempo. Un'eternità fa, nei peggiori giorni della guerra, ho fatto un sogno. Tornavo a camminare sulla Spiaggia dell'Inglese con te. Il sole tramontava e fra la bruma si scorgeva l'isolotto del faro. Tutto era come prima: la Casa del Capo, la baia... perfino le rovine di Cravenmoore oltre il bosco. Tutto tranne noi. Eravamo due vecchietti. Tu non ce la facevi più ad andare per mare e io avevo i capelli così bianchi che sembravano cenere. Ma eravamo insieme. Da quella notte ho saputo che un giorno, non importava quando, sarebbe giunto il nostro momento. 


Che in un luogo lontano le luci di settembre si sarebbero accese per noi e che, stavolta, non ci sarebbero più state ombre sulla nostra strada. 
 Stavolta sarebbe stato per sempre.

dal libro Le luci di settembre di Carlos Ruiz Zafón

Ismael

Cara Irene,
le luci di settembre mi hanno insegnato a ricordare i tuoi passi che svanivano nella marea. Sapevo già allora che la zampata dell'inverno non avrebbe tardato a cancellare il miraggio dell'ultima estate che trascorremmo insieme a Baia Azzurra. Ti sorprenderà scoprire quanto poco tutto sia cambiato da allora. La torre del faro si erge sempre come una sentinella nella bruma, e la strada che costeggia la Spiaggia dell'Inglese è ormai solo un pallido sentiero che si snoda verso il nulla tra la sabbia. Le rovine di Cravenmoore si intravedono oltre gli alberi del bosco, silenziose e avvolte in un manto di oscurità. Nelle sempre meno frequenti occasioni in cui mi avventuro al largo sulla barca a vela, posso ancora scorgere i vetri incrinati dei finestroni dell'ala ovest che brillano come fantasmagorici segnali nella nebbia. A volte, stregato dalla memoria di quei giorni in cui al cadere della sera solcavamo la baia di ritorno verso il porto, mi sembra di rivedere le luci che tremolano nell'oscurità. Ma so che ormai lassù non c'è nessuno. Nessuno. Ti chiederai cosa ne è stato della Casa del Capo. 
Ebbene, è sempre lì, isolata, a fronteggiare l'oceano infinito dalla sommità del capo. Lo scorso inverno un temporale ha demolito quel che restava del piccolo pontile sulla spiaggia.Un facoltoso gioielliere arrivato da qualche città senza nome era tentato di comprarla per una cifra irrisoria, ma i venti di ponente e l'impeto delle onde sulla scogliera si sono assunti il compito di dissuaderlo. Il salmastro ha fatto breccia nel legno bianco. 
 
Il viottolo segreto che conduceva alla laguna ora è una giungla impenetrabile, fitta di arbusti selvatici e di rami caduti. Qualche pomeriggio, quando il lavoro al molo me lo consente, prendo la bicicletta e vado fino al capo per contemplare il crepuscolo dalla veranda sospesa sulla scogliera: soltanto io e uno stormo di gabbiani che sembrano essersi aggiudicati il ruolo di nuovi inquilini senza passare da qualche notaio. Da lì si può ancora vedere la luna che disegna una ghirlanda d'argento verso la Grotta dei Pipistrelli mentre sale sull'orizzonte. Ricordo che una volta ti ho parlato di questa grotta e ti ho raccontato la favolosa leggenda di un sinistro pirata corso la cui nave ne è stata inghiottita in una notte del 1746. Ho mentito. Non c'è mai stato nessun contrabbandiere né bucaniere attaccabrighe che si sia avventurato nelle tenebre di quella grotta. In mia difesa posso dire che è stata l'unica bugia che hai sentito dalle mie labbra. Anche se, probabilmente, lo hai sospettato subito. Stamattina, mentre liberavo le reti impigliate nella scogliera, è successo un'altra volta. Per un attimo ho creduto di scorgerti sulla veranda della Casa del Capo, mentre guardavi in silenzio verso l'orizzonte, come ti piaceva fare. 
Quando i gabbiani si sono alzati in volo, ho visto che non c'era nessuno. Più oltre, cavalcando sulla nebbia, si ergeva Mont Saint-Michel, come un'isola fuggitiva arenata nella marea.
A volte penso che se ne sono andati tutti in qualche luogo lontano da Baia Azzurra e che io sono rimasto intrappolato nel tempo, sperando invano che la marea purpurea di settembre mi restituisca qualcosa di più dei ricordi. Non ci fare caso. Il mare ha questa capacità; restituisce tutto dopo un po' di tempo, specialmente i ricordi. Credo che, se conto questa, sono ormai cento le lettere che ti ho spedito all'ultimo tuo indirizzo di Parigi che sono riuscito a procurarmi. A volte mi chiedo se ne hai ricevuta qualcuna, se ti ricordi ancora di me e di quell'alba sulla Spiaggia dell'Inglese. Forse è così, o forse la vita ti ha portato lontano da qui, lontano da tutti i ricordi della guerra. La vita era molto più semplice allora, ricordi? Cosa dico? Certo che no. Comincio a pensare che sono soltanto io, povero stupido, a vivere ancora del ricordo di ciascuno di quei giorni del 1937, quando eri ancora qui, accanto a me...

dal libro Le luci di settembre di Carlos Ruiz Zafón

Carlos Ruiz Zafón

E in effetti nulla è difficile da credere come la verità e, al contrario, niente è più seducente della forza della menzogna quanto maggiore è il suo peso. dal libro "Il palazzo della mezzanotte"

Oggi vi voglio parlare di un autore che mi piace molto (ho appena finito di leggere uno dei suoi romanzi e voglio iniziarne qualche altro), anche se non centra con l'urban fantasy visto che il genere è un tantino diverso, ma sempre di fantasy si tratta (se per fantasy consideriamo tutto ciò che va oltre la pura realtà ma è frutto della nostra fantasia). A chi mi sto riferendo? beh se avete letto il titolo del post già lo sapete: Carlos Ruiz Zafón, scrittore spagnolo, nato a Barcellona ma dal 1993 residente a Los Angeles dove fa lo sceneggiatore. Inizialmente autore di libri per ragazzi, esordisce poi nella narrativa per adulti col quinto romanzo L'ombra del vento, che grazie al passaparola è riuscito ad arrivare ai vertici delle classifiche letterarie europe, diventando un bestseller e rendendo il suo autore famoso. Le sue opere sono state tradotte in più di 36 lingue e ha venduto milioni di copie in tutto il mondo, una vera rivelazione letteraria. Certo questo non ci obbliga a leggerlo per forza, non sono mai stata attratta dalle cose puramente "commerciali" ma tentar non nuoce, escluderlo a priori sarebbe un grave errore. 


 
Dovevamo ancora imparare che il Diavolo ha creato la gioventù per farci commettere i nostri errori e che Dio ha istituito la maturità e la vecchiaia per consentirci di pagarne il prezzo.
dal libro "Il palazzo della mezzanotte"

Per chi fosse interessato questo dovrebbe essere la pagina ufficiale dell'autore: http://www.carlosruizzafon.co.uk/


Nel suo sito alla domanda "Perchè scrive?" Zafón risponde: "Scrivo perchè non ho davvero altra scelta, questo è quello che faccio ed è quello che sono, ed è quello che ho fatto da quando ero bambino. Raccontare storie portare la vita ai personaggi, ideare trame, visualizzare scene e mettere insieme sequenze di eventi, immagini, parole e suoni che raccontino una storia. Il tutto in cambio di un soldo, un sorriso o una lacrima, e un pò del vostro tempo e attenzione. E 'il mio modo di sopravvivere, di guadagnarsi da vivere e di navigare in questo mondo. Ho scritto per ragazzi, per i film, per i cosiddetti adulti, ma soprattutto per chi ama leggere e immergersi in una buona storia. Non scrivo per me, ma per gli altri. Persone reali. Per voi.

Il mio giudizio personale:
Trovo che Zafón scriva in una maniera affascinante e coinvolgente, sa immergere il lettore in atmosfere uniche e magiche e le trame dei suoi romanzi hanno qualcosa di misterioso, per cui sei tentato di proseguire nello scorrere delle pagine per capirci meglio. Sono rimasta abbagliata da questo modo di scrivere, certo magari a molti può anche non piacere (dipende dai gusti su questo non si discute) e non è esente da errori (per esempio le sue opere giovanili come Il palazzo della mezzanotte risentono un pò della non maturità dell'autore e la trama è un pò accozzata). Per ora ho solo letto due dei suoi romanzi ed entrambi per adolescenti cioè Il palazzo della mezzanotte (che mi è piaciuto ma come ho già detto la trama non è stata studiata bene) e ora da poco ho letto Le luci di settembre, che devo dire mi è piaciuto tanto anche se la storia è un pò triste. Ho intenzione quindi di leggere altro e spero non mi deluda.

E voi cosa ne pensate? avete letto qualche sua opera?


Le sue opere:
Il principe della nebbia 1993, prima edizione italiana 2002
Il palazzo della mezzanotte 1994, prima edizione italiana 2010
Le luci di settembre scritto 1995, revisionato e pubblicato nel 2008, prima edizione italiana 2011
Marina 1999, edizione italiana 2009
L'ombra del vento 2002, prima edizione italiana 2004
Il gioco dell'angelo 2008, prima edizione italiana 2008

La pagina della Mondadori dedicata all'autore: Carlos Ruiz Zafòn

giovedì 20 ottobre 2011

Genere New Gothic

Il New Gothic

Il genere New Gothic trae le sue origini dal romanzo gotico, per cui prima di trattare di questo è bene fare un piccolo passo indietro. Il romanzo gotico è un genere narrativo sviluppatosi nella seconda metà del settecento con l'unione di elementi romantici ed horror, per la prima volta la storia d'amore viene unita alla paura, al terrore, al paranormale.

La letteratura gotica si sviluppa prevalentemente però nell'ottocento nei paesi anglosassoni, le storie sono ambientate di solito nel Medioevo in castelli diroccati e in ambienti cupi come i sotteranei. L'iniziatore della letteratura gotica moderna è considerato Horace Walpole con il suo romanzo Il castello di Otranto del 1764. L'autore di origini inglese scrive un testo abbastanza breve che si presenta come una traduzione di un antico racconto italiano ambientato nella Puglia medievale.

Ma tra i grandi romanzi gotici spicca sopratutto il grande Bram Stoker con il suo Dracula del 1897, un classico del genere. Un'altra grande opera è Frankenstein di Mary Shelley, ma in esso si aprono nuove tematiche a livello scientifico e di fantascienza, oltre che filosofiche.

Altro importante esponente del genere è Edgar Allan Poe, egli più che privilegiare le ambientazioni fantastiche (antichi castelli, rovine medievali, monasteri, ecc.) o sovrannaturali (fantasmi, demoni, creature mostruose, ecc.), inizia ad avvicinarsi all'uomo comune con il suo io interiore pieno di angosce e paure sia collettive che individuali.

Di qui in poi molti autori si sono cimentati con questa particolare forma di espressione. Naturalmente arrivando ai giorni nostri il genere si è ammodernato ed cambiato, non è più ambientato in epoca medievale o per forza in luoghi tetri, rimane però la parte horror o comunque l'elemento più cupe nella trama e anche la parte romance, romantica. Quindi ambientazioni moderne, amore, ma anche paura, terrore, penso di non sbagliarmi a definire cosi il nuovo gotico.

Il link di wikipedia per un approfondimento: http://it.wikipedia.org/wiki/Romanzo_gotico

Genere Paranormal romance

Paranormal Romance

Il Paranormal romance è un sottogenere dell'Urban Fantasy e quindi del Fantasy in generale, in particolare del Fantasy Contemporaneo. Come abbiamo visto per quanto riguarda l'Urban Fantasy, le storie sono ambientate nel mondo reale, urbano e quindi nella nostra epoca moderna, ma uno degli elementi caratterizzanti è la presenza di creature soprannaturali, paranormali (per questo motivo "paranormal"), come vampiri, angeli, licantropi, mutaforma, streghe, fantasmi ecc.

L'altro elemento è la presenza di una o più storie d'amore all'interno dell'avventura (per questo "romance"), riprendendo cosi i romanzi rosa o il fantasy romantico. Per cui l'opera della Meyer Twilight (tanto per fare un esempio) può entrare benissimo in questa categoria, visto che la storia d'amore tra i due pratogonisti (per chi non lo sapesse lei umana lui vampiro) è uno degli elementi fondamentali del romanzo.

A volte questo genere scade troppo nel commerciale, facendo diventare i romanzi una sottospecie di Harmony (no che gli Harmony vadano disprezzati visto che ci sono molte lettrici e non vorrei offendere nessuna) con qualche elemento fantasy, altre volte però si assiste a veri capolavori quindi mai generalizzare.

Il link della definizione di Paranormal romance su Wikipedia:  http://it.wikipedia.org/wiki/Paranormal_romance

Genere Urban Fantasy

Urban Fantasy

L'Urban Fantasy è una sottocategoria del Fantasy, in cui le avventure dei protagonisti e di chi gli sta intorno si concentrano in ambientazioni prettamente urbane, moderne; a differenza del Fantasy tradizionale in cui l'ambientazione è di solito medievalegiante. Ad una ambientazione reale e contemporanea si accostano personaggi e creature puramente fantastiche, frutto dell'immaginazione. Creature della notte o magiche, con tematiche paranormali: si va dai vampiri, licantropi, mutaformi, zombie, ghoul ecc alle fate, fantasmi o quantaltro. In genere vi è anche una buona dose di romance e la storia d'amore prende il sopravvento (in questo caso però si parla di paranormal romance), ma non sempre accade ciò, a volte è più l'azione o l'investigazione a farne da padrone.

Il genere ha preso ispirazione dal gotico tradizionale (il cui esponente più importante è sicuramente Bram Stoker con Dracula), ma a differenza di questo l'elemento horror o tetro non è cosi fondamentale, ci possono essere vampiri buoni come vampiri sanguinari e crudeli, in ogni caso esiste anche un new gothic che riprende questi temi.

L'Urban Fantasy cosi come lo consideriamo oggi vede le sue origini negli anni '80 ed ultimamente si sta affermando anche in Italia. Devo ammettere che mi sono appassionata a questa categoria dopo aver letto la Meyer autrice di Twilight, questo quando ancora i film non erano stati fatti e il primo l'avevo trovato pure carino, il motivo era perchè a digiuno di altre letture. Ora dopo alcuni anni mi rendo conto che non è proprio il massimo come autrice. Grazie a lei è scoppiata "la moda dei vampiri", ma in realtà era una moda che esisteva già da molto tempo, visto che i vampiri come esseri soprannaturali sono presenti nel nostro immaginario colletivo da tantissimo tempo. La sua opera ha però rischiato di rendere il genere un pò troppo banale: per adolescenti ai primi ormoni, ma vi assicuro che ci sono altre opere di altre autrici o autori sicuramente meno famosi di lei che hanno saputo dare un apporto più significativo al genere, sia che sia indirizzato ad un pubblico di addolescenti sia che sia indirizzato ad un pubblico più adulto.

Dagli anni 2000 in poi anche alcuni autori italiani si stanno interessando al genere e non vi nascondo che anche a me farebbe piacere scrivere un romanzo su questo filone, per ora solo qualche piccola bozza niente di importante. Naturalmente il genere è applicabile non solo alla letteratura, ma anche al cinema e alle serie televisive, ed alcune serie televisive sono state tratte proprio da questo tipo di romanzi.

Questa è la voce di Wikipedia sull'Urban Fantasy per chi fosse interessato ad approfondire ulteriormente: http://it.wikipedia.org/wiki/Urban_fantasy
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