Autore: Mariachiara Cabrini
Pagine: 30 p. circa
Prezzo: € 0,89 ebook
Editore: autopubblicazione su amazon
Genere: urban fantasy
Scheda su Anobii: non presente al momento
(è presente però quella su goodreads qui)
Trama: Due racconti, uniti in un solo volume, che trasportano il lettore nel fantastico e misterioso mondo di Faerie. Una dimensione più vicina alla nostra di quanto molti credano.Una fata moderna dovrà ancora una volta prendersi cura di uno dei suoi clienti, come ogni buona pusher dovrebbe fare, e nel contempo magari trovare l'amore, in modo da tenere a bada le preoccupazioni di suo padre che la vorrebbe vedere sistemata. E una ragazza apparentemente normale, sarà costretta a ricordare un passato che ha rimosso, poichè l'amico immaginario della sua infanzia ricomparirà nella sua vita all'improvviso, stravolgendola.
La mia opinione:
Il primo racconto dal titolo Polvere di fata, ha come protagonista Nim (indovinate...) una fata (che come tutte le altre fate) è costretta a spacciare la sua polvere fatata (altamente assuefattiva sia per le creature soprannaturali che per gli uomini).
La ragazza (cioè la fata) si sente in colpa per quello che fa, visto che la polvere di fata è come qualsiasi altra droga umana e può portare addirittura alla morte per overdose, ma è costretta nel suo compito non potendo fare altro per mantenersi. Nim in realtà non è una semmplice fata, ma una mezzosangue, visto che il padre non è un folletto (la controparte maschile delle fate). Faerie è il mondo da cui proviene la nostra protagonista, un mondo dominato dai nobili Seelie, molto ricchi e influenti, in cui lei non è ben vista poichè a differenza delle fate normali esili e basse, lei si ritrova ad essere alta due metre e con una muscolatura pronunciata, eredità di padre. Un giorno incontra un elfo Atum, anche lui un mezzosangue per quanto riguarda gli elfi, che le propone una missione molto pericolosa, un salvataggio di due nobili Seelie, in cambio di una cospicua somma di denaro e Nim accetta. E qui in sostanza parte veramente il racconto, avventuroso con qualche sfumatura di rosa come sottofondo.
La narrazione procede in prima persona con voce narrante la stessa protagonista Nim, e ha uno stile molto ironico e simpatico che ho apprezzato. Ho riscontrato però dei difetti: la prima parte del racconto è un po' troppo raccontata (e in un racconto breve lo posso capire avendo poco spazio per esporre un'ambientazione in ogni caso molto particolare e articolata, per cui non lo ritengo un vero errore), i combattimenti sembrano un po' forzati (pugni e calci a raffica), la grande fortezza inespugnabile del nemico in realtà viene superata senza grandi sforzi, i protagonisti si baciano ma si sono conosciuti in pratica qualche ora prima. Il racconto manca di coerenza, naturalmente sono pareri personali, nonostante ciò l'ho trovato carino e divertente e mi è piaciuto il colpo di scena finale. Penso che i difetti della trama che ho riscontrato (oltre a quelli di un mancato editing accurato, che però non limitano troppo la lettura che risulta scorrevole) siano dovuti a un'immaturità della scrittura (sono pareri da lettrice).
Il secondo racconto si intitola I rintocchi del cuore e già qua la scrittura dell'autrice migliora, forse sarà per l'uso della terza persona invece che della prima (anche se ho notato delle frasi formate solo da subordinate o senza verbo e un editing accurato andrebbe fatto anche a questo racconto). Protagonista è Ellenor un'orfana di vent'anni che fa l'orologiaia in America, cresciuta però in un collegio in Cornovaglia molto particolare, ritenuto fatato dalla gente del luogo. In esso la protagonista per cinque anni aveva avuto un amico Rory, che era scomparso quando lei a diciottanni aveva abbandonato il collegio per vivere la sua vita. Ora riteneva quell'amico solo immaginario, frutto di allucinanzioni e aveva smesso di credere alla magia professata anche dagli insegnanti, in quella particolare scuola. Il problema di questo racconto (scritto meglio del precedente) è che la trama mi ha deluso, intanto non si parla di fate (o almeno non ne ho viste io), Rory è sì una creatura soprannaturale, immortale, capace di trasformarsi e di mutarsi ecc. però non mi ha dato l'idea di una fata e neanche la protagonista penso lo sia. Un'altra cosa che non mi piacciono sono i racconti troppo spinti, so che non tutti la pensano come me (molte amano questo tipo di racconti, ma non è il mio caso) per cui la trama poteva essere interessante, ma vi è troppo sesso (anche immotivato visto che si parla di un amico di infanzia che all'improvviso si tramuta in amante sfrenato). In conclusione, dei due racconti ho preferito il primo, visto il prezzo dell'ebook non posso ritenermi troppo delusa, ho passato alla fine un'oretta a leggere piacevolmente.
Alla prossima Angela
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