sabato 2 febbraio 2013

RECENSIONE RACCONTO: Il decimo pianeta

Oggi vi voglio parlare di un racconto della Collana Imperium scritto da Diego Bortolozzo. L'autore è nato nella provincia di Venezia nel 1970 e si è trasferito in Lombardia nel novembre del 2007. Ha iniziato la carriera di scrittore con la trilogia Cronaca Galattica. Ha pubblicato con la Sogno Edizioni Alice nella pancia delle meraviglie e la Graphic Novel Andromeda (in collaborazione con l'illustratore Simone Messeri). Dal 2012 collabora con la casa editrice come curatore ed editor della Collana 99. Con Delos Brooks pubblica racconti in vari progetti e riviste: Collana 365 racconti, WMI, Magazzino dei mondi, Delos, Fantascienza.com ed altro ancora. Per EDS (Edizioni Diversa Sintonia) cura l'antologia Creatori di Universi. Uno dei suoi racconti è stato pubblicato dall'antologia "I quaderni di fantascienza" della Edizioni Papavero e nell'antologia D-Doomsday della Ciesse Edizioni. Dal 2012 è il responsabile del Settore Editoria ed Eventi editoriali dell'associazione Galaxy,ed è il presidente di giuria del premio letterario Nazionale Kataris. Collabora con Tiscali e gli altri portali del gruppo come articolista. Infine è il curatore appunto della Collana Imperium, una raccolta di racconti dedicati al genere fantastico.

Il decimo pianeta mi è stato concesso in lettura per la recensione dallo stesso autore, Diego Bortolozzo ed è acquistabile su Narcissus a 0,99 cent in ebook/mobi, al seguente link. Innanzitutto devo dire che anch'io di recente ho scritto qualcosa appartenente al genere fantascienza, di cui finora mi sono dedicato poco, ma è sempre bene ampliare le proprie conoscenze con cose nuove (la scrittura è appunto anche novità).

Il racconto inizia ponendosi un quesito: Era divenuto presidente del popolo Nibiru, consapevole che tutti attendevano una sola risposta dal nuovo governo: esisteva davvero la Terza Colonia? 

L'incipit proietta l'attenzione sul popolo Nibiru e su una presunta Terza Colonia, di cui ignorano l'esistenza. Questo è appunto il tema pulsante dell'intera vicenda. Il popolo Nibiru è un popolo Alieno, che vive in una realtà fac-simile a quella umana, forse anche troppo simile (in quanto hanno religioni, una presidenza, velivoli, scavi archeologici, videoconferenze, pennelli, scalpelli, lenti, ecc..). La cosa più rilevante pare essere tuttavia un diffuso malcontento esistenziale, sembra che il popolo Nibiru soffra per l'ignoranza riguardo le loro origini, che porta la loro civiltà persino alla guerra in ripetute occasioni. Per riscattarsi da questo problema, affidano molte risorse all'archeologia, scavando alla ricerca di antichi reperti che possano dare una risposta sulla loro provenienza. Uno di questi reperti più importanti è il ritrovamento di uno stele, in cui il pianeta Nibiru viene raffigurato nel sistema solare di cui fa parte anche la Terra. Infatti il pianeta dei Nibiru compie un'orbita immensa, viaggiando nelle galassie senza ruotare intorno ad una stella. La scoperta della Terza Colonia sul pianeta Terra coinvolge l'intera civiltà dei Nibiru, che in parte risponde bene alla notizia, ed in parte in maniera isterica. Gli abitanti di Nibiru organizzano quindi una spedizione verso il pianeta Terra con un'astronave, che sarebbe partita nel momento stesso in cui il pianeta Nibiru fosse stato il più vicino possibile al nostro sistema solare.

Purtroppo l'esito del viaggio non è dei migliori, convinto ormai che la sfortuna del popolo Nibiru sia una costante (come per la presunta Seconda Colonia morta per via di una supernova) così la spedizione spaziale, si trasforma in un incidente causando la morte apparente di tutto l'equipaggio. La cosa interessante a questo punto è il confronto dell'avvenimento con il genere umano, infatti l'attenzione del narratore onnisciente versa interamente l'attenzione sul governo umano che raccoglie l'astronave, gli alieni e segretamente li trasporta nell'area 51. A questo punto tocca alla nostra specie scoprire lo stele e la sua tragica rivelazione. Trovo interessante il colpo di scena nel finale, della serie: "...ma qualcosa è sopravvissuto." Non voglio svelarvi altro per non rovinarvi la lettura.

Quello che posso dire del testo è che l'ho trovato ben curato nel linguaggio e piacevole alla lettura. Le vicende sono spiegate nei dettagli, sebbene alcuni pezzi (come le guerre niburiane e i comportamenti di isteria di massa) non sono stati approfonditi fino in fondo, avrei preferito saperne di più. Trovo tuttavia interessante il confronto tra il comportamento degli esseri umani e quello degli alieni. In questo caso il comportamento degli esseri umani, alla scoperta della razza aliena, è assolutamente coerente e verosimile a quello che pensiamo potrebbe essere il "probabile complotto" in cui i nostri governi nascondono scoperte sui dischi volanti. Nel racconto la prima cosa che fanno è appunto trafugare la nave ed appropriarsi di tutto. Una simile scoperta in ogni caso ci sconvolgerebbe, come infatti succede nel racconto. Del resto, se dovessimo scoprire che noi siamo la Terza Colonia dei Niburiani, a voi non metterebbe paura?


Se qualcuno di voi avesse letto questo racconto o altri appartenenti alla stessa colanna ci farebbe molto piacere conoscere le vostre opinioni.

Alla prossima!
Stefano G. Muscolino

2 commenti:

  1. Bella recenzione Arky ;) come sempre del resto.
    Daniele

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