venerdì 1 febbraio 2013

30 giorni di libri #04

Eccomi di nuovo qua con 30 giorni di libri al suo quarto appuntamento. Per chi non lo sapesse ritorno a dire che 30 giorni di libri è un'iniziativa partita da facebook e approdata poi in molti blog letterari e consiste nel rispondere ogni giorno a una domanda a tema librario. Io però aggiorno quando posso, per cui non è detto che i miei post abbiamo cadenza giornaliera, uomo avvisato mezzo salvato xD

Prima di partire con la nuova domanda, faccio un riepilogo delle puntate precedenti.

30 giorni di libri #01
30 giorni di libri #02
30 giorni di libri #03

E ora veniamo alla domanda di oggi, che è la seguente:


4) Il libro più brutto che tu abbia mai letto.


Titolo: Wunderkind. Una lucida moneta d'argento
Autore: G.L. D’Andrea
Pagine: 390 p.
Prezzo: € 17
Editore: Mondadori
Genere: Horror, Urban Fantasy, narrativa per ragazzi 
Scheda su Anobii: qui

Trama: Parigi, autunno. È una lucida moneta d'argento a sconvolgere la vita di Caius Strauss. Perché è il dono di un orribile uomo dalla faccia di luna, e perché di lei è impossibile liberarsi: gettata nella Senna o sepolta tra i rifiuti, la lucida moneta d'argento torna sempre. La moneta è lo strumento con cui il male scritto nel destino di Caius ha scelto di manifestarsi, e la chiave per accedere al Dent de Nuit, il quartiere che nessuna mappa ha mai segnalato. Un mondo di tenebra in cui si annidano uomini dotati di un potere letale e luoghi misteriosi come la libreria Cartaferina, che vende oggetti capaci di realizzare desideri oscuri a prezzo del sangue. Nel cuore infetto di una Parigi lunare e apocalittica, una terribile rivelazione attende Caius: lui è il Wunderkind, il ragazzo per cui gli abitanti della città nascosta sono disposti a morire e l'uomo dalla faccia di luna è disposto a uccidere. Potente come un romanzo di Gaiman e inquietante come il Barker più efferato, "Una lucida moneta d'argento" è il sorprendente esordio di un autore dallo stile visionario e innovativo.


Io di solito non sono una tipa che da voti ai libri, quindi niente stelline nel mio blog :), però con questo romanzo farei un'eccezione, ma il risultato sarebbe se possibile zero. Non se ne merita neanche una di stellina. E' un romanzo un po' vecchiotto del 2009, ma per ora non ne ho trovati altri peggiori di questo.
E' il più brutto libro che abbia mai letto, una scrittura illeggibile piena di metafore inutili. L'autore vuol far credere di saper scrivere bene, quando poi ottiene proprio l'effetto contrario, di rendere il testo in pratica insopportabile. Sono più per una scrittura giovane, moderna, scorrevole, anche se questo non vuol dire che debba essere priva di termini ricercati (bisogna saperli calibrare bene, per non rendere il testo ostico al lettore). Oltre ad avere gravi problemi a livello sia di originalità della trama (ma l'originalità dopotutto oggi giorno non la usa nessuno), che a livello di tecniche di scrittura. In pratica c'è tutto quello che non si dovrebbe fare in un romanzo, ora io non sarò una grande esperta ma anch'io nel mio piccolo se leggo qualcosa e questo non mi convince riesco a rendermene, fortunatamente, conto. In pratica l'ho abbandonato dopo poche pagine e sono passata ad altro, però mi ha sempre fatto noia il pensiero che una casa editrice famosa come la Mondadori a livello italiano e internazionale possa aver pubblicato un testo del genere. Chi dovrebbe fare ciò di mestiere in pratica non ne capisce un tubo, quindi un emergente italiano come può presentare un'opera a queste case editrici, sapendo che non verrà scelto per veri meriti, ma solo se vi è dietro un ritorno economico accettabile. E dopotutto vedendo cosa ha pubblicato la Mondadori, dal 2009 ad oggi, non è che la mia idea sia molto cambiata. Una cosa che proprio odio in un romanzo è quando il punto di vista cambia in continuazione, in maniera repentina, e non ti fa capire niente di quello che succede. Ultimamente va di moda usare più punti di vista in un romanzo, per permettere al lettore di capire meglio i vari personaggi, ma questo va fatto rendendo il lettore consapevole di ciò (e quindi usare la suddivisione in capitoli o altro). Non ci possiamo trovare un punto di vista che cambia tra una scena e l'altra o addirittura all'interno della stessa scena, come avviene in questo romanzo. Tutto qua.

E voi avete un libro che proprio odiate o che non vi è andato giù?
Scrivetemelo tramite un commento, mi farebbe piacere.
Angela

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...