sabato 28 settembre 2013

RECENSIONE: Garden. Il giardino alla fine del mondo

Titolo: Garden: Il giardino alla fine del mondo
Autore: Emma Romero
Pagine: 270
Prezzo: € 14,90 (cartaceo) € 6,99 (ebook) 
Editore: Mondadori (collana Chrysalide) 
Genere: Dispotico 
Scheda su Anobii: qui

Trama: Il ritardo è negligenza. La negligenza è disordine. Il disordine è il seme della perdizione. Maite è tra le operaie più efficienti nella fabbrica in cui lavora. In fondo non ha scelta: se commettesse un'infrazione sarebbe punita con la morte. Maite coltiva in segreto la sua passione, il canto, e sogna di raggiungere il leggendario giardino alla fine del mondo, dove si narra vivano i ribelli in completa libertà e dove pare siano sopravvissute le lucciole. Perché il suo paese è diventato una prigione fredda e spoglia. Dopo una lunga guerra, l'Italia è stata divisa in Signorie e, per impedire il ritorno al caos, le arti e le scienze sono riservate a una casta di eletti, mentre gli esclusi sono condannati a una vita di obblighi e privazioni. L'unica fonte di svago è la Cerimonia, la grande festa celebrata per l'anniversario della Rinascita. Maite ha sempre voluto esibirsi su quel palco, ma il giorno in cui potrà finalmente ottenere il suo riscatto scoprirà che, in un paese che ha ucciso ogni speranza, anche dai sogni si può desiderare di fuggire... Un romanzo italiano dal sapore internazionale che dipinge con lucida spietatezza uno scenario più vicino di quanto possiamo immaginare.

Note sull'autore: Emma Romero è uno pseudonimo nato dalla passione per i romanzi di Philip K. Dick e i film dell'orrore. Dopo aver tentato inutilmente di diventare musicista professionista, Emma ha appeso la chitarra al chiodo e ha iniziato a scrivere questo libro, che è il suo primo romanzo. Vive e lavora in Italia, a Milano.


La mia opinione: 
Ho iniziato a leggere Garden, Il giardino alla fine del mondo per la voglia di leggere "altro" di genere dispotico e mi ha fatto passare proprio la voglia di leggere "altro". Sono sicura che non siano tutti su questa scia, ma il romanzo in questione mi ha proprio annoiato e ho fatto fatica a finirlo, malgrado non siano tante pagine (appena iniziato ho pensato "questo lo finisco in un giorno", le ultime parole famose xD ci ho messo una vita perché non riuscivo a farmi prendere dalla lettura). Ho voluto dargli una possibilità, l'inizio non prometteva bene per via della sviolinata della frase "un romanzo italiano dal sapore internazionale". Ora dico io: ma lasciate decidere al lettore, sono pretenzione queste frasi poste all'inizio di un romanzo. Poi a fine lettura, dopo tutto il mio impegno per finirlo e non lasciarlo a metà leggo i ringraziamenti, cavolo ringrazia cani e porci e non ringrazia i lettori che sono arrivati fino a lì? Questa cosa proprio non la sopporto, uno scrittore senza lettori non è niente.

Sono sempre più delusa dagli autori italiani, cercano di copiare la letteratura d'oltreoceano ma lo fanno veramente male, se non malissimo. Nel caso di Garden la scrittura quanto meno si salva, abbiamo una prima persona discreta, uno stile che si lascia leggere, abbastanza scorevole e non pesante. Però... però la protagonista è insopportabile, gli altri personaggi sono quasi invisibili, e la trama sa troppo di già letto, di già visto. Certo qualcosa di originale c'è, tipo l'ambientazione tutta italiana, ma è poca cosa rispetto al resto. Poi sa di opera in qualche modo non completa, forse anche per via della sua brevità, forse ci sarà un seguito (visto il finale lasciato aperto) su questo non ci metterei la mano sul fuoco (non credo abbia riscosso un successo tale da farne immediatalmente pubblicare il seguito).

giovedì 26 settembre 2013

RECENSIONE: La bambinaia

Titolo: La bambinaia
Autore: Marco Tiano
Pagine: 89
Prezzo: € 1,99 (solo ebook)
Editore: Fazi Editore
Genere: Ghost Story, romanzo breve
Scheda su Anobii: qui

Trama: Quando Giorgia e Simone, giovane coppia di architetti romani, arrivano in provincia di Siracusa insieme al figlioletto Mattia per un'opportunità di lavoro, è la fine dell'estate. Le giornate sono ancora lunghe e calde e la casa che hanno comprato - una villa in stile ottocentesco - è un gioiello isolato nelle campagne assolate del siracusano, tra i campi di grano dorati e gli agrumeti. Ma tra gli anziani dei paesi vicini girano strane voci, vecchie storie - storie di sangue di un passato sepolto - a proposito di quella casa, e Giorgia e Simone non tarderanno a scoprire sulla loro pelle che Villa Teresa non è un luogo come tutti gli altri ...

Note sull'autore: Marco Tiano è nato nel 1983 a Siracusa, dove vive e frequenta la facoltà di Architettura. Ama dipingere e ha una grande passione per i romanzi gialli classici inglesi. “Uno di troppo”, pubblicato ad aprile 2007 dal Filo editore, è il suo primo romanzo giallo - nello stile del giallo classico inglese - e dal 1 al 3 febbraio 2008 è stato uno dei testi scelti per la "Prima festa della letterature italiana" a Parigi.


La mia opinione:
La bambinaia è il romanzo breve (si legge in poche ore) vincitore del challende "Il Giocattolaio" indetto da Fazi editore e Horror channel, che ne ha permesso la pubblicazione solo in formato ebook (come ultimamente accade in diversi concorsi indetti dalle "grosse" case editrici). Il mistero è come abbia fatto a vincere visto la pessima qualità dell'opera. Essere pubblicati da una casa editrice a livello nazionale non vuol dire potersi ritenere uno scrittore con la s maiuscola, e questo è proprio l'esempio lampante. Non so quali fossero le altre opere partecipanti al concorso, ma La bambinaia lascia veramente a desiderare.

Di cosa parla? La classica storia della famigliola appena trasferitasi nella nuova casa che guarda caso è infestata dal fantasma di una bambina uccisa all'epoca dalla sua bambinaia. Oltre al fantasma della bambina, abbiamo i fantasmi delle vittime di questa che "bisbigliano", sai che paura (il termine bisbigliare viene ripetuto all'infinito per creare atmosfera). L'originalità è totalmente assente, le scene sembrano essere state prese e riportate pari pari da vari film horror (come la scena del tentato annegamento nella vasca da bagno), solo che qua non fanno per niente paura (sembrano ridicole). Mi sarei aspettata una bella descrizione della villa dell'ottocento e invece zero, le cose veramente importanti o altri elementi che potessero rendere l'opera un po' più originale mancano. Inoltre la trama è poco credibile, come anche i personaggi. 

sabato 21 settembre 2013

ANTEPRIMA: Il Bene e il Male

Titolo: Il Bene e il Male
Autore: Autori Vari
Pagine: 175 p.
Prezzo: € 0,99 (versione ebook)
Editore: auto-pubblicazione su lulu e amazon
Genere: antologia di racconti
Scheda su Anobii: ancora non presente

Trama: Diciotto racconti di diversi autori sono stati selezionati per voi. Ogni autore vi esporrà la propria storia sul bene e il male, che sia tetra o splendente sta a voi scoprirlo. I racconti vi porteranno oltre l'ignoto, vi mostreranno luoghi di cui non eravate a conoscenza, vi faranno riflettere sulla vita e vi regaleranno nuove emozioni.

Autori dei racconti: Polly Russell ,Daniele Imbornone, Marco Bertoli, Crystal Shanesilver, Luigi Dinardo, Donatella Perullo, Andrea Ceccarelli, Luca Fadda, Lorenzo Crescentini, Camilla Demontis, Stefano Telera, Romeo, Monia Minnucci, Giuseppe Corte, Consuelo Cannas, Dario Musolino, Davide Piazzese, Stefano G. Muscolino


USCITA: Settembre 2013 su Lulu (presto disponibile su Amazon)
Link acquisto ebook: qui


La mia opinione:

In collaborazione con Michael Rigamonti e Davide Piazzese, è da poco uscita la nuova antologia curata da Stefano G. Muscolino, frutto del Concorso indetto nel nostro blog. L'antologia porta lo stesso nome del Concorso, infatti si chiama Il Bene e il Male. Sono stati scelti diciotto racconti tra quelli partecipanti e dopo tanta fatica si è arrivati agli sgoccioli per la pubblicazione della nostra seconda antologia (in precedenza avevamo dato vita a Stirpe Chimerica Vol.I sempre derivata da un altro nostro concorso di racconti brevi). Spero che il nostro lavoro possa essere di vostro gradimento, perchè dietro la realizzazione di un'opera c'è sempre un gran lavoro da fare. La copertina è stata realizzata dalla bravissima Consuelo Baviera, e riprende la dualità del tema scelto. Gli autori dei racconti li avevamo alcuni già conosciuti nell'antologia precedente e sono sicura non vi deluderanno. Il tema centrale dei racconti è la visione personale sul bene e il male esposta per noi da ogni singolo autore, attraverso i racconti, le azioni e gli occhi dei vari protagonisti. I generi letterari utilizzati sono vari, in questo caso non ci siamo limitati al semplice fantasy, ma abbiamo dato spazio a tutto. L'antologia per ora è acquistabile solo in formato ebook su lulu, ma presto sarà disponibile la versione cartacea (sia su lulu che su amazon). Sapete che il blog non fa anteprime, perchè bene o male si trovano in giro, ma in questo caso ho fatto un'eccezione, essendo un nostro prodotto. Il tutto è fatto per passione e con passione. A risentirci per altre novità.

Alla prossima Angela

Club Urban Fantasy

Ebook Readers: Videotags

Buongiorno miei cari lettori,
oggi girando per youtube ho visto questo video di luisaa85 (non avevo mai frequentato i canali dedicati ai libri su youtube, ma ultimamente ci bazzico un po') un videotags inventato da lei, dedicato agli ebook readers. Io non faccio video, però mi faceva piacere rispondere lo stesso alle domande (visto che è un argomento che mi sta a cuore) e pubblicarle qui per voi.


Le domande:
1) Che ebook reader hai? Da quanto lo possiedi?
2) Perchè hai scelto questo modello
3) Leggi le tue statistiche di lettura o elenca quanti libri hai letto tramite dispositivo
4) Carta o ebook?
5) Consiglieresti o no l'acquisto di un dispositivo di lettura?
6) Qual è il lato positivo del possedere un dispositivo?
7) Qual è il lato negativo del possedere un dispositivo?
8) Quanto solitamente sei disposto a spendere per un ebook? Secondo te i prezzi degli ebook sono equilibrati?
9) Il titolo dell'ultimo libro formato ebook che hai letto
10) Il titolo dell'ultimo libro formato cartaceo che hai letto
11) Hai dato un nome al tuo dispositivo? Se sì, quale?

giovedì 19 settembre 2013

RUBRICA "Cosa penso di...": Collezionare libri


Buongiorno miei cari lettori,
ultimamente sono stata un po' assente dal blog per mancanza di tempo (tra lavoro e impegni vari, in più ci si mette di mezzo internet che funziona a rilento), ma oggi torno con la mia rubrica "Cosa penso di...". Stamattina vi voglio parlare del "Collezionare libri", discorso fatto in generale, non voglio certo offendere nessuno. Queste rimangono sempre mie considerazioni (sono aperta al dialogo e a visioni diverse). Quindi spero non vedrete il post come un attacco personale a chi non la pensa allo stesso modo.

Oggi bazzicando su Facebook ho visto un link con la definizione di bibliofilo "colui che ama leggere e collezionare libri" e tutti si sono ritrovati uniti in questa categoria, vantandosi di essere bibliofili, mentre io zero. Questo mi fa capire quanto io sia lontana dalla massa, ma questo è un discorso a parte. Ritornando a noi, io non amo collezionare libri, anzi posso dirvi che lo trovo stupido. Non ne ho né la disponibilità economica né lo spazio in casa (per cui opto per gli ebook, a cui sono molto legata, costano la metà dei cartacei e non ti occupano spazio in casa, naturalmente quando questi sono disponibili. Visto che alcune case editrici ancora si ostinano a non farli).

Per me i libri non si collezionano, la parola "collezionare" mi ricorda le figurine da mettere nell'album per riempirlo tutto (nel nostro caso "librerie"), o altri tipi di collezioni altrettanto futili, utili solo a vantarsi e a far vedere in giro di essere riusciti a completare tutta la collezione (per i libri però non c'è mai una vera fine). Naturalmente il completare la collezione richiede un certo impegno finanziario, mica alla portata di tutti, oltre a un discreto spazio nell'abitazione per ospitare tutti i titoli e librerie di conseguenza enormi (quindi non solo i soldi per l'acquisto dei libri, ma anche la possibilità di avere case spaziose e tutto ciò che ne consegue). Naturalmente dovete farlo sapere a mezzo mondo che avete una tale libreria, quindi vai di fotografie postate su Facebook o di video caricati su youtube, con sotto commenti tipo "quanto ti invidio", "vorrei avere anch'io una libreria così". No, io veramente non vi invidio, proprio per niente.

Poi vi sono le foto o le rubriche in cui si sbandierano gli ultimi "acquisti" in tema libresco (moda trasportata dai blog di cosmesi dove si fa la stessa cosa con i trucchi appena acquistati) e qua è una gara a chi spende di più. Ho letto di persone che entrano in libreria e ne escono spendendo cifre assurde del tipo 400-500 euro (la crisi a questa gente gli fa un baffo!), facendo l'elenco di tutti i libri che sono riusciti a comprare in una volta sola (ad esempio comprano intere saghe, no trilogie sia chiaro quelle sono per i poverelli, ma se poi dopo alcuni libri la saga non gli piace più? Boh, si può sempre vantare su Facebook di possederla, pur non avendola letta). Sarà anche per questo che nessun scrittore pubblica più libri auto-conclusivi? Se le saghe vendono mica sono stupidi, ci danno dentro.

Poi vi sono quelli che fanno sapere, sempre attraverso foto o video su youtube o semplicemente facendo semplici elenchi, la pila enorme di libri posizionati sul proprio comodino (o in qualsiasi altra parte della casa), "i libri da leggere", cose che neanche una vita intera gli basterebbe per leggerli tutti. Qui la gara è a chi ha la pila più lunga, ci vuole un buon metro e tanta pazienza per misurarla, se è alta quanto una persona va già bene, se vi arriva fino al tetto ancora meglio.

Non avete come me la disponibilità economica per comprare tanti libri? Beh apritevi un blog e iniziate a contattare tutte le case editrici di cui trovate le email in internet e richiedetene i titoli per poterne fare delle recensioni (naturalmente specificate di voler leggere esclusivamente in cartaceo, mica bau bau micio micio, nessun recensore serio si abbasserebbe a leggere un semplice ebook come la sottoscritta). Poi vi saranno numerosi autori emergenti che vi contatteranno per potervi regalare il loro libro e intanto la vostra libreria aumenterà di spessore e importanza, e la vostra collezione si arricchirà (insieme al vostro "prestigio").

Purtroppo per voi stanno nascendo troppi blog, aperti proprio a tale scopo, per cui ora le case editrici si sono fatte un tantino più furbe e non regalano a tutti le loro copie omaggio, quindi dovrete farvi una discreta cerchia di persone che vi seguano prima di poter ambire a tanto (il lecchinaggio aiuta a farsi strada in questo spietato mondo di avvoltoi). Se i libri che vi regalano non vi interessano più di tanto o sono delle ciofeche allucinanti, potrete sempre, una volta recensiti (e aver fatto il vostro dovere) rivederli per comprarvi altro (scaricando il pacco ad altri ignari lettori). Naturalmente parlo in modo ironico, non ho mai chiesto un cartaceo a nessuno (tranne nei casi in cui non vi era l'ebook del titolo in questione), a volte mi sono ridotta a leggere ebook che non erano neanche "veri ebook", ma semplici copie per la stampa. Cosa che oggi sinceramente non farei più.

Se i libri non si collezionano allora cosa ci si farà mai con essi? I libri si leggono e che cavolo! Inutile vantarsi di possederne a milioni se poi di tutti quei libri se n'è letto la metà della metà. Il libro per me non è l'oggetto materiale in sé, la sua sfavillante copertina e il prezzo da ladri, il libro non serve a far numero in una libreria. Un libro è il suo contenuto, le parole, il testo, tutto ciò che ti trasmette nel momento in cui lo leggi e ciò che ti rimane a fine lettura. Tutto ciò per me è un libro: un tramite per apprendere cose nuove, aprire la mente, riflettere, emozionarsi e tantissime altre cose.

Poco importa se uno se lo prende in biblioteca, se è rovinato, se lo acquista di seconda mano in una bancarella, se se lo fa prestare da un amico, se lo legge in ebook, o qualsiasi altra cosa che non implichi per forza il doverlo "collezionare fisicamente" (spendendo soldoni) e tenerlo in bella mostra per quando arrivano gli amici a casa. L'importante è leggerli!

Con questo concludo, spero di aver esposto in maniera decente le mie idee. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere attraverso i commenti.

Alla prossima Angela
Club Urban Fantasy

venerdì 13 settembre 2013

RECENSIONE: Across The Universe

Titolo: Across The Universe
Autore: Beth Revis
Pagine: 414
Prezzo: € 17 (cartaceo) € 6,99 (ebook)
Editore: Piemme (Collana Freeway)
Genere: misto tra dispotico e fantascientifico, young adult
Scheda su Anobii: qui

Trama: Amy è una passeggera ibernata sulla navicella spaziale Godspeed. Ha lasciato il suo ragazzo e gli amici sulla Terra ed è partita con i genitori: si risveglieranno dopo trecento anni su un nuovo pianeta da colonizzare, Centauri. Ma qualcosa è andato storto: qualcuno ha cercato di ucciderla, risvegliandola dal suo sonno protetto. E così Amy si ritrova a dover passare senza la sua famiglia ancora cinquant'anni sull'enorme navicella spaziale, in balia di sconosciuti tra cui si nasconde un assassino che vuole scongelare tutti gli scienziati a bordo, compresi i suoi genitori. L'unico che sembra dalla sua parte è Elder, un ragazzo che presto diventerà il capo della navicella spaziale. Ma Amy può davvero fidarsi di lui? E quello che prova per lui la aiuterà o sarà solo un ostacolo alla sua sopravvivenza sulla Godspeed?

Note sull'autore: Beth Revis è una ex insegnante, che vive nel North Carolina con il marito e un cane. Scrittrice di fantascienza e romanzi fantasy per ragazzi, Across the Universe è il suo romanzo d'esordio, il primo di una trilogia. Il secondo libro è A Million Suns e il terzo Shades of Earth (credo entrambi ancora non pubblicati in Italia). I suoi sogni includono: viaggiare intorno al mondo in 80 giorni, esplorare la luna e trovare Narnia.

La mia opinione:
Eccomi qui a parlarvi oggi di Across The Universe di Beth Revis. Il titolo, oltre ad essere inerente alla trama, è anche la citazione del brano omonimo dei Beatles "Images of broken light which dance before me like a million eyes, That call me on and on across the universe... ...Nothing’s gonna change my world. LENNON/MCCARTNEY" è la citazione presente all'interno del romanzo. Una curiosità: tra gli scrittori questa canzone va di moda visto che era stata citata anche in Warm Bodies.

Ci sono ricascata e ho letto un altro young adult, ma in teoria a me poco importa dell'età dei protagonisti, in questo caso sedicenni (visto che leggo anche narrativa per ragazzi dove i protagonisti sono più piccoli), se la storia mi prende e mi appassiona. Devo però far notare come tutte le copertine degli young adult siano curate e belle da vedere (alcune però in maniera esagerata, rendendo il prodotto uno specchio per le allodole), come in questo caso. Lo dirò praticamente di tutti i libri, ma questo titolo l'avrei voluto leggere ai tempi che uscì (9 ottobre 2012) e che ne vidi girare la copertina in giro per blog. A quanto pare però è rimasto un prodotto di nicchia perché su anobii solo 335 persone ce l'hanno nella propria libreria (sì lo so anobii sta morendo, dovrei passare definitivamente a goodreads, me lo dico sempre e non lo faccio mai, anche se ho un profilo anche lì) contro gli 854 di Warm Bodies (tanto per fare un paragone).

Il motivo di ciò? Secondo me l'ambientazione fantascientifica che unita all'young adult stona un po'. Anch'io non sono una grande appassionata di fantascienza e all'inizio ho fatto un po' fatica a calarmi nell'atmosfera giusta (naturalmente questa è fantascienza spicciola, niente di serio sia chiaro, si inizia così e poi magari potrei passare a qualcosa di più "elevato"). Un po' meglio va per quanto riguarda il dispotico (sì perchè il romanzo è anche un dispotico) dove gli argomenti trattati mi sono sembrati molto interessati e anche abbastanza originali.

mercoledì 11 settembre 2013

RECENSIONE: Lemony Snicket Vol.1

Titolo: Lemony Snicket Una serie di sfortunati eventi, un infausto inizio
Autore: Lemony Snicket (pseudonimo di Daniel Handler)
Pagine: 144
Prezzo: € 11 (cartaceo) € 7,99 (ebook)
Editore: Salani
Genere: Narrativa per ragazzi
Scheda su Anobii: qui

Trama: Il libro racconta la storia di tre ragazzi molto sfortunati. Nonostante siano graziosi e intelligenti, i ragazzi Baudelaire conducono una vita segnata dall'infelicità e dalla sventura. Fin dalla prima pagina, nella quale i ragazzi si trovano sulla spiaggia e ricevono una terribile notizia, e nel corso della vicenda, la malasorte li tallona. Si direbbe che attirano le disgrazie come una calamita. In quest'avventura i ragazzi si imbattono in un individuo malvagio, avido e repellente, in vestiti che pungono, in un catastrofico incendio, in un complotto per derubarli delle loro fortune, e in colazioni a base di pappa d'avena fredda. Età di lettura: da 8 anni.

Note sull'autore: Daniel Handler (San Francisco, 28 febbraio 1970) è uno scrittore, sceneggiatore e fisarmonicista statunitense. Si è diplomato alla Lowell High School di San Francisco e si è laureato all'Università di Wesleyan. È sposato con Lisa Brown, un'artista grafica che ha incontrato all'università, e vive in una vecchia casa vittoriana di San Francisco. Il suo romanzo per adulti, Avverbi, è stato pubblicato in italiano da Alet nel 2007. Handler iniziò a scrivere sotto lo pseudonimo di Lemony Snicket nel 1999 i suoi libri più noti, raccolti ne Una serie di sfortunati eventi (editi in Italia da Salani). Da questi libri è stato tratto anche un film "Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi" con la regia di Brad Silberling e con Jim Carrey nella parte del malefico Olaf. Snicket, inizialmente narratore della serie, ne divenne in seguito un personaggio rilevante. I libri di Lemony Snicket sono best seller internazionali, e il tredicesimo libro (ultimo della serie) è uscito nelle librerie nel 2006 in inglese.


La mia opinione:
Ultimamente mi sono lasciata prendere dalla narrativa per ragazzi che trovo a volte molto più stimolante di quella per adulti, in cui inspiegabilmente il livello qualitativo delle opere, invece di aumentare, diminuisce (soprattutto quando si parla di young adult). Ma devo dire di essere stata sempre innamorata di questo tipo di narrativa (buoni sentimenti e tante avventure fanno per me), che ogni tanto accantono per leggere altro. Lemony Snicket Una serie di sfortunati eventi l'avrei voluto leggere da tantissimo tempo (da quando ne ho visto la trasposizione cinematografica), ma poi per un motivo o per un altro non l'ho fatto (o per un libro e l'altro, avendo tante cose da leggere). Possiedo tutti i libri della saga e finalmente l'altro giorno mi sono decisa a iniziare il primo, Un infausto inizio. Il prezzo sia della versione cartacea, che dell'ebook, è un furto visto le pochissime pagine di cui si compone l'opera (forse però è difficile da trovare nuovo, meglio usato). Potrebbero fare un ebook o un cartaceo che comprendesse più volumi insieme (non penso ci sia) in una nuova edizione, in modo da renderlo fruibile a nuovi lettori, invece di mettere questi prezzi qui. Perché io il primo volume l'ho letto veramente in un pomeriggio, forse un ragazzino ci potrebbe impiegare un po' di più.

RUBRICA "Cosa penso di...": Quelli con la puzza sotto il naso

Buongiorno miei cari lettori,
oggi torno con una mia rubrica, sapete bene che non sono tipo da rubrica e neanche mi interessa diventarlo (visto che le trovo la maggior parte un po' stupide, ma ci possono essere sempre le eccezioni), però questa qui "Cosa pensi di..." è un modo come un altro per dirvi cosa penso.

Oggi vi voglio parlare delle persone con la puzza sotto il naso, in ambito letterario principalmente. In passato pensavo di non sopportare i lettori più ingenui (in fondo lo sono stata anch'io e li capisco), quelli che "ogni libro letto è un capolavoro" (in realtà di capolavori veri c'è ne sono pochi in giro), che fanno delle autrici o autori delle specie di divinità da venerare, che ne esaltano ogni aspetto, si innamorano dei personaggi tanto da crederli quasi reali (no, io non sono mai arrivata a tali livelli). Insomma quelli che apprezzano tutto, anche il peggior libro scritto con i piedi, solo perchè magari il libro parla di una storia d'amore o il personaggio è figo.

C'è una categoria peggiore di questa (lo so dividere i lettori in categorie è sbagliato, non si dovrebbe fare di tutta un'erba un fascio, ma sto parlando in generale, non so come altro definirli), almeno per me. Quale sarebbe? Quella, appunto, delle persone con la puzza sotto il naso. Gli intellettualoidi (come li chiamo io), quelli che si vantano di leggere grandi classici della letteratura (naturalmente prendendo in giro chi non li legge o chi legge magari urban fantasy o paranormal romance, specialmente se sono young adult, o semplicemente fantasy) e guardano il resto dei lettori dall'alto in basso, un po' come fanno i ricchi con i poveri (non tutti i ricchi, magari ci sono ricchi un po' più modesti). C'è chi si sente superiore e lo sbandiera in maniera non diretta, è un modo di fare un po' più subdolo, indiretto, non te ne accorgi subito. Io sono sempre stata una tipa modesta, alla mano, non mi è mai piaciuto sentirmi superiore a nessuno per cui capite bene che odio questa gente qui (oltre al fatto che non ho mai avuto di che vantarmi).

lunedì 9 settembre 2013

RECENSIONE: The Selection

Titolo: The Selection
Autore: Kiera Cass
Pagine: 298
Prezzo: € 17,90 (cartaceo rilegato) € 9,99 (versione ebook)
Editore: SPERLING & KUPFER
Genere: Dispotico YA
Scheda su Anobii: qui

Trama: Uno spettacolo sfavillante come un diamante. Una competizione feroce come la vita. Un gioco pericoloso come l'amore. Molti anni dopo la Quarta guerra mondiale, in un Paese lontano, devastato dalla miseria e dalla fame, l'erede al trono sceglie la propria moglie con un reality show. Spettacolare. Così, per trentacinque ragazze la Selezione diventa l'occasione di tutta una vita. L'opportunità di sfuggire a un destino di fatica e povertà. Di conquistare il cuore del bellissimo principe Maxon, e di sognare un futuro migliore. Un futuro di feste, gioielli e abiti scintillanti. Ma per America Singer è un incubo. A sedici anni, l'ultima cosa che vorrebbe è lasciare la casa in cui è cresciuta per essere rinchiusa tra le mura di un palazzo che non conosce ed entrare a far parte di una gara crudele. In nome di una corona - e di un uomo - che non desidera. Niente e nessuno, infatti, potrà strapparle dal cuore il ragazzo che ama in gran segreto: il coraggioso e irrequieto Aspen, l'amico di sempre, che vorrebbe sposare più di ogni altra cosa al mondo. Poi, però, America incontra il principe Maxon, e la situazione si complica. Perché Maxon è tutto ciò che Aspen non sarà mai: affascinante, gentile, premuroso e immensamente ricco. E può regalarle un'esistenza che lei non ha mai nemmeno osato immaginare? "The Selection" è un romanzo straordinariamente romantico e avvincente che trascina le lettrici nel vortice di una storia d'amore impossibile. In corso di traduzione in tredici Paesi, ai vertici delle classifiche negli USA e in Francia, un caso editoriale internazionale che diventerà presto una serie televisiva per Warner Bros.

Note sull'autore: Kiera Cass si è laureata alla Radford University e vive a Blacksburg, Virginia, con la famiglia. In tutta la sua vita ha baciato più o meno quattordici ragazzi: sfortunatamente, nessuno di loro era un principe.


La mia opinione:

The Selection, di Kiera Cass, è uno di quei libri che non so neanch'io perchè lo abbia letto. La trama, la stupenda copertina, le opinioni positive nelle recensioni nei vari blog, un titolo abbastanza recente e indirizzato a un pubblico giovane, dovevano essere tutte cose da farmi stare alla larga dall'opera in questione. Speravo di sbagliarmi e di trovarci qualcosa di un po' più profondo (essendo un mezzo dispotico come genere letterario), in alcuni casi è successo, potete vedere la recensione di Warm Bodies (titolo che ho molto apprezzato, malgrado avessi delle riserve prima di leggerlo), ma in questo caso no.

Posso dirlo con certezza The Selection è proprio stupido come libro, ci sono pezzi che mi hanno fatto restare a bocca aperta, non credevo possibile che un'autrice potesse scrivere cose così. Partiamo dall'elemento dispotico, tutto è semplicato, reso banale e l'ambientazione non mi ha colpito, manca un background chiaro. In pratica il mondo è cambiato dopo la quarta guerra mondiale (prima vi era stata anche la terza guerra mondiale, in cui i cattivi cinesi avevano occupato l'America rendendola una loro colonia, ma le spiegazioni pseudo storiche di questi avvenimenti non mi hanno convinto, bisognava lavorarci di più) e si sono create nuove nazioni, una di queste è Illéa (le altre boh, si nomina una certa Nuova Asia con cui si è in guerra), luogo in cui risiede la nostra protagonista America (che nome come dire "patriottico"), una sorta di monarchia assoluta (il popolo non ha voce in capitolo e tutto viene deciso dall'alto) tipo quella dei tempi del Re Sole in Francia, solo che qua siamo in America e ai tempi nostri (vi sono i telefoni, ma la gente comunica attraverso le lettere, tutto sembra abbastanza "moderno", ma poi ci sono degli elementi "antichi" che creano confusione nel lettore, secondo me l'autrice non ha ragionato più di tanto sull'ambientazione e sul contesto).

RECENSIONE: L'accalappiastreghe

Titolo: L'accalappiastreghe
Autore: Walter Moers
Pagine: 413
Prezzo: € 16,80
Editore: Salani
Genere: Fantasy per ragazzi
Scheda su Anobii: qui

Trama: Malfrosto venne sempre più vicino, si fermò infine davanti al cratto, si chinò su di lui e l'osservò, a lungo e spietatamente. Il vento gli faceva fremere l'ossuto collare e gli occhi scintillarono di scoperta e maligna soddisfazione di fronte alle evidenti sofferenze d'una creatura in procinto di tirare il calzino. Il puzzo di ammoniaca e etere, di zolfo e petrolio, di acido prussico e essenza cadaverica penetrò come un fascio d'aghi affilati nel sensibile nasino di Eco, ma lui non si spostò d'un dito. "Mi fa la carità, signor accalappiastreghe municipale?" gnaulò miserevolmente. "Ho una fame tremenda". Lo sguardo di Malfrosto s'accese di lampi ancor più demoniaci, e un largo ghigno gli comparve sulla facciaccia pallida. Sfoderò l'indice lungo e secco per solleticare le costole sporgenti di Eco. "Sai parlare?" domandò. "Dunque non sei un gatto qualunque, ma un crattino. Uno degli ultimi esemplari della tua specie". Gli occhi di Malfrosto si strinsero quasi impercettibilmente. "Che ne diresti di vendermi il tuo grasso?" Età di lettura: da 12 anni.

Note sull'autore: Walter Moers (Mönchengladbach, 24 maggio 1957) è uno scrittore, sceneggiatore e fumettista tedesco. Autore di romanzi per ragazzi, vive ad Amburgo avvolto nel mistero. Moers acquistò una prima notorietà in Germania con il fumetto Adolf. Il successo internazionale venne con i romanzi fantasy della serie di Zamonia, il primo libro è stato Le 13 vite e mezzo del capitano Orso Blu che ha riscosso molto successo, seguito da Ensel e Krete, Rumo e i prodigi nell'oscurità, La città dei libri sognanti, Il labirinto dei libri sognanti e L'accalappiastreghe.

La mia opinione:
L'accalappiastreghe è un libro per me di difficile classificazione, narrativa per ragazzi? Fantasy? Favola? Narrativa per ragazzi, ma è piacevole da leggersi anche per gli adulti. Un fantasy in cui la fantasia la fa veramente da padrona, ma forse in alcuni tratti un po' troppo roboante (sono stata costretta a saltare frasi e pezzi pieni di cose totalmente inventate e non ben specificate che non mi dicevano nulla, non riuscendo a immaginarmele). Una favola classica, come lo stile infatti il romanzo è scritto in terza persona con narratore onnisciente (cosa che mi ha reso difficile l'immedesimarmi nei protagonisti e patire per loro), ma allo stesso tempo innovativo rispetto a ciò che si vede oggi giorno. Di orrore sinceramente ci ho visto poco o nulla, visto che il romanzo è stato classificato anche così, ma al mio avviso erroneamente (forse può incutere timore solo a un pubblico giovanissimo).

Definita dallo stesso autore: "Favola culinaria zamonica di Gofid Letterkel, ripoetata da Ildefonso de' Sventramitis, tradotta dallo zamonko e illustrata da Walter Moers." L'autore finge in questo caso di esserne solo il traduttore e l'illustratore, non se ne capisce bene il motivo forse per incuriosire i giovani lettori. Le illustrazioni in bianco e nero devo dire sono fatte bene e in alcuni casi mi hanno aiutato a figurarmi le strambe creature protagoniste delle vicende. I temi portanti della vicenda sono appunto l'ambito culinario, l'alchimia, l'ambito medico, streghe un po' particolari e un gatto, un bel mix. Una cosa mi ha dato fastidio: l'uso delle note, in sè e per sè utili nella finzione dell'esserne solo il traduttore e no lo scrittore, però veramente di cattivo gusto quando invece di descrivere una creatura mi mette la notta con scritto "Si veda libro x o libro y di Moers" un astuto modo di vendere altri dei suoi romanzi.

«Ciò che è morto ricominci:
punti perdi giochi vinci.
Si sollevi ciò che è stato
nella broda ben lessato.
Schizzi su e venga via
per l'onor dell'alchimia!»

martedì 3 settembre 2013

RECENSIONE: Warm Bodies

- La gente continua a leggere... E chi se ne frega se dietro c'è un'industria o meno. Se tutti sono troppo impegnati a costruire e a sparare per preoccuparsi di nutrire le loro menti, che vadano al diavolo. -

Titolo: Warm Bodies
Autore: Isaac Marion
Pagine: 269 p.
Prezzo: € 14,50 (cartaceo) € 4,99 (ebook)
Editore: Fazi Editore
Genere: Urban Fantasy
Scheda su Anobii: qui

Trama: R è uno zombie in piena crisi esistenziale. Cammina per un'America distrutta dalla guerra, segnata dal caos e dalla fame dissennata dei morti viventi. R, però, è ancora capace di desiderare, non gli bastano solo cervelli da mangiare e sangue da bere. Non ha ricordi né identità, non gli batte più il cuore e non sente il sapore dei cibi, la sua capacità di comunicare col mondo è ridotta a poche, stentate sillabe, eppure dentro di lui sopravvive un intero universo di emozioni. Un universo pieno di meraviglia e nostalgia. Un giorno, dopo aver divorato il cervello di un ragazzo, R compie una scelta inaspettata: intreccia una strana ma dolce relazione con la ragazza della sua vittima, Julie. Un evento mai accaduto prima, che sovverte le regole e va contro ogni logica. Vuole respirare, vuole vivere di nuovo, e Julie vuole aiutarlo. Il loro mondo però, grigio e in decomposizione, non cambierà senza prima uno scontro durissimo con...

Note sull'autore: Isaac Marion è uno scrittore statunitense, nato vicino alla città di Seattle nel 1981 e ha sempre vissuto nei suoi dintorni. Ha iniziato a scrivere al liceo e si è auto-pubblicato tre romanzi prima di sfondare infine nel mainstream con il romanzo zombie Warm Bodies da cui è stato tratto nel 2013 l'omonimo film diretto da Jonathan Levine e avente Nicholas Hoult, Teresa Palmer e John Malkovich come protagonisti.
Attualmente divide il suo tempo tra la scrittura, la musica con la sua band, ed esplorare il paese nel suo camper. Il 5 febbraio 2013 pubblica The New Hunger prequel di Warm Bodies.


La mia opinione:
Questa è una delle poche volte in cui mi sbaglio su un romanzo, devo ammetterlo pensavo che Warm Bodies fosse banale e stupido, in pratica la classica storiella d'amore (in questo caso tra uno zombie e una ragazza umana) e invece... Spinta dalla voglia di saperne di più dopo aver visto il film (il quale mi ha lasciato diversi interrogativi sulla trama, la trasposizione cinematografica non è ai livelli del romanzo, la storia è stata ridicolizzata per far sorridere lo spettatore quando nel romanzo originale è molto più triste e complessa la faccenda) ho deciso di leggerne il libro e ne sono veramente contenta. Mi ha preso subito fin dall'inizio.
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