SHOW DON'T TELL
Ovunque si cerchi informazioni sull'arte dello scrivere, si sente spesso parlare della formula:
SHOW DON'T TELL cioè MOSTRARE NON RACCONTARE.
Cosi detto sembra facile a dirsi e molto più complicato da mettere in pratica.
Per questo voglio approfondire con voi l'argomento, io sono la prima ad essere una frana in questo senso.
Per "Mostrare" generalmente si intende utilizzare dettagli vividi, che coinvolgano i sensi. "Raccontare" invece è l'assenza di questi dettagli, un testo privo d'ispirazione narrativa, che serva solo a spiegare cosa sta succedendo nella storia. Prediligere un aspetto rispetto all'altro è sbagliato, è invece sempre bene sapersi bilanciare.
Mostrare e raccontare sono due tecniche descrittive entrambe potenti e importanti, quindi non escludiamo l'una in favore dell'altra.
Vediamo ora quali differenze ci sono tra le due tecniche. A volte tendiamo a descrivere i protagonisti delle nostre storie raccontando il loro carattere, ad esempio: "Anna è timida". Non è un errore di per sé, ma se queste descrizioni si susseguono per tutto il testo si finisce per creare una prosa piatta e poco esplosiva. Si spiega tutto in anticipo, senza lasciare al lettore la possibilità di immedesimarsi nei personaggi e scoprirli poco per volta.
I personaggi devono rivelare sé stessi attraverso le loro parole e i loro fatti.
Bisogna però essere cauti nell'utilizzare il mostrato perché a volte si può esagerare. Dipende da cosa è importante per la trama e cosa invece può essere tralasciato. Se nell'esempio di prima Anna è solamente un personaggio secondario, mostrarlo può far perdere la giusta direzione alla trama, spostando i riflettori lontano da chi realmente conta. Inoltre, troppo mostrato può far apparire la narrazione impacciata. I personaggi potrebbero anche scomparire nel processo. Mai lasciare che lo stile di prosa sovrasti la storia che si vuole raccontare. Troppo raccontato può appiattire la storia, troppo mostrato può sopraffarla. La combinazione di mostrato e raccontato di solito è la migliore soluzione.
Ammonire quindi gli scrittori a non raccontare è rubare loro la profonda soddisfazione di imparare a bilanciare queste due tecniche.
SCENA E NARRAZIONE
Cerchiamo di analizzare la differenza tra scena e narrazione e il modo in cui esse si completino a vicenda.
Le scene servono ad uno scopo specifico, possono contenere il dialogo, hanno un inizio, un centro e una fine, e permettono alla storia di progredire. La narrazione è il flusso di prosa, frasi e paragrafi, che raccontano la storia. Una scena quasi sempre contiene alcune parti narrate, ma non può esistere il contrario. La narrazione consente di fare il punto della situazione e informare i lettori in modo diretto sulle virtù ad esempio dei personaggi, le loro carenze, i conflitti interiori, nonché gli aspetti più banali della loro vita: come l'occupazione, l'aspetto fisico o lo stato civile.
In una scena, invece, i caratteri e le impostazioni possono servire ad uno scopo specifico: mostrare qualcosa di importante. Mini scene si combinano per creare scene più ampie, e le scene più grandi si combinano per creare una storia. Le scene però devono essere unite dalla narrazione altrimenti la storia non finirà mai.
La maggior parte degli scrittori sono stati addestrati a pensare che il raccontato è una brutta descrizione, mentre la scena è una buona descrizione. Ma non è sempre cosi. Se narriamo in modo noioso, esponendo e non descrivendo vividamente, se utilizziamo verbi non forti e l'immagine non coinvolge i sensi, senza suoni o movimenti, produciamo una narrazione piatta. Ci può essere quindi una narrazione altrettanto efficace come la scena. La narrazione non deve essere meramente informativa. Basta usare un linguaggio immaginario, monologhi interni, portando i lettori dentro l'esperienza dei personaggi. Cosi si possono creare i conflitti di base e dare ai lettori una storia con una destinazione.
Un problema del mostrato è che usandolo si utilizzano più caratteri, ciò che si può raccontare in un paragrafo si dovrebbe mostrare in cinque o più pagine, anche per questo è impossibile non usare solo il mostrato. I lettori possono diventare impazienti se una storia prende troppo spazio per iniziare, o per andare avanti. Si ritorna quindi al punto che la combinazione dei due elementi è la migliore soluzione. Durante la revisione si effettuano continue decisioni in merito a scena e narrazione. Aggiungere frammenti di dialoghi, cambiare aggettivi o verbi, il tutto per bilanciare: scena e narrazione, narrazione e scena.
COME RACCONTARE
I lettori non si lamenteranno del fatto che si stia raccontando troppo fintanto che la prosa riesca ad attirare la loro attenzione. Non importa quanto piccola è l'azione che si sta descrivendo ai lettori, è possibile aggiungere vita ad una frase semplicemente cambiando il verbo, bisogna quindi ricamare le frasi, con immagini forti. Utilizzare un linguaggio immaginario. Tecnicamente si starà raccontando, ma in un modo che offre ai lettori un quadro vivo. I lettori si lamenteranno solo quando la prosa è piatta. Un altro modo di ottenere una qualità appariscente della narrazione è quello di utilizzare monologhi interiori, una linea narrativa che esponga la voce del personaggio, visualizzandone i pensieri più intimi. Il monologo interiore più di ogni altra tecnica, offusca il confine tra scena e narrazione. Se la prosa è ricca e attenta, mostrare e raccontare diventano inseparabili.
COME MOSTRARE
Scrittori inesperti spesso prendono il mostrare agli estremi, credendo che una buona descrizione significhi mostrare tutto fino alle mutante dei personaggi. Essi sono stati addestrati a credere che informare i lettori di qualcosa sia una mancanza d'immaginazione. Il mostrare troppo, storpia anche i caratteri dei personaggi e le loro azioni. La scrittura cosi diventa ridicola, con passaggi cosi carichi di dettagli che i lettori non riescono a trovare la storia. A volte è meglio che lo scrittore esca allo scoperto e narri la storia. In altre parole, è necessario prendere delle decisioni su cosa mostrare. Come si decide dipende dalla storia.
FONTE:
Description, di Monica Wood CHAPTER TWO: SHOWING AND TELLING
(traduzione molto libera e semplificata da me, mi scuso per gli errori)
E voi lettori cosa ne pensate, per mia esperienza personale devo dire che mi è capitato di leggere un romanzo dove si utilizzava solo il mostrato (non farò i nomi neanche sotto tortura, scherzo) e l'ho abbandonato (ancora ora non mi viene voglia di finire di leggerlo) inoltre per quel poco che ho letto, ho faticato veramente tanto a trovare un nesso tra le varie scene. Che senso ha scrivere pagine e pagine di descrizioni inutili? con una trama inesistente, me lo chiedo ancora adesso.
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