lunedì 28 ottobre 2013

RECENSIONE: Il Trono di Spade/Il Grande Inverno


"E l'inverno sta arrivando." 
"Lo so." Perfino dopo tanti anni, ogni volta che udiva quelle parole Catelyn rabbrividiva. Il motto degli Stark. Ogni nobile Casa aveva il proprio. Motti di famiglia, punti di riferimento, invocazioni di speranza. Frasi che parlavano di onore e gloria, promettevano lealtà e verità, giuravano fede e coraggio. Gli Stark erano diversi. "L'inverno sta arrivando": questo era il loro motto. Strana gente, questi uomini del Nord. Per l'ennesima volta, Catelyn non poté evitare di pensarlo.

Titolo: Il Trono di Spade/Il Grande Inverno
Autore: George R.R. Martin
Pagine: 855 p. 
Prezzo: € 15 cartaceo 
Editore: Mondadori 
Genere: Fantasy 
Scheda su Anobii: qui

Trama: In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L'ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all'ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all'estremo Nord, la Barriera - una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei -sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono allora quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita, o il senno, a chi ha la mala sorte di incontrarli? La fine della lunga estate è vicina, l'inverno sta arrivando e non durerà poco: solo un nuovo prodigio potrà squarciare le tenebre. Intrighi e rivalità, guerre e omicidi, amori e tradimenti, presagi e magie si intrecciano nel primo volume della saga de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".

Note sull'autore: George Raymond Richard Martin (Bayonne, 20 settembre 1948) è uno scrittore di fantascienza, horror e fantasy statunitense. È famoso soprattutto per il ciclo Cronache del ghiaccio e del fuoco; ha lavorato inoltre come sceneggiatore e produttore. Le sue opere sono solitamente firmate come George R. R. Martin. Martin è stato selezionato dalla rivista Time come uno dei "2011 Time 100", una lista delle 100 "persone più influenti del pianeta". Martin vive a Santa Fe (Nuovo Messico). È un membro del Science Fiction and Fantasy Writers of America (di cui è stato direttore regionale dal 1977 al 1979 e vicepresidente dal 1996 al 1998) e del Writer's Guild of America.


La mia opinione:
Oggi mi dedico a recensire il primo volume, Il Trono di Spade/Il Grande Inverno, di una saga molto famosa e longeva (uscita per la prima volta nel lontano '96) Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, osannata da molti (sia la saga che l'autore) e con un numero esponenziale di fans (aumentato negli ultimi anni granzie alla trasposizione nel telefilm Il Trono di Spade, sceneggiato dallo stesso Martin, che prima di scrivere i romanzi era appunto uno sceneggiatore, per cui se ne intende). Definita da alcuni "La grande epopea moderna". Per tutti questi motivi, e l'importanza dell'opera in questione, non sarà una recensione "facile" da scrivere, ma come sempre volevo dirvi la mia. Parlando in generale: i migliori scrittori per me sono sempre gli sceneggiatori, conoscono i meccanismi per "colpire" i lettori, per stupirli ed essere originali, proponendo trame articolate, senza contare che per fare quello che fanno hanno studiato (mentre parecchi scrittori di oggi sono convinti della non necessarietà dello studiare tecniche narrative, certo sarebbe un discorso troppo lungo da approfondire in questo momento per cui sorvoliamo).

La Mondadori, sicuramente per questioni monetarie di guadagno, divise all'epoca il primo volume in due parti (per questo il doppio titolo), ma in realtà è un unico romanzo e come tale io l'ho letto (anche i volumi seguenti sono stati smembrati, alcuni addirittura in tre parti). Infatti la nuova edizione ha riunito le due parti in una, aggiungendoci una nuova copertina che si rifa al telefilm (vi è Ned sul Trono di Spade, fatto appunto "di spade tolte ai nemici sconfitti" e per nulla comodo xD). Famosa è stata la prima traduzione dell'opera con il clamoroso errore del cervo/unicorno, chi non ne ha sentito parlare almeno una volta? La mia non è stata una lettura spontanea, scelta per caso (come mi capita di solito), volevo concretamente capire cosa ci trovassero cosi tante persone in questa saga (e se i numerosi elogi rispondessero al vero, sì avevo letto diverse recensioni tutte però senza spoiler). La mole delle pagine è per stomaci forti, di solito evito come la peste certi mattoni (leggere un libro non fa mai male, tranne se, come in questo caso, non lo tiri in testa alle persone xD). Lo so, è una forma di razzismo letterario verso certi titoli che magari meriterebbero, ma non ci posso far nulla. A mia discolpa però vi giuro che una volta iniziata la lettura mi è risultato difficile staccarmene e le pagine scorrevano via liscie come l'olio.

domenica 27 ottobre 2013

RUBRICA "Cosa penso di...": Vampiri e Licantropi

Buongiorno miei cari lettori,
oggi torno con una mia vecchia rubrica "Cosa penso di..." per parlarvi di un argomento parecchio attinente al nostro blog Club Urban Fantasy e cioè "Vampiri e Licantropi". Inutile descriverveli perchè sono entrati così tanto nell'immaginario comune (tra film, telefilm e romanzi) che ormai basta il semplice nome per figurarseli in mente. Le loro caratteristiche possono variare da romanzo a romanzo (o da film e telefilm), ma hanno sempre una base comune che li contraddistingue, ma non parleremo di ciò.

Oggi mi schiero pubblicamente a favore di queste due categorie troppo spesso bistrattate e trattate male. Non so se ci avete fatto caso, in ogni posto, luogo, sito internet, blog, articolo si parli di letteratura e di libri, di generi letterari e affini salta sempre fuori qualche commentatore che utilizza i "Vampiri e Licantropi" come termine di paragone in negativo, denigrandoli e prendendoli in giro. Se un genere non vende? Colpa dei Vampiri e dei Licantropi. Se l'Horror oggi non è così cruento come una volta? Colpa loro. Se un autore non è famoso? Colpa sempre loro. Se un tale autore non vende il suo romanzo? Potevi scrivere di Vampiri o Licantropi, sono di solito i commenti "spiritosi". In realtà nessuno vuole più scrivere di Vampiri e Licantropi perchè ormai si ritengono due categorie "troppo mainstream" per essere utilizzate da questi "saccenti scrittori".

La scarsa qualità delle opere pubblicate oggi giorno (sia di autori italiani, sia traduzioni di opere straniere) sarà mica colpa degli editori che pubblicano certe cagate? Certo che no, è colpa di quei mentecatti dei Vampiri e dei Licantropi, sempre a rompere le uova nel paniere. A questi commenti si aggiungono, e vanno di pari passo, quelli che "consigliano" un ritorno alle origini. L'unico vero detentore del potere di poter parlare di Vampiri è solo lui e stop! Lui chi? Ma certo, Bram Stoker, non conta che sia crepato da non so quanto tempo (oh la mia ignoranza, non ho voglia di controllare su wikipedia) e vedere una sua nuova opera in libreria sarebbe quanto meno improbabile, lui rimane l'unico col potere di scrivere di Vampiri senza essere preso in giro. Per i Licantropi ancora si sta discutendo su chi possa parlarne senza essere preso in giro, vi farò sapere.

Sarò di parte perchè amo l'urban fantasy? Può darsi, sta di fatto che io trovi questi discorsi (in molti casi fatti da "scrittori") altamente stupidi. Ogni personaggio frutto della fantasia dell'essere umano ha il suo valore e non andrebbe discriminato, che si parli di vampiri, licantropi, elfi o robot. Non esiste un genere letterario migliore di un altro, esiste la diversità è questa va tutelata a tutti i costi. Non è la presenza di queste due categorie che possa rendere un libro brutto o bello, che lo faccia vendere o non vendere, o che lo renda opera commerciale di massa o no. Si può essere originali nella non originalità, di nicchia nella commercialità, tutto sta nelle capacità dello scrittore (che molto spesso mancano) e allora si usano come scuse questi personaggi. Vi aggiungete anche voi nella mia battaglia a favore dei Vampiri e dei Licantropi?

E voi cosa ne pensate? Siete del mio stesso avviso? Fatecelo sapere attraverso i commenti.

Alla prossima Angela
Club Urban Fantasy

sabato 26 ottobre 2013

INTERVISTE "Il Bene e Il Male": Andrea Ceccarelli

Eccoci tornati con una nuova intervista per la serie dedicate alla nostra antologia Il Bene e Il Male, oggi vi proponiamo quella dell'autore Andrea Ceccarelli. Buona lettura.

Ciao, Andrea e benvenuto. Iniziamo parlando un po' di te in generale, cosa fai nella vita oltre a coltivare la passione per la scrittura?
Innanzitutto grazie dell’intervista, sono molto felice di rispondere alle domande da voi proposte. Cosa faccio nella vita oltre a scrivere…Beh, studio, leggo e mi piacciono molto anche i videogiochi. Non è che faccio molto a dire il vero, sono piuttosto semplice e non troppo iperattivo, forse il contrario direi. Al momento sono (purtroppo) ancora al liceo ed ho 19 anni, per la precisione studio all’istituto professionale socio sanitario Elsa Morante.

Com'è nata la tua passione per la scrittura? Da quanto tempo scrivi e perché hai iniziato a scrivere?
Alla prima risposta proprio non saprei cosa dire, non v’è una ragione, motivazione o altro per spiegare come sia nata questa passione. Ho iniziato a scrivere fin dalle elementari e continuavo a assillare le persone che mi stavano vicino dicendo “ da grande voglio fare o lo scrittore o il biologo!”. Già a quel tempo scribacchiavo un po’ ed avevo qualche idea. Poi con l’andare degli anni ho avuto le idee un po’ più chiare e forse c’è stata una piccola “spinta” che mi ha aiutato per scrivere. Cambiare le cose. Mi spiego meglio, quando scrivi, specialmente nel Fantasy è come se tu fossi un Dio. Quello è il tuo mondo e decidi tu cosa può succedere all'interno di esso. Non può capitare per caso un evento brutto, doloroso o altro. Tu decidi ed i tuoi personaggi stanno alle tue regole, inoltre è sempre un ottimo motivo per sfogarsi. Ecco, su per giù spero di aver risposto.

Come sei venuto a conoscenza del concorso, che ha portato alla realizzazione dell'antologia "Il Bene e Il Male"? Conoscevi o frequentavi già il blog Club Urban Fantasy?
Allora…Sinceramente ho scoperto a caso questo concorso e subito ne sono stato attratto dato che antecedentemente avevo vinto un altro concorso di un blog. Quindi, possiamo dire “ con la foga del momento” subito ho scritto un altro racconto e mi sono buttato a capofitto in questo concorso. Scoprii dopo il Blog Urban Fantasy.

Parlaci brevemente della tua storia, del protagonista che hai scelto e del messaggio che vuoi trasmettere ai tuoi lettori.
Ammetto che il racconto che ho inviato non è altro che un futuro pezzo di un libro che attualmente sto scrivendo. Per la precisione del secondo libro, il primo è già terminato e lo sto correggendo. Questo racconto si basa sul futuro che vedrà il personaggio del primo libro. Ho scelto questo personaggio non solo perché è il protagonista ma specialmente per la sua ingenuità e curiosità. Specialmente perché non sa niente di questo “nuovo mondo”. Nel racconto cito “la rete”, teoricamente quest’ultima non è altro che il mondo dove viveva antecedentemente a quello del racconto “Codice Giallo”. La trama è semplicemente una spiegazione di cosa accade quando uno dei tre codici che cito come verde, giallo e rosso si attivano. Sono allarmi, questo era palese. Tuttavia mi affascinava spiegare un “attacco” tramite questi allarmi e cercare di unirli appunto con un motivo musicale, nel caso di “Codice Giallo” , Beethoven. E spero sinceramente di essere riuscito nell’impresa.

Vuoi citarci un breve passo significativo del tuo racconto?
Un dolore che nel Vernon non avevo mai provato. È l'opposto della bellezza, dei sorrisi, d'un candido abbraccio. Per poi giungere al buio eterno, senza udire alcun suono, in solitudine.
Adoro questo passo, per me è molto significativo poiché è proprio in questo istante che il protagonista scopre la differenza sostanziale fra dolore e felicità. O meglio, è come se nel suo “bagaglio d’esperienza” si aggiungesse quest’altra cosa che tutti teoricamente impariamo. Tuttavia non lui, solo dopo moltissimo tempo riesce a concepirlo e tra l’altro con estrema velocità, con un impatto, come ciò che accade nel racconto. Direi che è questo il passo più significativo per me.

Hai scritto o pubblicato altre opere?
Si, attualmente nel Blog di “Maddalena Coce” un’abilissima scrittrice ed amica, v’è presente il racconto con cui vinsi il concorso che indette lei stessa più di un anno fa, il nome del racconto è Garothox Fulridge ed è Fantasy.

Vorresti aggiungere qualcos'altro?
Solo ringraziare chi ha indetto il concorso e ovviamente chi si è preso la briga di correggere tutti i racconti dell’antologia. Oh e ovviamente anche tutti gli altri partecipanti! Ho trovato veramente bello ogni singolo scritto. Sia di coloro che sono passati che non.

Grazie per il tempo che ci hai dedicato e ti auguriamo buona fortuna per la tua carriera artistica.

Alla prossima Stefano
Club Urban Fantasy

mercoledì 23 ottobre 2013

ANNUNCIO: Modifica delle linee guida del blog


Salve miei cari lettori,
è un bel po' che non scrivo sul blog, mi scuso per la mia assenza. Faccio nuovi post solamente quando ho qualcosa di veramente importante da dire (altrimenti lascio perdere e magari scrivo sulla pagina di Facebook di Club Urban Fantasy, se volete seguirmi qui). Da parecchio tempo rifletto e valuto il mio ruolo di blogger, oltre a guardare cosa gira per il web e quali sono i comportamenti che vanno per la maggiore. E quindi eccomi qui a cambiare le linee guida del blog, di Club Urban Fantasy, perché proprio non ce la faccio a continuare come in passato, non è più la mia strada, non la sento "mia".

Partiamo dall'inizio. All'apertura di questo blog, ero contenta di poter leggere autori emergenti e non, di poter dire la mia, di poter dare dei consigli: sì da semplice lettrice, ma pur sempre consigli utili. Il tutto naturalmente in assoluta buona fede, gratis, e con un dispendio di tempo non indifferente (se mai qualcuno fosse stato interessato alla mia opinione). Avevo una visione delle cose forse utopistica? Sogni, illusioni, ma le cose bisogna viverle per poterle capire a fondo. Vedevo le collaborazioni con le case editrici come un sogno avveratosi (a pensarci ora mi viene da ridere), una cosa bellissima, quasi un "onore". Ora il mio pensiero al riguardo è del tutto cambiato, rispetto le piccole case editrici che si fanno in quattro per pubblicizzare le proprie opere, ma non sopporto le "grosse case editrici" che sfruttano (a gratis) i blog con le loro "collaborazioni" (collaborare, ma di che? schiavismo se mai). Eppure quella ingenuità un po' mi manca.

Ritornando al discorso principale, in cosa cambierebbero le linee guida del blog? Beh non collaborerò con nessuna casa editrice (al momento già non collaboravo con nessuno per mancanza di tempo materiale per farlo, e soprattutto di voglia), potrò ospitare eventi, ma non sarò il lecca culo di nessuno :) Lo so sono parole dure. E soprattutto non farò più recensioni su richiesta, voglio leggere opere scelte da me e no quelle che mi arrivino per posta elettronica. Che poi diciamola tutta la maggior parte è tutta spazzatura, che non vale neanche mezzo minuto del mio tempo. Voglio ritornare ad amare la lettura, che dovrebbe sempre essere spontanea e autonoma, senza imposizioni di nessun tipo. Oltretutto voglio essere libera di esprimere i miei pensieri e magari anche di dire "quel libro fa cagare", senza pensare "ops ma io collaboro con la casa editrice, non posso dirlo". Naturalmente questo vale solo per me Angela, l'altro admin Stefano/Arkavarez sarà liberissimo di fare come crede.

E voi cosa ne pensate? Ditemi pure le vostre opinioni. Alla prossima Angela
Club Urban Fantasy

sabato 12 ottobre 2013

INTERVISTE "Il Bene e il Male": Camilla Demontis

Buongiorno cari lettori, oggi iniziamo una nuova serie di post riguardanti piccole interviste fatte agli autori partecipanti all'antologia "Il Bene e il Male", scaturita proprio tra le pagine del nostro blog. Partiamo subito con una nostra vecchia conoscenza e cioè Camilla Demontis, "vecchia conoscenza" in quanto ha già partecipato in passato a un nostro concorso, entrando a far parte dell'antologia Stirpe Chimerica. Eccovi a voi l'intervista.

Ciao Camilla e benvenuta. Iniziamo parlando un po' di te. Cosa fai nella vita oltre a coltivare la passione per la scrittura?
Ciao! Sono una studentessa universitaria iscritta in Lettere e Filosofia e oltre ad avere la passione per la scrittura ho prima di tutto quella per la lettura.

Com'è nata la tua passione per la scrittura? Da quanto tempo scrivi e perché hai iniziato a scrivere?
La mia passione è nata precisamente quando ho imparato a leggere e scrivere, sin dai primi anni delle elementari ho sempre adorato mettere per iscritto i miei pensieri, ma diciamo che ho iniziato a farlo in maniera più concreta da qualche anno, partecipando così a qualche concorso letterario.

Come sei venuto a conoscenza del concorso, che ha portato alla realizzazione dell'antologia "Il bene e il male"? Conoscevi o frequentavi già il blog Club Urban Fantasy?
Frequentavo di già il Club Urban Fantasy perché avevo partecipato in precedenza ad un altro concorso organizzato da questo e quindi son venuta immediatamente a conoscenza del concorso "Il bene e il male" e non me lo son lasciata sfuggire.

Parlaci brevemente della tua storia, del protagonista che hai scelto e del messaggio che vuoi trasmettere ai tuoi lettori.
La mia storia parla di Rosenrot, abbandonata da tutti sin dal suo primo respiro e continuamente emarginata, sino a quando scopre di avere qualcuno disposto a stare dalla sua parte. Con questo racconto volevo solo ricordare che ci troviamo nel bel mezzo della partita più antica di tutti i tempi e che dobbiamo solo decidere per quale squadra giocare, proprio come ha fatto Rosenrot.

Vuoi citarci un breve passo significativo del tuo racconto?
"I capelli rossi, un marchio indelebile che la vita le aveva donato; la figlia del diavolo, un nome che le cucirono addosso con tanta cura sino a trasformarlo nel suo destino, dalla quale né lei né nessun altro si sarebbe potuto sottrarre."

Hai scritto o pubblicato altre opere? 
Sì, mi son stati pubblicati altri racconti. Uno, il cui titolo è "Primavera a Parigi" si trova all'interno dell'antologia Stirpe Chimerica Vol.1, pubblicata sempre tramite il Club Urban Fantasy; "Ossessionata dalla follia", racconto inserito in una mini raccolta pubblicata dalla casa editrice "La mela avvelenata" e intitolata Psycho Tales e l'ultimo racconto pubblicatomi grazie ad un concorso regionale, Cartabianca, si intitola "Nessuno dorme sotto il suo letto".

Vorresti aggiungere qualcos'altro?
Solo che continuerò a scrivere, nella speranza di riuscire a pubblicare un libro tutto mio.

Grazie per il tempo che ci hai dedicato e ti auguriamo buona fortuna per la tua carriera artistica. 

Per saperne di più riguardo all'antologia Il Bene e il Male potete leggere il post in cui ne abbiamo parlato: qui oppure andare nella nostra vetrina di lulu: qui dove troverete tutto ciò che abbiamo pubblicato fin ora.  

Alla prossima Stefano
Club Urban Fantasy

lunedì 7 ottobre 2013

RECENSIONE: Soulless

Titolo: Soulless. Un'avventura di Alexia Tarabotti Vol.1
Autore: Gail Carriger
Pagine: 333
Prezzo: € 18 (cartaceo)
Editore: Dalai Editore
Genere: Steampunk, Fantasy, Londra Vittoriana
Scheda su Anobii: qui

Trama: Nella Londra di fine Ottocento, uomini, vampiri e lupi mannari hanno imparato a convivere, ma questo non vuol dire che l’esistenza della giovane Alexia Tarabotti non sia piena di problemi. In­nanzitutto non ha un’anima, un bello svantaggio se si vuole trovare marito. Suo padre è morto e, per aggiungere sfortuna alla sfortuna, era pure di origine italiana! Quando un vampiro l’aggredi­sce – uno sgarbo imperdonabile all’etichetta – e lei lo uccide con il suo inseparabile ombrellino parasole, le cose sembrano davvero precipitare: la regina Vittoria in persona manda l’inquietante Lord Maccon (un lupo mannaro volgare e trasandato) a svolgere le indagini. Ma non è finita: la popolazione di vampiri di Londra inizia a essere misteriosamente decimata, e tutti sembrano ri­tenere Alexia colpevole. Chi vuole incastrarla? Riuscirà la ragazza a sfruttare a proprio vantaggio l’impermeabilità ai poteri soprannaturali di cui gode essendo senza anima? O i suoi guai non sono ancora finiti? Senz’anima incrocia paranormal romance e romanzo vittoriano, steampunk e storie di vampiri. Londra non è mai stata così divertente.

Note sull'autore: Gail Carriger è il nome d'arte di Tofa Borregaard, un'archeologa e autrice di romanzi steampunk. E 'nata a Bolinas, in California dove ha studiato prima al liceo e poi si è laureata con master in archeologia inglese e antropologia. Il suo romanzo d'esordio è stato Soulless, il primo della serie dedicato ad Alexia Tarabotti, che comprende in totale cinque romanzi: Soulless, Changeless, Blameless, Heartless e Timeless (di cui in Italia sono stati pubblicati per ora solamente i primi due volumi).

La mia opinione:
Eccomi ritornare con una nuova recensione, stavolta vi parlerò di Soulless di Gail Carriger. Questo è uno dei tanti romanzi che avrei voluto leggere fin dai tempi della sua pubblicazione (quando ancora stavo attenta a cosa usciva o non usciva in libreria, ora con tutta la mole di libri che vorrei leggere posso farne a meno) e che mi sono ritrovata per le mani solo ultimamente. Il romanzo fa parte di una saga, di cui sono stati scritti cinque libri in tutto, ma in Italia sono usciti solamente i primi due volumi. Visto che la serie in patria si è conclusa già da un bel po' non capisco perchè in Italia invece siano cosi indietro, forse non ha riscosso il successo che si sperava. Effettivamente anch'io mi sarei aspettata di meglio e sono rimasta un tantino delusa dalla lettura (ultimamente mi capita un po' troppo spesso). Non dico che il romanzo non sia divertente e carino, oltre che piacevole a leggersi (a parte i refusi), ma per me manca quel qualcosa per poter dire "Sì sono rimasta pienamente soddisfatta".

Partiamo dal sottotitolo "Un'avventura di Alexia Tarabotti", la parola "avventura" aveva fatto scattare nella mia testa tanti possibili avvenimenti, fatti strambi, una protagonista alle prese con chi sa cosa. E considerando la personalità "particolare" della protagonista mi ero fatta un po' troppi film in testa. L'inizio parte bene con Alexia che uccide con il suo parasole il vampiro aggressore, la scena è divertente e simpatica. Ma... ma si chiude qua la cosa. Per il resto del romanzo non succede un bel niente, a parte la sparizione di vampiri e licantropi erranti e alcuni tentati rapimenti ai danni della protagonista da parte di un enigmatico personaggio chiamato "Faccia di cera" di cui non si sa proprio nulla. E allora su cosa si concentra la trama principalmente? Beh sul rapporto d'odio/amore tra la bella Alexia (anche se lei si ritiene un mostro) e il bel Lord Maccon (capo branco dei licantropi e uomo abbastanza rozzo nei modi).

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