venerdì 1 novembre 2013

RUBRICA "Cosa penso di...": I lettori

Buongiorno miei cari lettori,
oggi torno con la mia consueta rubrica "Cosa penso di..." (per chi non lo sapesse io odio le rubriche xD ma allo stesso tempo amo esprimere le mie opinioni e condividerle con voi). Oggi vi parlo dei lettori, ma cosa saranno mai questi lettori? Sì, avete sentito bene l-e-t-t-o-r-i e parlo di lettori e basta (no mezzi scrittori), sembrano essere una categoria in via di estinzione. Io sono e sarò sempre a favore dei lettori, oggi giorno troppo spesso maltrattati e non valorizzati dal sistema, tutti se ne fregano dei lettori ad iniziare dai blogger, editori o scrittori che siano.

Prima però facciamo un passo indietro. Pensate alla vostra famiglia, quanti dei vostri familiari leggono? Nella mia solo mia madre e io (e mia madre legge solo romance), contro altre quattro persone che non lo fanno (tutti maschi). In Italia solo meno della metà della totalità delle persone legge e in prevalenza sono tutte donne, ora non dico che non ci possano essere le eccezioni, ma in genere è così. Eppure siamo in un paese con il più alto numero di laureati, tantissimi dei quali in materie umanistiche. In America ad esempio leggono molto più di noi (certo sono anche molti più di noi), ma se considerate che la loro cultura e nazione è abbastanza recente rispetto alla nostra, come anche la loro letteratura, noi per tradizione dovremmo essere più avanti e invece non è così.


Tutto parte dalla scuola che non incentiva minimamente la passione per la lettura e anzi in molti casi la blocca sul nascere. Quando andavo alle medie sono stata abbastanza fortunata in quanto la nostra scuola disponeva di una biblioteca interna in cui si potevano prendere in prestito dei libri a piacere, certo non è che avessero chi sa quali titoli, ma era sicuramente un buon modo per farci appassionare (adoravo le fiabe irlandesi all'epoca). Ma pochissime scuole dispongono di una biblioteca privata. Ci sono le biblioteche pubbliche però poche persone ci vanno (e quelli che le frequentano assiduamente vengono quasi considerati come dei ladri che leggono a sbafo e non incentivano il mercato editoriale), sinceramente io non ci sono mai andata eppure mi piace molto leggere (nel paese dove abito in ogni caso non esiste una biblioteca, dovrei spostarmi). Poi alle superiori mi ricordo ci davano dei libri da leggere (da scegliere tra una lista di possibili letture) per le vacanze estive, ma sinceramente non mi ricordo neanche mezza volta che un insegnante ci abbia chiesto di parlare di quel libro letto. In pratica o lo leggevi o non lo leggevi era uguale (al massimo ti facevano fare uno stupidissimo riassunto, cosa che oggi giorno i ragazzini trovano facilmente in internet). Non mi sembra questo un gran modo per incentivare la lettura, o no?

Poi in ogni caso la passione per la lettura nasce dalla libertà di poter scegliere, di tentare e provare vari generi e trovare alla fine quello che più ci aggrada, e l'insegnante deve vegliare su questo percorso senza influenzarlo troppo (o in teoria dovrebbe fare così). Ma chi a scuola ha tempo per fare ciò? Capisco il problema dei tagli, dei fondi e di tutto il resto, la scuola italiana andrebbe veramente riformata seriamente. Ma è anche la mentalità che dovrebbe cambiare. Parliamo ad esempio del fantasy, a scuola quale insegnante consiglierebbe di leggere un libro fantasy? Perché in Italia coloro che leggono fantasy o fantastico devono essere considerati lettori di serie b e queste opere classificate come semplice intrattenimento? Perchè un libro fantasy non ti può insegnare tante cose, farti riflettere su tanti argomenti interessanti, il tutto in una maniera semplice e spontanea? In realtà può farlo benissimo, oltre a stimolare la fantasia, l'immaginazione, la voglia di conoscere di un ragazzino. Anche il semplice leggere romance è sempre meglio di non leggere nulla affatto, quante insegnanti nella vostra vita avete sentito prendere in giro gli Harmony? Penso ce ne siano a milioni, eppure non fanno nulla per consigliare o invogliare i propri alunni verso altri tipi di letture. In Italia siamo tutti bravi a criticare tutto e tutti e poi cosa si fa nel concreto? Nulla. L'unica cosa che sono in grado di consigliare sono i soliti libri sull'olocausto (saranno anche obbligati a fare ciò dal sistema stesso, però un po' più di originalità non guasterebbe), ora non ho niente in contrario su questo tipo di libri e sono sicuramente molto importanti, ma sinceramente per un giovane lettore che si deve appassionare alla lettura sono come un mattone sullo stomaco!

Poi all'università si legge quel tale libro solo per superare l'esame (anche qui molti si passano i riassunti e neanche li leggono nel concreto. Ho frequentato lettere moderne, senza però laurearmi per vari motivi e sinceramente in base alla mia esperienza l'università italiana mi fa schifo xD) per cui anche qui senza un vero interesse e poi quando si finiscono gli studi e si potrebbe essere liberi di leggere ciò che più ci piace molte persone smettono totalmente di leggere (certo non considero in questo caso le riviste o i quotidiani, ma parlo di veri e propri libri). Il tutto sotto il mio punto di vista è sconfortante, soprattutto da blogger che parla di libri e il cui unico interesse è condividere questa sua passione con altri lettori. 

In compenso però gli editori spuntano come funghi, grandi e piccoli editori da tutte le parti, editori a pagamento che chiedono due mila e passa euro per pubblicare schifezze e gente che sborsa questi soldi ben volentieri (e a volte anche molti di più). Con così poche persone che leggono in Italia non si capisce veramente come ci possano essere in compenso così tanti libri pubblicati e venduti in commercio, per non parlare degli ebook che sono infiniti (andate pure a sbirciare amazon se non mi credete). Gente che si vanta di aver ricevuto 10.000 download del proprio ebook, ma io mi chiedo quanti concretamente abbiano letto quell'ebook su 10.000 download. Scaricarsi un libro non vuol dire per forza leggerlo, come comprare un libro non vuol dire per forza che lo inizierò nell'immediato, potrei anche metterlo lì sopra un mobile e non leggerlo mai per tutto il resto della mia vita. Prendiamo l'esempio di 50 sfumature, è stato il caso letterario più importante degli ultimi anni, ha fatto risollevare le sorti dell'editoria, ha fatto vendere tantissime copie, ma non ha certo invogliato le persone a leggere di più! Molti l'hanno comprato semplicemente per la curiosità (visto anche i temi trattati), per la pubblicità martellante in TV, senza un reale desiderio di leggerlo. Io mi chiedo quante di quelle persone che l'hanno comprato l'hanno effettivamente finito? Per quanto ne so la saga di 50 sfumature vanta un alto numero di persone che l'hanno abbandonato. E come questo ci sono tantissimi altri casi, pensate alle classifiche di vendita dei libri in Italia. Può essere mai che i libri più venduti siano quelli che neanche si debbano concretamente leggere, come le ricette di Benedetta Parodi, o quei libri che prendi per fare un regalo.

Nella nostra società consumistica i libri vengono considerati come qualsiasi altro oggetto materiale, devono vendere (poi se lo leggi o non lo leggi cavoli tuoi). Gli editori si concentrano molto più sulla copertina attraente, sulle frasi stupide in copertina, sulla pubblicità, sul marketing, sul farsi fare pubblicità gratuita dai vari blog, su tutte queste cose secondarie e a nessuno veramente importa di cosa parli il libro, o se sia o meno meritevole. Tutti lo pubblicizzano, ma quanti lo leggono veramente? Certe volte penso che neanche gli editori stessi leggano i propri libri e non scherzo perchè altrimenti non si spiegherebbe come facciano a pubblicare certe schifezze. E i blog che fanno? Invece di incentivare la lettura sono anche loro vittime o carnefici di questo sistema, ho notato in questi anni che pochissimi hanno una vera passione per la lettura (malgrado recensiscano un sacco di libri, molti più di quelli che possa recensire io). Quasi tutti sono più interessati alla fama, all'essere famosi, alle visite alte del proprio blog, all'avere amicizie con case editrici, all'avere la possibilità di inserirsi in questo stesso sistema malato (magari come editor o con qualsiasi altro lavoro retribuito). Oppure il loro intento è uno solo e cioè quello di diventare scrittori, scrivere molto aiuta e scrivere un blog sicuramente favorisce chi voglia intraprendere questa carriera, ma allo stesso tempo è come prendere in giro i lettori se non lo dichiari apertamente.

"I lettori dei blog", una potrebbe pensare visto che ci sono così tanti blog che parlano di libri ci siano anche tanti lettori a cui questi blog siano indirizzati. In realtà ho scoperto che la maggior parte di questi "lettori" sono quasi tutti "aspiranti scrittori", che cercano magari un modo per pubblicizzarsi (oltre ad avere il proprio blog o sito personale) o semplicemente mettono in pratica l'assioma per cui "se leggi tanto impari a scrivere bene" (il quale spesso non corrisponde al vero, visto che certi romanzi di questi "aspiranti scrittori" sono illeggibili). Poi c'è la categoria ben più peggiore di questa e cioè gli scrittori a cui non frega proprio nulla di leggere e vengono nel tuo blog solo per la pubblicità o per cercare di accaparrarsi possibili lettori. Gli scrittori hanno l'abitudine di diventare amici tra di loro e finiscono per comprarsi l'uno il libro dell'altro e per farsi una serie infinita di complimenti e tu pensi ma ci sono o ci fanno?

In tutto ciò i veri lettori come dicevo all'inizio scarseggiano, sono merce rara, difficili da scovare in mezzo alla massa, però quando li trovi ci puoi fare una piacevole chiacchierata in tutta libertà, senza preoccuparti di offendere nessuna casa editrice, senza stare a badare alle varie "amicizie" (se dico tale libro fa cagare, poi lui è amico con l'autore e glie lo va a raccontare e nascono su Facebook le migliori sceneggiate napoletane) e sei sicuro che non ti consiglierà il libro del suo amico blogger/scrittore. Questa mia riflessione oggi è scaturita da una serie di vicende svoltasi su Facebook in questi passati giorni che mi hanno fatto capire per l'ennesima volta come tutti se ne freghino dei lettori, nessuno ha le palle per dire "quel libro fa schifo" perché sono più interessati alle loro amicizie (totalmente finte) da portare avanti e mantenere e scambiarsi tra di loro (che poi sperano un giorno li porti all'attenzione della grossa casa editrice). "Hai i soldi? Fai bene a investire sui tuoi sogni" questo è quello che si consigliano gli scrittori tra di loro, oppure hai ricevuto una recensione negativa "Fregatene vai avanti per la tua strada", nessuno che suggerisca metodi molto più facili per tirare avanti e portare il pane a casa (tipo un lavoro vero xD). Lasciando stare i sogni, questi aspiranti scrittori dovrebbero avere più rispetto per i lettori, lo stesso vale per gli editori e per i blogger. I lettori hanno il diritto di spendere il giusto per un libro (no cifre esorbitanti), di leggere opere di qualità, di non perdere tempo dietro a chi non ha il talento per fare lo scrittore, di non essere fregati da pubblicità martellanti che propongono libri spazzatura, di non ricevere consigli da blogger con recensioni comprate, di non essere fregati da interessi di vario genere che vanno tutti a scapito "uno del suo portafoglio e due della sua stessa passione per la lettura", perchè se leggi sempre schifezze prima o poi ti stufi.

E con questo chiudo, ditemi le vostre opinioni, se la pensate come me o meno. 
Alla prossima Angela
Club Urban Fantasy

2 commenti:

  1. Tua nuova follower, concordo con te sulla maggior parte delle cose, anche io ho un blog e non sono un editore e nemmeno un'aspirante scrittore ma una semplice persona che ama leggere e che nella vita fa l'infermiera, ho detto tutto, concordo sul fatto che la scuola al giorno d'oggi non invoglia a far leggere, ma anzi.......

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    1. Ciao, scusami se ti rispondo solo ora, anch'io sono solo una lettrice che nella vita al di là di internet è mamma, casalinga, e lavora (dove trovo il tempo di leggere non lo so neanch'io xD). Mi sono unita con piacere al tuo blog.

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