venerdì 6 dicembre 2013

RECENSIONE: The Returned

Titolo: The Returned
Autore: Jason Mott
Pagine: 336 p.
Prezzo: € 16 (versione cartacea)
Editore: Harlequin Mondadori
Genere: Mistery/Paranormal
Scheda su Anobii: qui

Trama: Per Harold e Lucilie Hargrave la vita è stata felice e amara allo stesso tempo, da quando hanno perso il figlio Jacob il giorno del suo ottavo compleanno, nel 1966. In tutti questi anni, si sono adattati a una vita tranquilla, senza di lui, lasciando che il tempo alleviasse il dolore... Finché un giorno Jacob, il loro dolce, prezioso bambino, misteriosamente, ricompare alla loro porta, in carne e ossa. E ha ancora otto anni. Qualcosa di strano sta succedendo... i morti stanno tornando dall'aldilà. Mentre il caos rischia di travolgere il mondo intero, la famiglia Hargrave di nuovo riunita si ritrova al centro di una comunità sull'orlo del collasso, costretta a fare i conti con una realtà nuova quanto misteriosa e con un conflitto che minaccia di sovvertire il significato stesso di genere umano.

Note sull'autore: Jason Mott vive in North Carolina, ha conseguito una laurea in Fiction e un MFA in poesia ed è autore di due raccolte di poesie. La sua scrittura è apparsa in numerose riviste letterarie tra cui: Prick of the Spindle, The Thomas Wolfe Review, The Kakalak Anthology of Carolina Poets e Measure and Chautauqua. È stato nominato per il Premio Bancarella 2009 e l'Entertainment Weekly l'ha indicato come uno dei 10 “New Hollywood: Next Wave”.


La mia opinione:
Buongiorno miei cari lettori, torno con una nuova recensione da non so neanch'io quanto tempo. Mi sono ritrovata in un altro dei miei periodi neri in cui la voglia di leggere scompare totalmente. Stavo aspettando appunto che mi ritornasse quando mi capita tra le mani il titolo in questione, The Returned di Jason Mott. Avevo detto in un precedente post che non avrei più recensito libri su richiesta, per cui mi scuso con voi lettori ma questo libro l'ho ricevuto dalla stessa casa editrice la Harlequin Mondadori. E' una delle poche case editrici che ancora, malgrado la crisi, si può permettere di mandare i suoi nuovi titoli un po' a tutti (cani e porci xD) senza preoccuparsi più di tanto. Visto che di solito la Harlequin Mondadori manda romanzetti rosa (che sono tutto fuorché il mio genere) alla vista di The Returned sono rimasta colpita e ho deciso di dargli una possibilità (oltretutto non stavo leggendo nulla). Per cui eccomi qua a dire che cavolata :) No dai, a fare una recensione seria (giurin, giuretto).

Dai titoloni sembrava un romanzo spettacolare "E' il Megalibro di Harlequin.", cosa sia un Megalibro non saprei. "E se loro, un giorno ritornassero? Nessuno sa come, né perchè. E' un miracolo? E' l'inizio della fine? Ciò che è certo, è che niente sarà più come prima." Se tornassero mandateli indietro per favore perchè sono di una noia mortale, il problema del romanzo è che neanche lo stesso autore ne sapeva il perchè e il come, ha avuto l'idea e stop... la cosa è finita lì. "Nella vostra mente si farà strada una domanda: Se capitasse a me, cosa farei?". Io sono una di quelle lettrici che le domande se le fa, ma voglio anche delle risposte da parte dello scrittore e che cavolo, non può scrivere 336 pagine di nulla, con solo la parola Redivivo. 

venerdì 22 novembre 2013

INTERVISTE "Il Bene e il Male": Luigi Dinardo

Salve cari lettori,
è un po' che non viene aggiornato il blog per mancanza di tempo, in attesa di riprendere ecco a voi una nuova intervista fatta ai nostri autori presenti nell'antologia Il Bene e il Male. Oggi è il turno di Luigi Dinardo, buona lettura e alla prossima. 


Ciao, "Luigi Dinardo" e benvenuto. Iniziamo parlando un po' di te in generale , cosa fai nella vita oltre a coltivare la passione per la scrittura?
Sono uno studente universitario in Storia, ma spero di trovare un lavoro soddisfacente, anche se so che di questi tempi è assai difficile, soprattutto qui al sud. Meno male che c’è la scrittura che mi tira su il morale!

Com'è nata la tua passione per la scrittura? Da quanto tempo scrivi e perché hai iniziato a scrivere?
Scrivo da quando avevo vent’anni, dopo la fine delle scuole superiori. Non ho vissuto un’intensa adolescenza, e sentivo il bisogno di sfogarmi con qualcuno, condividere i miei segreti. La scrittura è stata, in questo senso, un’ottima consigliera. Se oggi sono più aperto con la gente è anche grazie a lei.

Come sei venuto a conoscenza del concorso, che ha portato alla realizzazione dell'antologia "Il Bene e il Male"? Conoscevi o frequentavi già il blog Club Urban Fantasy?
Cercavo un concorso interessante al quale prendere parte e quello che mi ha ispirato di più è stato sicuramente quello de “Il bene e il male”. Una tematica avvincente.

Parlaci brevemente della tua storia, del protagonista che hai scelto e del messaggio che vuoi trasmettere ai tuoi lettori.
Il protagonista della mia storia perde in un incidente stradale tutta la sua famiglia, compreso il suo adorato fratellino. Il giudice, inspiegabilmente, non condanna il colpevole al carcere, ma solo agli arresti domiciliari. Il protagonista, tra mille pensieri e ripensamenti, dovrà decidere se farsi giustizia da solo o aspettare che le cose si sistemino.

Vuoi citarci un breve passo significativo del tuo racconto?
Sono qui, in quest’aula di tribunale, ad attendere con trepidazione la sentenza del giudice. Ma ho come la netta sensazione di sapere come andrà a finire. Angelo Morlacchi, l’uomo che ha disintegrato la mia famiglia con il suo Suv da cinquantamila euro, ha un malefico sorriso stampato sul volto. Non mi stupirei se si fosse comprato questo giudice da strapazzo con gli occhiali quadrati. Sembra essere uscito da una di quelle serie americane tanto di moda negli ultimi tempi. Incrocio il suo sguardo per un attimo. È assente, perso nel vuoto. Forse vuole solo tornare a casa per pranzare con la sua patetica moglie. Di mia madre non gliene frega niente. Non gli interessa sapere che è morta cercando di proteggere con il suo corpo il piccolo Michele, sei anni appena ma tanta voglia di giocare al gioco più bello del mondo: la vita. Scommetto che non sa neanche il nome di mio padre, un infaticabile lavoratore che ha donato tutto se stesso alla famiglia. No, non vuole fare giustizia. Vuole solo tornare a casa. Ha l’aria stanca, assonnata, non vede l’ora di chiudere la pratica. Non voglio però che tutto sia così semplice. Non può finire tutto in una bolla di sapone.

L’aula si fa silenziosa. Il brusio s’interrompe di colpo e il giudice prende la parola.

«Condanno l’imputato a otto mesi di arresti domiciliari.»

Hai scritto o pubblicato altre opere?
Oltre a vari racconti e poesie in alcuni concorsi, ho pubblicato nel 2010 il romanzo dal titolo “Non aver paura di essere diverso” e nel 2013 la raccolta di racconti e di poesie (che comprende tutti i miei scritti dal 2004 al 2013) dal titolo “120 emozioni per me posson bastare”.

Vorresti aggiungere qualcos'altro?
Spero che il mio racconto piaccia a coloro che lo leggeranno. Mi sono ispirato a tanti casi di cronaca italiana, dove purtroppo sempre più spesso i criminali non fanno la fine che meritano.

Grazie per il tempo che ci hai dedicato e ti auguriamo buona fortuna per la tua carriera artistica.

Alla prossima, Stefano
Club Urban Fantasy

lunedì 4 novembre 2013

INTERVISTE "Il Bene e Il Male": Giuseppe Corte

Salve cari lettori,
oggi torniamo con un'altra intervista per la serie dedicata alla nostra antologia Il Bene e il Male, oggi ospitiamo l'autore Giuseppe Corte, nostra vecchia conoscenza poiché partecipo al Concorso di Stirpe Chimerica. Buona lettura con l'intervista.

Ciao, Giuseppe e benvenuto. Iniziamo parlando un po' di te in generale , cosa fai nella vita oltre a coltivare la passione per la scrittura?
Grazie e ciao Club Urban Fantasy. Io nella vita sono un ragazzo molto semplice, mi piace fare sport, lavoro come cameriere e sto terminando gli studi in Scienze della Comunicazione.

Com'è nata la tua passione per la scrittura? Da quanto tempo scrivi e perché hai iniziato a scrivere?
La mia passione per la scrittura è nata per la libertà che riesce a donare. Mi piaceva e mi piace l’idea di poter far viaggiare la mia immaginazione e poter esprimere i miei sentimenti, in un modo, che più si avvicina al mio animo. Ho iniziato a scrivere all’età di 13/14 anni con piccole poesie e pensieri espressi in un quaderno, come una sorta di diario. Posso dire, con un po’ di timidezza, che ho iniziato a scrivere, perché in quei momenti di creatività i miei problemi familiari si facevano piccoli. Sicuramente tutti hanno dei problemi nelle proprie case, ma per me la bellezza della vita è questa, poter trovare un bel modo di affrontarli e se si può, di nasconderli per un breve lasso di tempo.

Come sei venuto a conoscenza del concorso, che ha portato alla realizzazione dell'antologia "Il Bene e Il Male"? Conoscevi o frequentavi già il blog Club Urban Fantasy?
Sono venuto a conoscenza del concorso tramite il gruppo Facebook del blog Club Urban Fantasy e ormai sono più di due anni che seguo le attività del sito.

Parlaci brevemente della tua storia, del protagonista che hai scelto e del messaggio che vuoi trasmettere ai tuoi lettori.
La mia storia è incentrata nella Francia del fine 1400, nel periodo della caccia alle streghe. Infatti il protagonista è Paul, il figlio di uno stregone divenuto malvagio e una strega dal cuore benevolo. Paul ci narra la sua storia, del dramma vissuto dai suoi genitori, che hanno visto morire i loro cari tra le fiamme. Il padre del giovane stregone reagì al dolore con l’odio e la violenza, ottenebrando il suo cuore. Mentre la madre di Paul ha conservato un cuore buono, superando la perdita attraverso l’amore che nutriva per i suoi familiari. Così Paul, che fu concepito proprio in quella notte di sofferenza, è costretto a crescere fra i due esempi di vita opposti, il bene e il male, l’amore e l’odio. “La morale della favole”, che ho voluto dare ai lettori, attraverso la vita di Paul, è che ognuno è artefice del proprio destino. E sebbene lasciarsi andare all’odio è più facile e per certi versi, meno impegnativo e molto divertente, ci sono sempre dei validi motivi per dare ascolto al proprio cuore, per riempire la vita di quel bene e di quell’amore che ci rende immortali nell’animo dei nostri cari.

Vuoi citarci un breve passo significativo del tuo racconto?
Molto volentieri. Per me questo pezzo è molto importante : «Mia madre mi diceva sempre, che non si può fare del bene facendo del male, che non dovevo fare mai come mio padre, io dovevo credere nel cuore delle persone. Insegnamenti dolorosi, ma in un qualche modo mia madre superò il dolore e l’odio attraverso il suo grande cuore, ma questo, non fu accettato mai da mio padre, ormai aveva il cuore completamente oscuro e malvagio.» Questa estrapolazione, per me simboleggia la forza del bene che guarda al di la del dolore, che ti fa superare avversità, mentre il dolore porta solo altro male, se preso con vendetta ed odio. Quindi a noi la scelta di reagire come meglio crediamo e di conseguenza, che vita vivere.

Hai scritto o pubblicato altre opere?
Premetto che questa è la mia prima opera pubblicata, però ho scritto molto altro, come racconti brevi e un libro romance-fantasy, che narra della creazione del primo angelo in tempi molto remoti. Egli fu scelto per il suo cuore immenso, compiendo grandi imprese, ma la storia si svolge attraverso un protagonista dei nostri giorni. Insomma, va letto, non si possono svelare troppi particolari.

Vorresti aggiungere qualcos'altro?
Si vorrei ringraziare tutto “lo Staff” che si cela dietro la creazione di quest’antologia, perché è bello vedere tanta passione. Ogni riga di ogni singolo racconto scelto, esprime l’amore e un pezzo di cuore dell’autore. Tutti bellissimi da leggere e molto autorevoli.

Grazie per il tempo che ci hai dedicato e ti auguriamo buona fortuna per la tua carriera artistica.
Ancora grazie mille al Club Urban Fantasy e la fortuna cerco di tenermela stretta. Alla prossima iniziativa.

Con questo è tutto, a risentirci presto. Stefano
Club Urban Fantasy

venerdì 1 novembre 2013

RUBRICA "Cosa penso di...": I lettori

Buongiorno miei cari lettori,
oggi torno con la mia consueta rubrica "Cosa penso di..." (per chi non lo sapesse io odio le rubriche xD ma allo stesso tempo amo esprimere le mie opinioni e condividerle con voi). Oggi vi parlo dei lettori, ma cosa saranno mai questi lettori? Sì, avete sentito bene l-e-t-t-o-r-i e parlo di lettori e basta (no mezzi scrittori), sembrano essere una categoria in via di estinzione. Io sono e sarò sempre a favore dei lettori, oggi giorno troppo spesso maltrattati e non valorizzati dal sistema, tutti se ne fregano dei lettori ad iniziare dai blogger, editori o scrittori che siano.

Prima però facciamo un passo indietro. Pensate alla vostra famiglia, quanti dei vostri familiari leggono? Nella mia solo mia madre e io (e mia madre legge solo romance), contro altre quattro persone che non lo fanno (tutti maschi). In Italia solo meno della metà della totalità delle persone legge e in prevalenza sono tutte donne, ora non dico che non ci possano essere le eccezioni, ma in genere è così. Eppure siamo in un paese con il più alto numero di laureati, tantissimi dei quali in materie umanistiche. In America ad esempio leggono molto più di noi (certo sono anche molti più di noi), ma se considerate che la loro cultura e nazione è abbastanza recente rispetto alla nostra, come anche la loro letteratura, noi per tradizione dovremmo essere più avanti e invece non è così.

lunedì 28 ottobre 2013

RECENSIONE: Il Trono di Spade/Il Grande Inverno


"E l'inverno sta arrivando." 
"Lo so." Perfino dopo tanti anni, ogni volta che udiva quelle parole Catelyn rabbrividiva. Il motto degli Stark. Ogni nobile Casa aveva il proprio. Motti di famiglia, punti di riferimento, invocazioni di speranza. Frasi che parlavano di onore e gloria, promettevano lealtà e verità, giuravano fede e coraggio. Gli Stark erano diversi. "L'inverno sta arrivando": questo era il loro motto. Strana gente, questi uomini del Nord. Per l'ennesima volta, Catelyn non poté evitare di pensarlo.

Titolo: Il Trono di Spade/Il Grande Inverno
Autore: George R.R. Martin
Pagine: 855 p. 
Prezzo: € 15 cartaceo 
Editore: Mondadori 
Genere: Fantasy 
Scheda su Anobii: qui

Trama: In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L'ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all'ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all'estremo Nord, la Barriera - una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei -sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono allora quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita, o il senno, a chi ha la mala sorte di incontrarli? La fine della lunga estate è vicina, l'inverno sta arrivando e non durerà poco: solo un nuovo prodigio potrà squarciare le tenebre. Intrighi e rivalità, guerre e omicidi, amori e tradimenti, presagi e magie si intrecciano nel primo volume della saga de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".

Note sull'autore: George Raymond Richard Martin (Bayonne, 20 settembre 1948) è uno scrittore di fantascienza, horror e fantasy statunitense. È famoso soprattutto per il ciclo Cronache del ghiaccio e del fuoco; ha lavorato inoltre come sceneggiatore e produttore. Le sue opere sono solitamente firmate come George R. R. Martin. Martin è stato selezionato dalla rivista Time come uno dei "2011 Time 100", una lista delle 100 "persone più influenti del pianeta". Martin vive a Santa Fe (Nuovo Messico). È un membro del Science Fiction and Fantasy Writers of America (di cui è stato direttore regionale dal 1977 al 1979 e vicepresidente dal 1996 al 1998) e del Writer's Guild of America.


La mia opinione:
Oggi mi dedico a recensire il primo volume, Il Trono di Spade/Il Grande Inverno, di una saga molto famosa e longeva (uscita per la prima volta nel lontano '96) Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, osannata da molti (sia la saga che l'autore) e con un numero esponenziale di fans (aumentato negli ultimi anni granzie alla trasposizione nel telefilm Il Trono di Spade, sceneggiato dallo stesso Martin, che prima di scrivere i romanzi era appunto uno sceneggiatore, per cui se ne intende). Definita da alcuni "La grande epopea moderna". Per tutti questi motivi, e l'importanza dell'opera in questione, non sarà una recensione "facile" da scrivere, ma come sempre volevo dirvi la mia. Parlando in generale: i migliori scrittori per me sono sempre gli sceneggiatori, conoscono i meccanismi per "colpire" i lettori, per stupirli ed essere originali, proponendo trame articolate, senza contare che per fare quello che fanno hanno studiato (mentre parecchi scrittori di oggi sono convinti della non necessarietà dello studiare tecniche narrative, certo sarebbe un discorso troppo lungo da approfondire in questo momento per cui sorvoliamo).

La Mondadori, sicuramente per questioni monetarie di guadagno, divise all'epoca il primo volume in due parti (per questo il doppio titolo), ma in realtà è un unico romanzo e come tale io l'ho letto (anche i volumi seguenti sono stati smembrati, alcuni addirittura in tre parti). Infatti la nuova edizione ha riunito le due parti in una, aggiungendoci una nuova copertina che si rifa al telefilm (vi è Ned sul Trono di Spade, fatto appunto "di spade tolte ai nemici sconfitti" e per nulla comodo xD). Famosa è stata la prima traduzione dell'opera con il clamoroso errore del cervo/unicorno, chi non ne ha sentito parlare almeno una volta? La mia non è stata una lettura spontanea, scelta per caso (come mi capita di solito), volevo concretamente capire cosa ci trovassero cosi tante persone in questa saga (e se i numerosi elogi rispondessero al vero, sì avevo letto diverse recensioni tutte però senza spoiler). La mole delle pagine è per stomaci forti, di solito evito come la peste certi mattoni (leggere un libro non fa mai male, tranne se, come in questo caso, non lo tiri in testa alle persone xD). Lo so, è una forma di razzismo letterario verso certi titoli che magari meriterebbero, ma non ci posso far nulla. A mia discolpa però vi giuro che una volta iniziata la lettura mi è risultato difficile staccarmene e le pagine scorrevano via liscie come l'olio.

domenica 27 ottobre 2013

RUBRICA "Cosa penso di...": Vampiri e Licantropi

Buongiorno miei cari lettori,
oggi torno con una mia vecchia rubrica "Cosa penso di..." per parlarvi di un argomento parecchio attinente al nostro blog Club Urban Fantasy e cioè "Vampiri e Licantropi". Inutile descriverveli perchè sono entrati così tanto nell'immaginario comune (tra film, telefilm e romanzi) che ormai basta il semplice nome per figurarseli in mente. Le loro caratteristiche possono variare da romanzo a romanzo (o da film e telefilm), ma hanno sempre una base comune che li contraddistingue, ma non parleremo di ciò.

Oggi mi schiero pubblicamente a favore di queste due categorie troppo spesso bistrattate e trattate male. Non so se ci avete fatto caso, in ogni posto, luogo, sito internet, blog, articolo si parli di letteratura e di libri, di generi letterari e affini salta sempre fuori qualche commentatore che utilizza i "Vampiri e Licantropi" come termine di paragone in negativo, denigrandoli e prendendoli in giro. Se un genere non vende? Colpa dei Vampiri e dei Licantropi. Se l'Horror oggi non è così cruento come una volta? Colpa loro. Se un autore non è famoso? Colpa sempre loro. Se un tale autore non vende il suo romanzo? Potevi scrivere di Vampiri o Licantropi, sono di solito i commenti "spiritosi". In realtà nessuno vuole più scrivere di Vampiri e Licantropi perchè ormai si ritengono due categorie "troppo mainstream" per essere utilizzate da questi "saccenti scrittori".

La scarsa qualità delle opere pubblicate oggi giorno (sia di autori italiani, sia traduzioni di opere straniere) sarà mica colpa degli editori che pubblicano certe cagate? Certo che no, è colpa di quei mentecatti dei Vampiri e dei Licantropi, sempre a rompere le uova nel paniere. A questi commenti si aggiungono, e vanno di pari passo, quelli che "consigliano" un ritorno alle origini. L'unico vero detentore del potere di poter parlare di Vampiri è solo lui e stop! Lui chi? Ma certo, Bram Stoker, non conta che sia crepato da non so quanto tempo (oh la mia ignoranza, non ho voglia di controllare su wikipedia) e vedere una sua nuova opera in libreria sarebbe quanto meno improbabile, lui rimane l'unico col potere di scrivere di Vampiri senza essere preso in giro. Per i Licantropi ancora si sta discutendo su chi possa parlarne senza essere preso in giro, vi farò sapere.

Sarò di parte perchè amo l'urban fantasy? Può darsi, sta di fatto che io trovi questi discorsi (in molti casi fatti da "scrittori") altamente stupidi. Ogni personaggio frutto della fantasia dell'essere umano ha il suo valore e non andrebbe discriminato, che si parli di vampiri, licantropi, elfi o robot. Non esiste un genere letterario migliore di un altro, esiste la diversità è questa va tutelata a tutti i costi. Non è la presenza di queste due categorie che possa rendere un libro brutto o bello, che lo faccia vendere o non vendere, o che lo renda opera commerciale di massa o no. Si può essere originali nella non originalità, di nicchia nella commercialità, tutto sta nelle capacità dello scrittore (che molto spesso mancano) e allora si usano come scuse questi personaggi. Vi aggiungete anche voi nella mia battaglia a favore dei Vampiri e dei Licantropi?

E voi cosa ne pensate? Siete del mio stesso avviso? Fatecelo sapere attraverso i commenti.

Alla prossima Angela
Club Urban Fantasy

sabato 26 ottobre 2013

INTERVISTE "Il Bene e Il Male": Andrea Ceccarelli

Eccoci tornati con una nuova intervista per la serie dedicate alla nostra antologia Il Bene e Il Male, oggi vi proponiamo quella dell'autore Andrea Ceccarelli. Buona lettura.

Ciao, Andrea e benvenuto. Iniziamo parlando un po' di te in generale, cosa fai nella vita oltre a coltivare la passione per la scrittura?
Innanzitutto grazie dell’intervista, sono molto felice di rispondere alle domande da voi proposte. Cosa faccio nella vita oltre a scrivere…Beh, studio, leggo e mi piacciono molto anche i videogiochi. Non è che faccio molto a dire il vero, sono piuttosto semplice e non troppo iperattivo, forse il contrario direi. Al momento sono (purtroppo) ancora al liceo ed ho 19 anni, per la precisione studio all’istituto professionale socio sanitario Elsa Morante.

Com'è nata la tua passione per la scrittura? Da quanto tempo scrivi e perché hai iniziato a scrivere?
Alla prima risposta proprio non saprei cosa dire, non v’è una ragione, motivazione o altro per spiegare come sia nata questa passione. Ho iniziato a scrivere fin dalle elementari e continuavo a assillare le persone che mi stavano vicino dicendo “ da grande voglio fare o lo scrittore o il biologo!”. Già a quel tempo scribacchiavo un po’ ed avevo qualche idea. Poi con l’andare degli anni ho avuto le idee un po’ più chiare e forse c’è stata una piccola “spinta” che mi ha aiutato per scrivere. Cambiare le cose. Mi spiego meglio, quando scrivi, specialmente nel Fantasy è come se tu fossi un Dio. Quello è il tuo mondo e decidi tu cosa può succedere all'interno di esso. Non può capitare per caso un evento brutto, doloroso o altro. Tu decidi ed i tuoi personaggi stanno alle tue regole, inoltre è sempre un ottimo motivo per sfogarsi. Ecco, su per giù spero di aver risposto.

Come sei venuto a conoscenza del concorso, che ha portato alla realizzazione dell'antologia "Il Bene e Il Male"? Conoscevi o frequentavi già il blog Club Urban Fantasy?
Allora…Sinceramente ho scoperto a caso questo concorso e subito ne sono stato attratto dato che antecedentemente avevo vinto un altro concorso di un blog. Quindi, possiamo dire “ con la foga del momento” subito ho scritto un altro racconto e mi sono buttato a capofitto in questo concorso. Scoprii dopo il Blog Urban Fantasy.

Parlaci brevemente della tua storia, del protagonista che hai scelto e del messaggio che vuoi trasmettere ai tuoi lettori.
Ammetto che il racconto che ho inviato non è altro che un futuro pezzo di un libro che attualmente sto scrivendo. Per la precisione del secondo libro, il primo è già terminato e lo sto correggendo. Questo racconto si basa sul futuro che vedrà il personaggio del primo libro. Ho scelto questo personaggio non solo perché è il protagonista ma specialmente per la sua ingenuità e curiosità. Specialmente perché non sa niente di questo “nuovo mondo”. Nel racconto cito “la rete”, teoricamente quest’ultima non è altro che il mondo dove viveva antecedentemente a quello del racconto “Codice Giallo”. La trama è semplicemente una spiegazione di cosa accade quando uno dei tre codici che cito come verde, giallo e rosso si attivano. Sono allarmi, questo era palese. Tuttavia mi affascinava spiegare un “attacco” tramite questi allarmi e cercare di unirli appunto con un motivo musicale, nel caso di “Codice Giallo” , Beethoven. E spero sinceramente di essere riuscito nell’impresa.

Vuoi citarci un breve passo significativo del tuo racconto?
Un dolore che nel Vernon non avevo mai provato. È l'opposto della bellezza, dei sorrisi, d'un candido abbraccio. Per poi giungere al buio eterno, senza udire alcun suono, in solitudine.
Adoro questo passo, per me è molto significativo poiché è proprio in questo istante che il protagonista scopre la differenza sostanziale fra dolore e felicità. O meglio, è come se nel suo “bagaglio d’esperienza” si aggiungesse quest’altra cosa che tutti teoricamente impariamo. Tuttavia non lui, solo dopo moltissimo tempo riesce a concepirlo e tra l’altro con estrema velocità, con un impatto, come ciò che accade nel racconto. Direi che è questo il passo più significativo per me.

Hai scritto o pubblicato altre opere?
Si, attualmente nel Blog di “Maddalena Coce” un’abilissima scrittrice ed amica, v’è presente il racconto con cui vinsi il concorso che indette lei stessa più di un anno fa, il nome del racconto è Garothox Fulridge ed è Fantasy.

Vorresti aggiungere qualcos'altro?
Solo ringraziare chi ha indetto il concorso e ovviamente chi si è preso la briga di correggere tutti i racconti dell’antologia. Oh e ovviamente anche tutti gli altri partecipanti! Ho trovato veramente bello ogni singolo scritto. Sia di coloro che sono passati che non.

Grazie per il tempo che ci hai dedicato e ti auguriamo buona fortuna per la tua carriera artistica.

Alla prossima Stefano
Club Urban Fantasy

mercoledì 23 ottobre 2013

ANNUNCIO: Modifica delle linee guida del blog


Salve miei cari lettori,
è un bel po' che non scrivo sul blog, mi scuso per la mia assenza. Faccio nuovi post solamente quando ho qualcosa di veramente importante da dire (altrimenti lascio perdere e magari scrivo sulla pagina di Facebook di Club Urban Fantasy, se volete seguirmi qui). Da parecchio tempo rifletto e valuto il mio ruolo di blogger, oltre a guardare cosa gira per il web e quali sono i comportamenti che vanno per la maggiore. E quindi eccomi qui a cambiare le linee guida del blog, di Club Urban Fantasy, perché proprio non ce la faccio a continuare come in passato, non è più la mia strada, non la sento "mia".

Partiamo dall'inizio. All'apertura di questo blog, ero contenta di poter leggere autori emergenti e non, di poter dire la mia, di poter dare dei consigli: sì da semplice lettrice, ma pur sempre consigli utili. Il tutto naturalmente in assoluta buona fede, gratis, e con un dispendio di tempo non indifferente (se mai qualcuno fosse stato interessato alla mia opinione). Avevo una visione delle cose forse utopistica? Sogni, illusioni, ma le cose bisogna viverle per poterle capire a fondo. Vedevo le collaborazioni con le case editrici come un sogno avveratosi (a pensarci ora mi viene da ridere), una cosa bellissima, quasi un "onore". Ora il mio pensiero al riguardo è del tutto cambiato, rispetto le piccole case editrici che si fanno in quattro per pubblicizzare le proprie opere, ma non sopporto le "grosse case editrici" che sfruttano (a gratis) i blog con le loro "collaborazioni" (collaborare, ma di che? schiavismo se mai). Eppure quella ingenuità un po' mi manca.

Ritornando al discorso principale, in cosa cambierebbero le linee guida del blog? Beh non collaborerò con nessuna casa editrice (al momento già non collaboravo con nessuno per mancanza di tempo materiale per farlo, e soprattutto di voglia), potrò ospitare eventi, ma non sarò il lecca culo di nessuno :) Lo so sono parole dure. E soprattutto non farò più recensioni su richiesta, voglio leggere opere scelte da me e no quelle che mi arrivino per posta elettronica. Che poi diciamola tutta la maggior parte è tutta spazzatura, che non vale neanche mezzo minuto del mio tempo. Voglio ritornare ad amare la lettura, che dovrebbe sempre essere spontanea e autonoma, senza imposizioni di nessun tipo. Oltretutto voglio essere libera di esprimere i miei pensieri e magari anche di dire "quel libro fa cagare", senza pensare "ops ma io collaboro con la casa editrice, non posso dirlo". Naturalmente questo vale solo per me Angela, l'altro admin Stefano/Arkavarez sarà liberissimo di fare come crede.

E voi cosa ne pensate? Ditemi pure le vostre opinioni. Alla prossima Angela
Club Urban Fantasy

sabato 12 ottobre 2013

INTERVISTE "Il Bene e il Male": Camilla Demontis

Buongiorno cari lettori, oggi iniziamo una nuova serie di post riguardanti piccole interviste fatte agli autori partecipanti all'antologia "Il Bene e il Male", scaturita proprio tra le pagine del nostro blog. Partiamo subito con una nostra vecchia conoscenza e cioè Camilla Demontis, "vecchia conoscenza" in quanto ha già partecipato in passato a un nostro concorso, entrando a far parte dell'antologia Stirpe Chimerica. Eccovi a voi l'intervista.

Ciao Camilla e benvenuta. Iniziamo parlando un po' di te. Cosa fai nella vita oltre a coltivare la passione per la scrittura?
Ciao! Sono una studentessa universitaria iscritta in Lettere e Filosofia e oltre ad avere la passione per la scrittura ho prima di tutto quella per la lettura.

Com'è nata la tua passione per la scrittura? Da quanto tempo scrivi e perché hai iniziato a scrivere?
La mia passione è nata precisamente quando ho imparato a leggere e scrivere, sin dai primi anni delle elementari ho sempre adorato mettere per iscritto i miei pensieri, ma diciamo che ho iniziato a farlo in maniera più concreta da qualche anno, partecipando così a qualche concorso letterario.

Come sei venuto a conoscenza del concorso, che ha portato alla realizzazione dell'antologia "Il bene e il male"? Conoscevi o frequentavi già il blog Club Urban Fantasy?
Frequentavo di già il Club Urban Fantasy perché avevo partecipato in precedenza ad un altro concorso organizzato da questo e quindi son venuta immediatamente a conoscenza del concorso "Il bene e il male" e non me lo son lasciata sfuggire.

Parlaci brevemente della tua storia, del protagonista che hai scelto e del messaggio che vuoi trasmettere ai tuoi lettori.
La mia storia parla di Rosenrot, abbandonata da tutti sin dal suo primo respiro e continuamente emarginata, sino a quando scopre di avere qualcuno disposto a stare dalla sua parte. Con questo racconto volevo solo ricordare che ci troviamo nel bel mezzo della partita più antica di tutti i tempi e che dobbiamo solo decidere per quale squadra giocare, proprio come ha fatto Rosenrot.

Vuoi citarci un breve passo significativo del tuo racconto?
"I capelli rossi, un marchio indelebile che la vita le aveva donato; la figlia del diavolo, un nome che le cucirono addosso con tanta cura sino a trasformarlo nel suo destino, dalla quale né lei né nessun altro si sarebbe potuto sottrarre."

Hai scritto o pubblicato altre opere? 
Sì, mi son stati pubblicati altri racconti. Uno, il cui titolo è "Primavera a Parigi" si trova all'interno dell'antologia Stirpe Chimerica Vol.1, pubblicata sempre tramite il Club Urban Fantasy; "Ossessionata dalla follia", racconto inserito in una mini raccolta pubblicata dalla casa editrice "La mela avvelenata" e intitolata Psycho Tales e l'ultimo racconto pubblicatomi grazie ad un concorso regionale, Cartabianca, si intitola "Nessuno dorme sotto il suo letto".

Vorresti aggiungere qualcos'altro?
Solo che continuerò a scrivere, nella speranza di riuscire a pubblicare un libro tutto mio.

Grazie per il tempo che ci hai dedicato e ti auguriamo buona fortuna per la tua carriera artistica. 

Per saperne di più riguardo all'antologia Il Bene e il Male potete leggere il post in cui ne abbiamo parlato: qui oppure andare nella nostra vetrina di lulu: qui dove troverete tutto ciò che abbiamo pubblicato fin ora.  

Alla prossima Stefano
Club Urban Fantasy

lunedì 7 ottobre 2013

RECENSIONE: Soulless

Titolo: Soulless. Un'avventura di Alexia Tarabotti Vol.1
Autore: Gail Carriger
Pagine: 333
Prezzo: € 18 (cartaceo)
Editore: Dalai Editore
Genere: Steampunk, Fantasy, Londra Vittoriana
Scheda su Anobii: qui

Trama: Nella Londra di fine Ottocento, uomini, vampiri e lupi mannari hanno imparato a convivere, ma questo non vuol dire che l’esistenza della giovane Alexia Tarabotti non sia piena di problemi. In­nanzitutto non ha un’anima, un bello svantaggio se si vuole trovare marito. Suo padre è morto e, per aggiungere sfortuna alla sfortuna, era pure di origine italiana! Quando un vampiro l’aggredi­sce – uno sgarbo imperdonabile all’etichetta – e lei lo uccide con il suo inseparabile ombrellino parasole, le cose sembrano davvero precipitare: la regina Vittoria in persona manda l’inquietante Lord Maccon (un lupo mannaro volgare e trasandato) a svolgere le indagini. Ma non è finita: la popolazione di vampiri di Londra inizia a essere misteriosamente decimata, e tutti sembrano ri­tenere Alexia colpevole. Chi vuole incastrarla? Riuscirà la ragazza a sfruttare a proprio vantaggio l’impermeabilità ai poteri soprannaturali di cui gode essendo senza anima? O i suoi guai non sono ancora finiti? Senz’anima incrocia paranormal romance e romanzo vittoriano, steampunk e storie di vampiri. Londra non è mai stata così divertente.

Note sull'autore: Gail Carriger è il nome d'arte di Tofa Borregaard, un'archeologa e autrice di romanzi steampunk. E 'nata a Bolinas, in California dove ha studiato prima al liceo e poi si è laureata con master in archeologia inglese e antropologia. Il suo romanzo d'esordio è stato Soulless, il primo della serie dedicato ad Alexia Tarabotti, che comprende in totale cinque romanzi: Soulless, Changeless, Blameless, Heartless e Timeless (di cui in Italia sono stati pubblicati per ora solamente i primi due volumi).

La mia opinione:
Eccomi ritornare con una nuova recensione, stavolta vi parlerò di Soulless di Gail Carriger. Questo è uno dei tanti romanzi che avrei voluto leggere fin dai tempi della sua pubblicazione (quando ancora stavo attenta a cosa usciva o non usciva in libreria, ora con tutta la mole di libri che vorrei leggere posso farne a meno) e che mi sono ritrovata per le mani solo ultimamente. Il romanzo fa parte di una saga, di cui sono stati scritti cinque libri in tutto, ma in Italia sono usciti solamente i primi due volumi. Visto che la serie in patria si è conclusa già da un bel po' non capisco perchè in Italia invece siano cosi indietro, forse non ha riscosso il successo che si sperava. Effettivamente anch'io mi sarei aspettata di meglio e sono rimasta un tantino delusa dalla lettura (ultimamente mi capita un po' troppo spesso). Non dico che il romanzo non sia divertente e carino, oltre che piacevole a leggersi (a parte i refusi), ma per me manca quel qualcosa per poter dire "Sì sono rimasta pienamente soddisfatta".

Partiamo dal sottotitolo "Un'avventura di Alexia Tarabotti", la parola "avventura" aveva fatto scattare nella mia testa tanti possibili avvenimenti, fatti strambi, una protagonista alle prese con chi sa cosa. E considerando la personalità "particolare" della protagonista mi ero fatta un po' troppi film in testa. L'inizio parte bene con Alexia che uccide con il suo parasole il vampiro aggressore, la scena è divertente e simpatica. Ma... ma si chiude qua la cosa. Per il resto del romanzo non succede un bel niente, a parte la sparizione di vampiri e licantropi erranti e alcuni tentati rapimenti ai danni della protagonista da parte di un enigmatico personaggio chiamato "Faccia di cera" di cui non si sa proprio nulla. E allora su cosa si concentra la trama principalmente? Beh sul rapporto d'odio/amore tra la bella Alexia (anche se lei si ritiene un mostro) e il bel Lord Maccon (capo branco dei licantropi e uomo abbastanza rozzo nei modi).

sabato 28 settembre 2013

RECENSIONE: Garden. Il giardino alla fine del mondo

Titolo: Garden: Il giardino alla fine del mondo
Autore: Emma Romero
Pagine: 270
Prezzo: € 14,90 (cartaceo) € 6,99 (ebook) 
Editore: Mondadori (collana Chrysalide) 
Genere: Dispotico 
Scheda su Anobii: qui

Trama: Il ritardo è negligenza. La negligenza è disordine. Il disordine è il seme della perdizione. Maite è tra le operaie più efficienti nella fabbrica in cui lavora. In fondo non ha scelta: se commettesse un'infrazione sarebbe punita con la morte. Maite coltiva in segreto la sua passione, il canto, e sogna di raggiungere il leggendario giardino alla fine del mondo, dove si narra vivano i ribelli in completa libertà e dove pare siano sopravvissute le lucciole. Perché il suo paese è diventato una prigione fredda e spoglia. Dopo una lunga guerra, l'Italia è stata divisa in Signorie e, per impedire il ritorno al caos, le arti e le scienze sono riservate a una casta di eletti, mentre gli esclusi sono condannati a una vita di obblighi e privazioni. L'unica fonte di svago è la Cerimonia, la grande festa celebrata per l'anniversario della Rinascita. Maite ha sempre voluto esibirsi su quel palco, ma il giorno in cui potrà finalmente ottenere il suo riscatto scoprirà che, in un paese che ha ucciso ogni speranza, anche dai sogni si può desiderare di fuggire... Un romanzo italiano dal sapore internazionale che dipinge con lucida spietatezza uno scenario più vicino di quanto possiamo immaginare.

Note sull'autore: Emma Romero è uno pseudonimo nato dalla passione per i romanzi di Philip K. Dick e i film dell'orrore. Dopo aver tentato inutilmente di diventare musicista professionista, Emma ha appeso la chitarra al chiodo e ha iniziato a scrivere questo libro, che è il suo primo romanzo. Vive e lavora in Italia, a Milano.


La mia opinione: 
Ho iniziato a leggere Garden, Il giardino alla fine del mondo per la voglia di leggere "altro" di genere dispotico e mi ha fatto passare proprio la voglia di leggere "altro". Sono sicura che non siano tutti su questa scia, ma il romanzo in questione mi ha proprio annoiato e ho fatto fatica a finirlo, malgrado non siano tante pagine (appena iniziato ho pensato "questo lo finisco in un giorno", le ultime parole famose xD ci ho messo una vita perché non riuscivo a farmi prendere dalla lettura). Ho voluto dargli una possibilità, l'inizio non prometteva bene per via della sviolinata della frase "un romanzo italiano dal sapore internazionale". Ora dico io: ma lasciate decidere al lettore, sono pretenzione queste frasi poste all'inizio di un romanzo. Poi a fine lettura, dopo tutto il mio impegno per finirlo e non lasciarlo a metà leggo i ringraziamenti, cavolo ringrazia cani e porci e non ringrazia i lettori che sono arrivati fino a lì? Questa cosa proprio non la sopporto, uno scrittore senza lettori non è niente.

Sono sempre più delusa dagli autori italiani, cercano di copiare la letteratura d'oltreoceano ma lo fanno veramente male, se non malissimo. Nel caso di Garden la scrittura quanto meno si salva, abbiamo una prima persona discreta, uno stile che si lascia leggere, abbastanza scorevole e non pesante. Però... però la protagonista è insopportabile, gli altri personaggi sono quasi invisibili, e la trama sa troppo di già letto, di già visto. Certo qualcosa di originale c'è, tipo l'ambientazione tutta italiana, ma è poca cosa rispetto al resto. Poi sa di opera in qualche modo non completa, forse anche per via della sua brevità, forse ci sarà un seguito (visto il finale lasciato aperto) su questo non ci metterei la mano sul fuoco (non credo abbia riscosso un successo tale da farne immediatalmente pubblicare il seguito).

giovedì 26 settembre 2013

RECENSIONE: La bambinaia

Titolo: La bambinaia
Autore: Marco Tiano
Pagine: 89
Prezzo: € 1,99 (solo ebook)
Editore: Fazi Editore
Genere: Ghost Story, romanzo breve
Scheda su Anobii: qui

Trama: Quando Giorgia e Simone, giovane coppia di architetti romani, arrivano in provincia di Siracusa insieme al figlioletto Mattia per un'opportunità di lavoro, è la fine dell'estate. Le giornate sono ancora lunghe e calde e la casa che hanno comprato - una villa in stile ottocentesco - è un gioiello isolato nelle campagne assolate del siracusano, tra i campi di grano dorati e gli agrumeti. Ma tra gli anziani dei paesi vicini girano strane voci, vecchie storie - storie di sangue di un passato sepolto - a proposito di quella casa, e Giorgia e Simone non tarderanno a scoprire sulla loro pelle che Villa Teresa non è un luogo come tutti gli altri ...

Note sull'autore: Marco Tiano è nato nel 1983 a Siracusa, dove vive e frequenta la facoltà di Architettura. Ama dipingere e ha una grande passione per i romanzi gialli classici inglesi. “Uno di troppo”, pubblicato ad aprile 2007 dal Filo editore, è il suo primo romanzo giallo - nello stile del giallo classico inglese - e dal 1 al 3 febbraio 2008 è stato uno dei testi scelti per la "Prima festa della letterature italiana" a Parigi.


La mia opinione:
La bambinaia è il romanzo breve (si legge in poche ore) vincitore del challende "Il Giocattolaio" indetto da Fazi editore e Horror channel, che ne ha permesso la pubblicazione solo in formato ebook (come ultimamente accade in diversi concorsi indetti dalle "grosse" case editrici). Il mistero è come abbia fatto a vincere visto la pessima qualità dell'opera. Essere pubblicati da una casa editrice a livello nazionale non vuol dire potersi ritenere uno scrittore con la s maiuscola, e questo è proprio l'esempio lampante. Non so quali fossero le altre opere partecipanti al concorso, ma La bambinaia lascia veramente a desiderare.

Di cosa parla? La classica storia della famigliola appena trasferitasi nella nuova casa che guarda caso è infestata dal fantasma di una bambina uccisa all'epoca dalla sua bambinaia. Oltre al fantasma della bambina, abbiamo i fantasmi delle vittime di questa che "bisbigliano", sai che paura (il termine bisbigliare viene ripetuto all'infinito per creare atmosfera). L'originalità è totalmente assente, le scene sembrano essere state prese e riportate pari pari da vari film horror (come la scena del tentato annegamento nella vasca da bagno), solo che qua non fanno per niente paura (sembrano ridicole). Mi sarei aspettata una bella descrizione della villa dell'ottocento e invece zero, le cose veramente importanti o altri elementi che potessero rendere l'opera un po' più originale mancano. Inoltre la trama è poco credibile, come anche i personaggi. 

sabato 21 settembre 2013

ANTEPRIMA: Il Bene e il Male

Titolo: Il Bene e il Male
Autore: Autori Vari
Pagine: 175 p.
Prezzo: € 0,99 (versione ebook)
Editore: auto-pubblicazione su lulu e amazon
Genere: antologia di racconti
Scheda su Anobii: ancora non presente

Trama: Diciotto racconti di diversi autori sono stati selezionati per voi. Ogni autore vi esporrà la propria storia sul bene e il male, che sia tetra o splendente sta a voi scoprirlo. I racconti vi porteranno oltre l'ignoto, vi mostreranno luoghi di cui non eravate a conoscenza, vi faranno riflettere sulla vita e vi regaleranno nuove emozioni.

Autori dei racconti: Polly Russell ,Daniele Imbornone, Marco Bertoli, Crystal Shanesilver, Luigi Dinardo, Donatella Perullo, Andrea Ceccarelli, Luca Fadda, Lorenzo Crescentini, Camilla Demontis, Stefano Telera, Romeo, Monia Minnucci, Giuseppe Corte, Consuelo Cannas, Dario Musolino, Davide Piazzese, Stefano G. Muscolino


USCITA: Settembre 2013 su Lulu (presto disponibile su Amazon)
Link acquisto ebook: qui


La mia opinione:

In collaborazione con Michael Rigamonti e Davide Piazzese, è da poco uscita la nuova antologia curata da Stefano G. Muscolino, frutto del Concorso indetto nel nostro blog. L'antologia porta lo stesso nome del Concorso, infatti si chiama Il Bene e il Male. Sono stati scelti diciotto racconti tra quelli partecipanti e dopo tanta fatica si è arrivati agli sgoccioli per la pubblicazione della nostra seconda antologia (in precedenza avevamo dato vita a Stirpe Chimerica Vol.I sempre derivata da un altro nostro concorso di racconti brevi). Spero che il nostro lavoro possa essere di vostro gradimento, perchè dietro la realizzazione di un'opera c'è sempre un gran lavoro da fare. La copertina è stata realizzata dalla bravissima Consuelo Baviera, e riprende la dualità del tema scelto. Gli autori dei racconti li avevamo alcuni già conosciuti nell'antologia precedente e sono sicura non vi deluderanno. Il tema centrale dei racconti è la visione personale sul bene e il male esposta per noi da ogni singolo autore, attraverso i racconti, le azioni e gli occhi dei vari protagonisti. I generi letterari utilizzati sono vari, in questo caso non ci siamo limitati al semplice fantasy, ma abbiamo dato spazio a tutto. L'antologia per ora è acquistabile solo in formato ebook su lulu, ma presto sarà disponibile la versione cartacea (sia su lulu che su amazon). Sapete che il blog non fa anteprime, perchè bene o male si trovano in giro, ma in questo caso ho fatto un'eccezione, essendo un nostro prodotto. Il tutto è fatto per passione e con passione. A risentirci per altre novità.

Alla prossima Angela

Club Urban Fantasy

Ebook Readers: Videotags

Buongiorno miei cari lettori,
oggi girando per youtube ho visto questo video di luisaa85 (non avevo mai frequentato i canali dedicati ai libri su youtube, ma ultimamente ci bazzico un po') un videotags inventato da lei, dedicato agli ebook readers. Io non faccio video, però mi faceva piacere rispondere lo stesso alle domande (visto che è un argomento che mi sta a cuore) e pubblicarle qui per voi.


Le domande:
1) Che ebook reader hai? Da quanto lo possiedi?
2) Perchè hai scelto questo modello
3) Leggi le tue statistiche di lettura o elenca quanti libri hai letto tramite dispositivo
4) Carta o ebook?
5) Consiglieresti o no l'acquisto di un dispositivo di lettura?
6) Qual è il lato positivo del possedere un dispositivo?
7) Qual è il lato negativo del possedere un dispositivo?
8) Quanto solitamente sei disposto a spendere per un ebook? Secondo te i prezzi degli ebook sono equilibrati?
9) Il titolo dell'ultimo libro formato ebook che hai letto
10) Il titolo dell'ultimo libro formato cartaceo che hai letto
11) Hai dato un nome al tuo dispositivo? Se sì, quale?

giovedì 19 settembre 2013

RUBRICA "Cosa penso di...": Collezionare libri


Buongiorno miei cari lettori,
ultimamente sono stata un po' assente dal blog per mancanza di tempo (tra lavoro e impegni vari, in più ci si mette di mezzo internet che funziona a rilento), ma oggi torno con la mia rubrica "Cosa penso di...". Stamattina vi voglio parlare del "Collezionare libri", discorso fatto in generale, non voglio certo offendere nessuno. Queste rimangono sempre mie considerazioni (sono aperta al dialogo e a visioni diverse). Quindi spero non vedrete il post come un attacco personale a chi non la pensa allo stesso modo.

Oggi bazzicando su Facebook ho visto un link con la definizione di bibliofilo "colui che ama leggere e collezionare libri" e tutti si sono ritrovati uniti in questa categoria, vantandosi di essere bibliofili, mentre io zero. Questo mi fa capire quanto io sia lontana dalla massa, ma questo è un discorso a parte. Ritornando a noi, io non amo collezionare libri, anzi posso dirvi che lo trovo stupido. Non ne ho né la disponibilità economica né lo spazio in casa (per cui opto per gli ebook, a cui sono molto legata, costano la metà dei cartacei e non ti occupano spazio in casa, naturalmente quando questi sono disponibili. Visto che alcune case editrici ancora si ostinano a non farli).

Per me i libri non si collezionano, la parola "collezionare" mi ricorda le figurine da mettere nell'album per riempirlo tutto (nel nostro caso "librerie"), o altri tipi di collezioni altrettanto futili, utili solo a vantarsi e a far vedere in giro di essere riusciti a completare tutta la collezione (per i libri però non c'è mai una vera fine). Naturalmente il completare la collezione richiede un certo impegno finanziario, mica alla portata di tutti, oltre a un discreto spazio nell'abitazione per ospitare tutti i titoli e librerie di conseguenza enormi (quindi non solo i soldi per l'acquisto dei libri, ma anche la possibilità di avere case spaziose e tutto ciò che ne consegue). Naturalmente dovete farlo sapere a mezzo mondo che avete una tale libreria, quindi vai di fotografie postate su Facebook o di video caricati su youtube, con sotto commenti tipo "quanto ti invidio", "vorrei avere anch'io una libreria così". No, io veramente non vi invidio, proprio per niente.

Poi vi sono le foto o le rubriche in cui si sbandierano gli ultimi "acquisti" in tema libresco (moda trasportata dai blog di cosmesi dove si fa la stessa cosa con i trucchi appena acquistati) e qua è una gara a chi spende di più. Ho letto di persone che entrano in libreria e ne escono spendendo cifre assurde del tipo 400-500 euro (la crisi a questa gente gli fa un baffo!), facendo l'elenco di tutti i libri che sono riusciti a comprare in una volta sola (ad esempio comprano intere saghe, no trilogie sia chiaro quelle sono per i poverelli, ma se poi dopo alcuni libri la saga non gli piace più? Boh, si può sempre vantare su Facebook di possederla, pur non avendola letta). Sarà anche per questo che nessun scrittore pubblica più libri auto-conclusivi? Se le saghe vendono mica sono stupidi, ci danno dentro.

Poi vi sono quelli che fanno sapere, sempre attraverso foto o video su youtube o semplicemente facendo semplici elenchi, la pila enorme di libri posizionati sul proprio comodino (o in qualsiasi altra parte della casa), "i libri da leggere", cose che neanche una vita intera gli basterebbe per leggerli tutti. Qui la gara è a chi ha la pila più lunga, ci vuole un buon metro e tanta pazienza per misurarla, se è alta quanto una persona va già bene, se vi arriva fino al tetto ancora meglio.

Non avete come me la disponibilità economica per comprare tanti libri? Beh apritevi un blog e iniziate a contattare tutte le case editrici di cui trovate le email in internet e richiedetene i titoli per poterne fare delle recensioni (naturalmente specificate di voler leggere esclusivamente in cartaceo, mica bau bau micio micio, nessun recensore serio si abbasserebbe a leggere un semplice ebook come la sottoscritta). Poi vi saranno numerosi autori emergenti che vi contatteranno per potervi regalare il loro libro e intanto la vostra libreria aumenterà di spessore e importanza, e la vostra collezione si arricchirà (insieme al vostro "prestigio").

Purtroppo per voi stanno nascendo troppi blog, aperti proprio a tale scopo, per cui ora le case editrici si sono fatte un tantino più furbe e non regalano a tutti le loro copie omaggio, quindi dovrete farvi una discreta cerchia di persone che vi seguano prima di poter ambire a tanto (il lecchinaggio aiuta a farsi strada in questo spietato mondo di avvoltoi). Se i libri che vi regalano non vi interessano più di tanto o sono delle ciofeche allucinanti, potrete sempre, una volta recensiti (e aver fatto il vostro dovere) rivederli per comprarvi altro (scaricando il pacco ad altri ignari lettori). Naturalmente parlo in modo ironico, non ho mai chiesto un cartaceo a nessuno (tranne nei casi in cui non vi era l'ebook del titolo in questione), a volte mi sono ridotta a leggere ebook che non erano neanche "veri ebook", ma semplici copie per la stampa. Cosa che oggi sinceramente non farei più.

Se i libri non si collezionano allora cosa ci si farà mai con essi? I libri si leggono e che cavolo! Inutile vantarsi di possederne a milioni se poi di tutti quei libri se n'è letto la metà della metà. Il libro per me non è l'oggetto materiale in sé, la sua sfavillante copertina e il prezzo da ladri, il libro non serve a far numero in una libreria. Un libro è il suo contenuto, le parole, il testo, tutto ciò che ti trasmette nel momento in cui lo leggi e ciò che ti rimane a fine lettura. Tutto ciò per me è un libro: un tramite per apprendere cose nuove, aprire la mente, riflettere, emozionarsi e tantissime altre cose.

Poco importa se uno se lo prende in biblioteca, se è rovinato, se lo acquista di seconda mano in una bancarella, se se lo fa prestare da un amico, se lo legge in ebook, o qualsiasi altra cosa che non implichi per forza il doverlo "collezionare fisicamente" (spendendo soldoni) e tenerlo in bella mostra per quando arrivano gli amici a casa. L'importante è leggerli!

Con questo concludo, spero di aver esposto in maniera decente le mie idee. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere attraverso i commenti.

Alla prossima Angela
Club Urban Fantasy

venerdì 13 settembre 2013

RECENSIONE: Across The Universe

Titolo: Across The Universe
Autore: Beth Revis
Pagine: 414
Prezzo: € 17 (cartaceo) € 6,99 (ebook)
Editore: Piemme (Collana Freeway)
Genere: misto tra dispotico e fantascientifico, young adult
Scheda su Anobii: qui

Trama: Amy è una passeggera ibernata sulla navicella spaziale Godspeed. Ha lasciato il suo ragazzo e gli amici sulla Terra ed è partita con i genitori: si risveglieranno dopo trecento anni su un nuovo pianeta da colonizzare, Centauri. Ma qualcosa è andato storto: qualcuno ha cercato di ucciderla, risvegliandola dal suo sonno protetto. E così Amy si ritrova a dover passare senza la sua famiglia ancora cinquant'anni sull'enorme navicella spaziale, in balia di sconosciuti tra cui si nasconde un assassino che vuole scongelare tutti gli scienziati a bordo, compresi i suoi genitori. L'unico che sembra dalla sua parte è Elder, un ragazzo che presto diventerà il capo della navicella spaziale. Ma Amy può davvero fidarsi di lui? E quello che prova per lui la aiuterà o sarà solo un ostacolo alla sua sopravvivenza sulla Godspeed?

Note sull'autore: Beth Revis è una ex insegnante, che vive nel North Carolina con il marito e un cane. Scrittrice di fantascienza e romanzi fantasy per ragazzi, Across the Universe è il suo romanzo d'esordio, il primo di una trilogia. Il secondo libro è A Million Suns e il terzo Shades of Earth (credo entrambi ancora non pubblicati in Italia). I suoi sogni includono: viaggiare intorno al mondo in 80 giorni, esplorare la luna e trovare Narnia.

La mia opinione:
Eccomi qui a parlarvi oggi di Across The Universe di Beth Revis. Il titolo, oltre ad essere inerente alla trama, è anche la citazione del brano omonimo dei Beatles "Images of broken light which dance before me like a million eyes, That call me on and on across the universe... ...Nothing’s gonna change my world. LENNON/MCCARTNEY" è la citazione presente all'interno del romanzo. Una curiosità: tra gli scrittori questa canzone va di moda visto che era stata citata anche in Warm Bodies.

Ci sono ricascata e ho letto un altro young adult, ma in teoria a me poco importa dell'età dei protagonisti, in questo caso sedicenni (visto che leggo anche narrativa per ragazzi dove i protagonisti sono più piccoli), se la storia mi prende e mi appassiona. Devo però far notare come tutte le copertine degli young adult siano curate e belle da vedere (alcune però in maniera esagerata, rendendo il prodotto uno specchio per le allodole), come in questo caso. Lo dirò praticamente di tutti i libri, ma questo titolo l'avrei voluto leggere ai tempi che uscì (9 ottobre 2012) e che ne vidi girare la copertina in giro per blog. A quanto pare però è rimasto un prodotto di nicchia perché su anobii solo 335 persone ce l'hanno nella propria libreria (sì lo so anobii sta morendo, dovrei passare definitivamente a goodreads, me lo dico sempre e non lo faccio mai, anche se ho un profilo anche lì) contro gli 854 di Warm Bodies (tanto per fare un paragone).

Il motivo di ciò? Secondo me l'ambientazione fantascientifica che unita all'young adult stona un po'. Anch'io non sono una grande appassionata di fantascienza e all'inizio ho fatto un po' fatica a calarmi nell'atmosfera giusta (naturalmente questa è fantascienza spicciola, niente di serio sia chiaro, si inizia così e poi magari potrei passare a qualcosa di più "elevato"). Un po' meglio va per quanto riguarda il dispotico (sì perchè il romanzo è anche un dispotico) dove gli argomenti trattati mi sono sembrati molto interessati e anche abbastanza originali.

mercoledì 11 settembre 2013

RECENSIONE: Lemony Snicket Vol.1

Titolo: Lemony Snicket Una serie di sfortunati eventi, un infausto inizio
Autore: Lemony Snicket (pseudonimo di Daniel Handler)
Pagine: 144
Prezzo: € 11 (cartaceo) € 7,99 (ebook)
Editore: Salani
Genere: Narrativa per ragazzi
Scheda su Anobii: qui

Trama: Il libro racconta la storia di tre ragazzi molto sfortunati. Nonostante siano graziosi e intelligenti, i ragazzi Baudelaire conducono una vita segnata dall'infelicità e dalla sventura. Fin dalla prima pagina, nella quale i ragazzi si trovano sulla spiaggia e ricevono una terribile notizia, e nel corso della vicenda, la malasorte li tallona. Si direbbe che attirano le disgrazie come una calamita. In quest'avventura i ragazzi si imbattono in un individuo malvagio, avido e repellente, in vestiti che pungono, in un catastrofico incendio, in un complotto per derubarli delle loro fortune, e in colazioni a base di pappa d'avena fredda. Età di lettura: da 8 anni.

Note sull'autore: Daniel Handler (San Francisco, 28 febbraio 1970) è uno scrittore, sceneggiatore e fisarmonicista statunitense. Si è diplomato alla Lowell High School di San Francisco e si è laureato all'Università di Wesleyan. È sposato con Lisa Brown, un'artista grafica che ha incontrato all'università, e vive in una vecchia casa vittoriana di San Francisco. Il suo romanzo per adulti, Avverbi, è stato pubblicato in italiano da Alet nel 2007. Handler iniziò a scrivere sotto lo pseudonimo di Lemony Snicket nel 1999 i suoi libri più noti, raccolti ne Una serie di sfortunati eventi (editi in Italia da Salani). Da questi libri è stato tratto anche un film "Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi" con la regia di Brad Silberling e con Jim Carrey nella parte del malefico Olaf. Snicket, inizialmente narratore della serie, ne divenne in seguito un personaggio rilevante. I libri di Lemony Snicket sono best seller internazionali, e il tredicesimo libro (ultimo della serie) è uscito nelle librerie nel 2006 in inglese.


La mia opinione:
Ultimamente mi sono lasciata prendere dalla narrativa per ragazzi che trovo a volte molto più stimolante di quella per adulti, in cui inspiegabilmente il livello qualitativo delle opere, invece di aumentare, diminuisce (soprattutto quando si parla di young adult). Ma devo dire di essere stata sempre innamorata di questo tipo di narrativa (buoni sentimenti e tante avventure fanno per me), che ogni tanto accantono per leggere altro. Lemony Snicket Una serie di sfortunati eventi l'avrei voluto leggere da tantissimo tempo (da quando ne ho visto la trasposizione cinematografica), ma poi per un motivo o per un altro non l'ho fatto (o per un libro e l'altro, avendo tante cose da leggere). Possiedo tutti i libri della saga e finalmente l'altro giorno mi sono decisa a iniziare il primo, Un infausto inizio. Il prezzo sia della versione cartacea, che dell'ebook, è un furto visto le pochissime pagine di cui si compone l'opera (forse però è difficile da trovare nuovo, meglio usato). Potrebbero fare un ebook o un cartaceo che comprendesse più volumi insieme (non penso ci sia) in una nuova edizione, in modo da renderlo fruibile a nuovi lettori, invece di mettere questi prezzi qui. Perché io il primo volume l'ho letto veramente in un pomeriggio, forse un ragazzino ci potrebbe impiegare un po' di più.

RUBRICA "Cosa penso di...": Quelli con la puzza sotto il naso

Buongiorno miei cari lettori,
oggi torno con una mia rubrica, sapete bene che non sono tipo da rubrica e neanche mi interessa diventarlo (visto che le trovo la maggior parte un po' stupide, ma ci possono essere sempre le eccezioni), però questa qui "Cosa pensi di..." è un modo come un altro per dirvi cosa penso.

Oggi vi voglio parlare delle persone con la puzza sotto il naso, in ambito letterario principalmente. In passato pensavo di non sopportare i lettori più ingenui (in fondo lo sono stata anch'io e li capisco), quelli che "ogni libro letto è un capolavoro" (in realtà di capolavori veri c'è ne sono pochi in giro), che fanno delle autrici o autori delle specie di divinità da venerare, che ne esaltano ogni aspetto, si innamorano dei personaggi tanto da crederli quasi reali (no, io non sono mai arrivata a tali livelli). Insomma quelli che apprezzano tutto, anche il peggior libro scritto con i piedi, solo perchè magari il libro parla di una storia d'amore o il personaggio è figo.

C'è una categoria peggiore di questa (lo so dividere i lettori in categorie è sbagliato, non si dovrebbe fare di tutta un'erba un fascio, ma sto parlando in generale, non so come altro definirli), almeno per me. Quale sarebbe? Quella, appunto, delle persone con la puzza sotto il naso. Gli intellettualoidi (come li chiamo io), quelli che si vantano di leggere grandi classici della letteratura (naturalmente prendendo in giro chi non li legge o chi legge magari urban fantasy o paranormal romance, specialmente se sono young adult, o semplicemente fantasy) e guardano il resto dei lettori dall'alto in basso, un po' come fanno i ricchi con i poveri (non tutti i ricchi, magari ci sono ricchi un po' più modesti). C'è chi si sente superiore e lo sbandiera in maniera non diretta, è un modo di fare un po' più subdolo, indiretto, non te ne accorgi subito. Io sono sempre stata una tipa modesta, alla mano, non mi è mai piaciuto sentirmi superiore a nessuno per cui capite bene che odio questa gente qui (oltre al fatto che non ho mai avuto di che vantarmi).

lunedì 9 settembre 2013

RECENSIONE: The Selection

Titolo: The Selection
Autore: Kiera Cass
Pagine: 298
Prezzo: € 17,90 (cartaceo rilegato) € 9,99 (versione ebook)
Editore: SPERLING & KUPFER
Genere: Dispotico YA
Scheda su Anobii: qui

Trama: Uno spettacolo sfavillante come un diamante. Una competizione feroce come la vita. Un gioco pericoloso come l'amore. Molti anni dopo la Quarta guerra mondiale, in un Paese lontano, devastato dalla miseria e dalla fame, l'erede al trono sceglie la propria moglie con un reality show. Spettacolare. Così, per trentacinque ragazze la Selezione diventa l'occasione di tutta una vita. L'opportunità di sfuggire a un destino di fatica e povertà. Di conquistare il cuore del bellissimo principe Maxon, e di sognare un futuro migliore. Un futuro di feste, gioielli e abiti scintillanti. Ma per America Singer è un incubo. A sedici anni, l'ultima cosa che vorrebbe è lasciare la casa in cui è cresciuta per essere rinchiusa tra le mura di un palazzo che non conosce ed entrare a far parte di una gara crudele. In nome di una corona - e di un uomo - che non desidera. Niente e nessuno, infatti, potrà strapparle dal cuore il ragazzo che ama in gran segreto: il coraggioso e irrequieto Aspen, l'amico di sempre, che vorrebbe sposare più di ogni altra cosa al mondo. Poi, però, America incontra il principe Maxon, e la situazione si complica. Perché Maxon è tutto ciò che Aspen non sarà mai: affascinante, gentile, premuroso e immensamente ricco. E può regalarle un'esistenza che lei non ha mai nemmeno osato immaginare? "The Selection" è un romanzo straordinariamente romantico e avvincente che trascina le lettrici nel vortice di una storia d'amore impossibile. In corso di traduzione in tredici Paesi, ai vertici delle classifiche negli USA e in Francia, un caso editoriale internazionale che diventerà presto una serie televisiva per Warner Bros.

Note sull'autore: Kiera Cass si è laureata alla Radford University e vive a Blacksburg, Virginia, con la famiglia. In tutta la sua vita ha baciato più o meno quattordici ragazzi: sfortunatamente, nessuno di loro era un principe.


La mia opinione:

The Selection, di Kiera Cass, è uno di quei libri che non so neanch'io perchè lo abbia letto. La trama, la stupenda copertina, le opinioni positive nelle recensioni nei vari blog, un titolo abbastanza recente e indirizzato a un pubblico giovane, dovevano essere tutte cose da farmi stare alla larga dall'opera in questione. Speravo di sbagliarmi e di trovarci qualcosa di un po' più profondo (essendo un mezzo dispotico come genere letterario), in alcuni casi è successo, potete vedere la recensione di Warm Bodies (titolo che ho molto apprezzato, malgrado avessi delle riserve prima di leggerlo), ma in questo caso no.

Posso dirlo con certezza The Selection è proprio stupido come libro, ci sono pezzi che mi hanno fatto restare a bocca aperta, non credevo possibile che un'autrice potesse scrivere cose così. Partiamo dall'elemento dispotico, tutto è semplicato, reso banale e l'ambientazione non mi ha colpito, manca un background chiaro. In pratica il mondo è cambiato dopo la quarta guerra mondiale (prima vi era stata anche la terza guerra mondiale, in cui i cattivi cinesi avevano occupato l'America rendendola una loro colonia, ma le spiegazioni pseudo storiche di questi avvenimenti non mi hanno convinto, bisognava lavorarci di più) e si sono create nuove nazioni, una di queste è Illéa (le altre boh, si nomina una certa Nuova Asia con cui si è in guerra), luogo in cui risiede la nostra protagonista America (che nome come dire "patriottico"), una sorta di monarchia assoluta (il popolo non ha voce in capitolo e tutto viene deciso dall'alto) tipo quella dei tempi del Re Sole in Francia, solo che qua siamo in America e ai tempi nostri (vi sono i telefoni, ma la gente comunica attraverso le lettere, tutto sembra abbastanza "moderno", ma poi ci sono degli elementi "antichi" che creano confusione nel lettore, secondo me l'autrice non ha ragionato più di tanto sull'ambientazione e sul contesto).

RECENSIONE: L'accalappiastreghe

Titolo: L'accalappiastreghe
Autore: Walter Moers
Pagine: 413
Prezzo: € 16,80
Editore: Salani
Genere: Fantasy per ragazzi
Scheda su Anobii: qui

Trama: Malfrosto venne sempre più vicino, si fermò infine davanti al cratto, si chinò su di lui e l'osservò, a lungo e spietatamente. Il vento gli faceva fremere l'ossuto collare e gli occhi scintillarono di scoperta e maligna soddisfazione di fronte alle evidenti sofferenze d'una creatura in procinto di tirare il calzino. Il puzzo di ammoniaca e etere, di zolfo e petrolio, di acido prussico e essenza cadaverica penetrò come un fascio d'aghi affilati nel sensibile nasino di Eco, ma lui non si spostò d'un dito. "Mi fa la carità, signor accalappiastreghe municipale?" gnaulò miserevolmente. "Ho una fame tremenda". Lo sguardo di Malfrosto s'accese di lampi ancor più demoniaci, e un largo ghigno gli comparve sulla facciaccia pallida. Sfoderò l'indice lungo e secco per solleticare le costole sporgenti di Eco. "Sai parlare?" domandò. "Dunque non sei un gatto qualunque, ma un crattino. Uno degli ultimi esemplari della tua specie". Gli occhi di Malfrosto si strinsero quasi impercettibilmente. "Che ne diresti di vendermi il tuo grasso?" Età di lettura: da 12 anni.

Note sull'autore: Walter Moers (Mönchengladbach, 24 maggio 1957) è uno scrittore, sceneggiatore e fumettista tedesco. Autore di romanzi per ragazzi, vive ad Amburgo avvolto nel mistero. Moers acquistò una prima notorietà in Germania con il fumetto Adolf. Il successo internazionale venne con i romanzi fantasy della serie di Zamonia, il primo libro è stato Le 13 vite e mezzo del capitano Orso Blu che ha riscosso molto successo, seguito da Ensel e Krete, Rumo e i prodigi nell'oscurità, La città dei libri sognanti, Il labirinto dei libri sognanti e L'accalappiastreghe.

La mia opinione:
L'accalappiastreghe è un libro per me di difficile classificazione, narrativa per ragazzi? Fantasy? Favola? Narrativa per ragazzi, ma è piacevole da leggersi anche per gli adulti. Un fantasy in cui la fantasia la fa veramente da padrona, ma forse in alcuni tratti un po' troppo roboante (sono stata costretta a saltare frasi e pezzi pieni di cose totalmente inventate e non ben specificate che non mi dicevano nulla, non riuscendo a immaginarmele). Una favola classica, come lo stile infatti il romanzo è scritto in terza persona con narratore onnisciente (cosa che mi ha reso difficile l'immedesimarmi nei protagonisti e patire per loro), ma allo stesso tempo innovativo rispetto a ciò che si vede oggi giorno. Di orrore sinceramente ci ho visto poco o nulla, visto che il romanzo è stato classificato anche così, ma al mio avviso erroneamente (forse può incutere timore solo a un pubblico giovanissimo).

Definita dallo stesso autore: "Favola culinaria zamonica di Gofid Letterkel, ripoetata da Ildefonso de' Sventramitis, tradotta dallo zamonko e illustrata da Walter Moers." L'autore finge in questo caso di esserne solo il traduttore e l'illustratore, non se ne capisce bene il motivo forse per incuriosire i giovani lettori. Le illustrazioni in bianco e nero devo dire sono fatte bene e in alcuni casi mi hanno aiutato a figurarmi le strambe creature protagoniste delle vicende. I temi portanti della vicenda sono appunto l'ambito culinario, l'alchimia, l'ambito medico, streghe un po' particolari e un gatto, un bel mix. Una cosa mi ha dato fastidio: l'uso delle note, in sè e per sè utili nella finzione dell'esserne solo il traduttore e no lo scrittore, però veramente di cattivo gusto quando invece di descrivere una creatura mi mette la notta con scritto "Si veda libro x o libro y di Moers" un astuto modo di vendere altri dei suoi romanzi.

«Ciò che è morto ricominci:
punti perdi giochi vinci.
Si sollevi ciò che è stato
nella broda ben lessato.
Schizzi su e venga via
per l'onor dell'alchimia!»

martedì 3 settembre 2013

RECENSIONE: Warm Bodies

- La gente continua a leggere... E chi se ne frega se dietro c'è un'industria o meno. Se tutti sono troppo impegnati a costruire e a sparare per preoccuparsi di nutrire le loro menti, che vadano al diavolo. -

Titolo: Warm Bodies
Autore: Isaac Marion
Pagine: 269 p.
Prezzo: € 14,50 (cartaceo) € 4,99 (ebook)
Editore: Fazi Editore
Genere: Urban Fantasy
Scheda su Anobii: qui

Trama: R è uno zombie in piena crisi esistenziale. Cammina per un'America distrutta dalla guerra, segnata dal caos e dalla fame dissennata dei morti viventi. R, però, è ancora capace di desiderare, non gli bastano solo cervelli da mangiare e sangue da bere. Non ha ricordi né identità, non gli batte più il cuore e non sente il sapore dei cibi, la sua capacità di comunicare col mondo è ridotta a poche, stentate sillabe, eppure dentro di lui sopravvive un intero universo di emozioni. Un universo pieno di meraviglia e nostalgia. Un giorno, dopo aver divorato il cervello di un ragazzo, R compie una scelta inaspettata: intreccia una strana ma dolce relazione con la ragazza della sua vittima, Julie. Un evento mai accaduto prima, che sovverte le regole e va contro ogni logica. Vuole respirare, vuole vivere di nuovo, e Julie vuole aiutarlo. Il loro mondo però, grigio e in decomposizione, non cambierà senza prima uno scontro durissimo con...

Note sull'autore: Isaac Marion è uno scrittore statunitense, nato vicino alla città di Seattle nel 1981 e ha sempre vissuto nei suoi dintorni. Ha iniziato a scrivere al liceo e si è auto-pubblicato tre romanzi prima di sfondare infine nel mainstream con il romanzo zombie Warm Bodies da cui è stato tratto nel 2013 l'omonimo film diretto da Jonathan Levine e avente Nicholas Hoult, Teresa Palmer e John Malkovich come protagonisti.
Attualmente divide il suo tempo tra la scrittura, la musica con la sua band, ed esplorare il paese nel suo camper. Il 5 febbraio 2013 pubblica The New Hunger prequel di Warm Bodies.


La mia opinione:
Questa è una delle poche volte in cui mi sbaglio su un romanzo, devo ammetterlo pensavo che Warm Bodies fosse banale e stupido, in pratica la classica storiella d'amore (in questo caso tra uno zombie e una ragazza umana) e invece... Spinta dalla voglia di saperne di più dopo aver visto il film (il quale mi ha lasciato diversi interrogativi sulla trama, la trasposizione cinematografica non è ai livelli del romanzo, la storia è stata ridicolizzata per far sorridere lo spettatore quando nel romanzo originale è molto più triste e complessa la faccenda) ho deciso di leggerne il libro e ne sono veramente contenta. Mi ha preso subito fin dall'inizio.

venerdì 23 agosto 2013

Contest su My Secret Diary

Buongiorno miei cari lettori,
è un po' che non scrivo nel blog, oggi volevo parlarvi di un interessante Contest indetto dal blog My Secret Diary per il suo anniversario. Il concorso mette in palio diversi premi a tema libresco (sia ebook che cartacei). I titoli messi in palio non li ho mai letti, voi li conoscete? Sicuramente nel mio caso il premio più interessante, da fervente lettrice di ebook, sarebbe il terzo posto, con due ebook targati La Mela Avvelenata (che sforna sempre opere interessanti).

Perché ve ne parlo? Beh il semplice motivo che per partecipare all'evento è richiesto l'invio di un racconto. Visto che molti iscritti al nostro blog sono anche scrittori emergenti o appassionati di scrittura (anche noi in passato abbiamo organizzato concorsi per racconti, ma devo dire necessitano di veramente tanto tempo a disposizione per essere portati avanti e terminati nel migliore dei modi) magari vi farà piacere parteciparvi.

Il tema scelto per il Contest è: Viaggi Stregati In Una Notte Di Luna Piena. Se una Strega in una notte di luna piena vi desse la possibilità di viaggiare con la sua scopa in qualunque posto vogliate per rivivere il vostro passato o un epoca che più vi affascina, come sfruttereste questo dono magico? Un tema sicuramente molto "fantasy" e interessante.

Iscrivetevi in tanti mi raccomando e intanto vi lascio con il banner del concorso e il link per iscrivervi, si ha tempo fino all'11 di Settembre. 


Facciamo il nostro in bocca al lupo agli organizzatori del Contest e a coloro che parteciperanno. Come si dice di solito in questi casi "che vinca il migliore". 
Alla prossima Club Urban Fantasy

martedì 13 agosto 2013

RECENSIONE: Shadowhunters Città di Vetro

Titolo: Shadowhunters Città di Vetro
Autore: Cassandra Clare
Pagine: tra le 574 e le 565 (dipende dal formato)
Prezzo Cartaceo: € 10,50 (brossura) € 18 (rilegato)
Prezzo ebook: € 6,99
Editore: Mondadori
Genere: urban fantasy
Scheda su Anobii: qui

Trama: Clary era convinta di essere una ragazza come mille altre, e invece non solo è una Shadowhunter, una Cacciatrice di demoni, ma ha l'eccezionale potere di creare rune magiche. Per salvare la vita di sua madre, ridotta in fin di vita dalla magia nera di suo padre Valentine, Clary si trova costretta ad attraversare il portale magico che la porterà nella Città di Vetro, luogo d'origine ancestrale degli Shadowhunters, in cui entrare senza permesso è proibito. Come se non bastasse, scopre che Jace, suo fratello, non la vuole laggiù, e Simon, il suo migliore amico, è stato arrestato dal Conclave, che non si fida di un vampiro capace di sopportare la luce del sole. Con Valentine che chiama a raccolta tutti i suoi poteri per distruggerli, l'unica possibilità degli Shadowhunters è stringere un patto con i nemici di sempre: i Figli della Notte, i Nascosti e il Popolo Fatato. E mentre Jace si rende conto poco a poco di quanto sia disposto a rischiare per Clary, lei deve imparare a controllare al più presto i suoi nuovi poteri. L'amore è un peccato mortale... forse, e i segreti del passato rischiano di essere fatali.

Note sull'autore: Vedi le mie due recensioni precedenti: Città di Ossa, Città di Cenere.


La mia opinione:

Oggi torno a parlarvi della saga degli Shadowhunters, che ha occupato tutto il mio tempo libero ultimamente (e piacevolmente). Per chi non ha iniziato la lettura della saga (e ha intenzione di farlo senza rovinarsi i colpi di scena presenti) preciso che la recensione potrebbe contenere pesanti spoiler, per cui non vi consiglio di leggerla (poi come al solito fate voi). Dopo il primo volume che non mi aveva colpito più di tanto (Città di Ossa di cui potete leggere la mia recensione qua), ho deciso di continuare a leggere la saga e devo dire di non essermene pentita. Siamo passati per un secondo volume che era un degno punto di svolta, scritto in maniera nettamente migliore rispetto al primo (Città di Cenere di cui potete leggere invece la recensione qua). Per giungere infine al terzo volume, conclusivo della trilogia, e cioè Shadowhunters Città di Vetro, il migliore tra i tre.

Sì, in realtà la saga continua e anch'io ho voglia di leggerne ancora (dopo vi è Città degli Angeli Caduti e Città delle Anime Perdute, e credo debba uscire il sesto volume, ma non ricordo esattamente quando), ma la fine del nemico di sempre Valentine e l'avvicinamento tra Jace e Clary mette fine ai tanti nodi che si erano imbastiti nei volumi precedenti. Non so di cosa si parlerà dunque dopo, sicuramente spunterà fuori un nuovo nemico, che però non potrà mai avere il fascino e l'attrattiva di Valentine.

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