martedì 6 ottobre 2015

SEGNALAZIONE: Pietra Regia e lo scrigno di Asandris

Ciao cari lettori, 

lo so che siamo spariti per quasi due anni e abbiamo l'e-mail intasata di tantissimi messaggi che sfortunatamente non abbiamo mai  letto. Tuttavia oggi sono ancora qua, insieme a voi per mostrarvi una nuova opera di Annarita Pizzo. L'autrice è nata ad Albenga e, dopo gli studi classici, ha lavorato nell'azienda floricola di famiglia per circa quindici anni. Successivamente ha conseguito l’Attestato di Operatore Socio Sanitario e ora è mamma a tempo pieno. Ama la scrittura, la lettura e la musica. Ha pubblicato diversi racconti sul web e in antologie di vari editori, ricevendo numerose Menzioni d’Onore e Segnalazioni di Merito. Nel 2011 esordisce con il libro fantasy Enelsin Artigton e la Petra Regia, che ottiene Segnalazione di Merito “Fantascrivola Spassosa” al Premio Cittadella 2012, e cui fa seguito, nel 2013, Petra Regia e la ricerca di Aran, terzo classificato (ex aequo) allo stesso Premio nel 2014. Infine nel 2015 pubblica L’eco del mio cuore Quest'anno la nostra amatissima autrice ci propone  anche qualcosa qualcosa di nuovo: il terzo volume della saga fantasy dal titolo Petra Regia e lo scrigno di Asandris, in formato e-book.   



Titolo: Petra Regia e lo scrigno di Asandris
Autore: Annarita Pizzo
Prezzo: 1,90 €

Disponibile in formato e-book su Amazon.it

Sinossi: In Petra Regia e lo scrigno di Asandris le avventure della famiglia Artigton raggiungeranno il loro apice, snodandosi attraverso avvenimenti decisivi. La malvagità di Enelsin, in questo volume, tramerà insidie talmente pericolose da richiedere, per essere svelate, un immenso sacrificio e qualcuno finirà per pagarne il prezzo più alto. A chi toccherà questo ingrato compito? Cosa farà Adrian per opporsi al suo potente nemico? Uno dei due fratelli riuscirà, infine, ad entrare in possesso del tanto agognato pezzo di cristallo?
Ancora una volta sarà la magia a decidere il destino dei nostri protagonisti e a guidare il lettore in questa nuova e fantastica avventura.

Alla prossima! By Stefano




venerdì 10 gennaio 2014

INTERVISTA A: Annarita Pizzo

Benvenuta nel nostro blog, oggi abbiamo il piacere di poter conoscere meglio l'autrice del romanzo "Petra Regia e la ricerca di Aran", Annarita Pizzo. Ciao Annarita, ci farebbe piacere se ti presentassi un po' ai nostri lettori, grazie.
Innanzitutto vi ringrazio per avermi ospitata e per il tempo che mi vorrete dedicare. Dopo gli studi classici, ho lavorato nell’azienda floricola di famiglia, esperienza che mi ha permesso di conoscere bene piante e fiori e di utilizzare queste mie competenze nei miei libri che ho scritto. Poi ho conseguito l’attestato di Operatore Socio Sanitario e, attualmente, sono mamma a tempo pieno. In assoluto il lavoro più bello!

Com'è il tuo rapporto con la scrittura? Cosa rappresenta per te?
Per me la scrittura è una passione, è il mio modo di evadere e conoscere “nuovi mondi”. Mi permette di esprimermi per come sono davvero e di rifugiarmi in un “porto sicuro” quando sono in difficoltà così come fa la lettura. In effetti mi affascinano entrambe nello stesso modo perché sono convinta che uno scrittore debba essere, prima di tutto, un buon lettore.


Quando scrivi vai di getto o preferisci pianificare prima tutto il lavoro?
Dipende dalla storia. A volte ho in mentre tutta la trama prima ancora di scriverla e, quando accendo il computer, mi mancano solo piccoli dettagli. Altre, ancora, inizio un racconto e, mano a mano, diventa un romanzo, un po’ come se volesse “scriversi” da solo.

Hai qualche genere letterario o autore a cui ti ispiri e che ti piace particolarmente?
Il genere letterario che mi diverte di più è il fantasy, la mia prima passione, e l’autore è J.R.R. Tolkien, tuttavia non è l’unico. Sono una fan di Agatha Christie, di cui ho letto e riletto più volte tutti i gialli! Poi c’è Sir Arthur Conrad Doyle con il suo Sherlock Holmes e così via, potrei parlarvi di molti altri, ma non voglio annoiarvi troppo.

Parlaci del tuo romanzo, "Petra Regia e la ricerca di Aran", dalla sua stesura ad oggi. Hai qualche retroscena da poterci svelare?
In questo libro continua la saga della famiglia Artigton per il possesso del cristallo, fonte di tutta la magia ed è il secondo dei quattro volumi in cui si sviluppa tutta la storia. Mi sono divertita moltissimo durante la stesura e non vedevo l’ora di arrivare alla fine, come mi accade ogni volta che inizio a scrivere perché entro in quel mondo magico e inizio a vivere le avventure dei protagonisti, che sono quasi degli amici per me. In verità, quando arrivo all’ultima pagina, sono un po’ triste perché so che li devo lasciare sino alla prossima volta.

Cosa ti ha spinto a scrivere il romanzo, a cosa ti sei ispirata o come ti è venuta in mente la trama?
Mi ha spinto la stessa passione del primo ed è stato semplice perché è la sua naturale conseguenza.

Che messaggio/sensazione vorresti che rimanesse a chi legge o leggerà il tuo romanzo?
Beh, vorrei che i lettori si divertissero come ho fatto io durante la stesura e che, a seconda della loro età, ne cogliessero il messaggio perché c’è ed è diverso per ciascun target. Dipende tutto dai “cularini”, come direbbero i miei personaggi, ossia degli occhiali magici che si indossano nel leggerlo.

Il protagonista del romanzo è Adrian il custode, è esatto? Puoi parlarci un po' di lui e del suo carattere?
Adrian Artigton è il “buono”, colui che ha una fede smisurata nel lato positivo che c’è in ogni persona o creatura con cui viene a contatto. Il suo amore per gli altri è immenso proprio grazie alla parte di cristallo dentro al suo petto. È la faccia positiva della stessa medaglia sul cui lato opposto negativo si trova il fratello Enelsin con cui condivide la Petra Regia.

Oltre al protagonista quali sono gli altri personaggi principali? C'è qualcosa di biografico in qualcuno di loro?
Ad esempio la Lumerpa, l’uccello magico connaturato al cristallo che protegge Adrian, i suoi più cari amici, Malcom Sky e Alan Freius, l’Investigatore Edmond Psorius, per non parlare della schiera dei cattivi da Enelsin a Lord Brad Doneux, da Lord Luis Sheldon ai Sectoris. Credo che ci sia qualcosa di autobiografico in ciascuno di loro anche se in diversa misura, sono tutti una piccola espressione delle mia “anima”.

Chi è Perfidus?
Perfidus” è il soprannome di Enelsin Artigton, fratello di Adrian. È il “malvagio” della storia che ha completamente perso le sembianze umane a causa della sua potente magia malvagia, amplificata esponenzialmente dal pezzo di cristallo che si è conficcato nel suo cuore durante la cerimonia che avrebbe dovuto consacrarlo nuovo “Custode” al posto del padre Sidonio e che, invece a scelto il fratello buono, Adrian, appunto.

Hai deciso di pubblicarlo con la eDM, EGO di David and Matthaus edizioni, come ti trovi con questa casa editrice?
Benissimo! Si tratta di una casa editrice free, seria ed affidabile, che mi sento di consigliare a tutti. Oltre alla grande professionalità, alla puntualità e alla gentilezza, ti seguono passo passo proprio come se facessi parte di una “grande famiglia” e questa è una bellissima sensazione che non avevo mai provato prima.

Cosa pensi del mondo dell'editoria?
Secondo me si tratta di un mondo difficile e complesso, soprattutto per uno scrittore esordiente, in cui non è facile districarsi e trovare il proprio spazio, tuttavia non bisogna mai smettere di seguire i propri sogni.

Quali saranno i tuoi prossimi progetti?
Attualmente sto scrivendo il terzo libro e spero tanto di poter finire la saga, perché non amo lasciare le cose a metà, inoltre ho in mente un progetto che vorrei tanto si realizzasse entro quest’anno.

C'è qualche genere letterario, non ancora da te esplorato, di cui vorresti occuparti?
In effetti sì, mi piacciono molto i gialli e, chissà, magari un giorno riuscirò a scriverne uno!

Grazie per questa intervista, alla prossima.
Grazie a voi!

Trama: In Petra Regia e la ricerca di Aran continua la saga della famiglia Artigton per il possesso del cristallo, fonte di tutta la magia. Anche in questo secondo volume, come in Enelsin Artigton e la Petra Regia che dà il via alla storia, non mancano i colpi di scena che porteranno il lettore a vivere fantastiche avventure insieme...

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Alla prossima, Arkavarez
Club Urban Fantasy

venerdì 6 dicembre 2013

RECENSIONE: The Returned

Titolo: The Returned
Autore: Jason Mott
Pagine: 336 p.
Prezzo: € 16 (versione cartacea)
Editore: Harlequin Mondadori
Genere: Mistery/Paranormal
Scheda su Anobii: qui

Trama: Per Harold e Lucilie Hargrave la vita è stata felice e amara allo stesso tempo, da quando hanno perso il figlio Jacob il giorno del suo ottavo compleanno, nel 1966. In tutti questi anni, si sono adattati a una vita tranquilla, senza di lui, lasciando che il tempo alleviasse il dolore... Finché un giorno Jacob, il loro dolce, prezioso bambino, misteriosamente, ricompare alla loro porta, in carne e ossa. E ha ancora otto anni. Qualcosa di strano sta succedendo... i morti stanno tornando dall'aldilà. Mentre il caos rischia di travolgere il mondo intero, la famiglia Hargrave di nuovo riunita si ritrova al centro di una comunità sull'orlo del collasso, costretta a fare i conti con una realtà nuova quanto misteriosa e con un conflitto che minaccia di sovvertire il significato stesso di genere umano.

Note sull'autore: Jason Mott vive in North Carolina, ha conseguito una laurea in Fiction e un MFA in poesia ed è autore di due raccolte di poesie. La sua scrittura è apparsa in numerose riviste letterarie tra cui: Prick of the Spindle, The Thomas Wolfe Review, The Kakalak Anthology of Carolina Poets e Measure and Chautauqua. È stato nominato per il Premio Bancarella 2009 e l'Entertainment Weekly l'ha indicato come uno dei 10 “New Hollywood: Next Wave”.


La mia opinione:
Buongiorno miei cari lettori, torno con una nuova recensione da non so neanch'io quanto tempo. Mi sono ritrovata in un altro dei miei periodi neri in cui la voglia di leggere scompare totalmente. Stavo aspettando appunto che mi ritornasse quando mi capita tra le mani il titolo in questione, The Returned di Jason Mott. Avevo detto in un precedente post che non avrei più recensito libri su richiesta, per cui mi scuso con voi lettori ma questo libro l'ho ricevuto dalla stessa casa editrice la Harlequin Mondadori. E' una delle poche case editrici che ancora, malgrado la crisi, si può permettere di mandare i suoi nuovi titoli un po' a tutti (cani e porci xD) senza preoccuparsi più di tanto. Visto che di solito la Harlequin Mondadori manda romanzetti rosa (che sono tutto fuorché il mio genere) alla vista di The Returned sono rimasta colpita e ho deciso di dargli una possibilità (oltretutto non stavo leggendo nulla). Per cui eccomi qua a dire che cavolata :) No dai, a fare una recensione seria (giurin, giuretto).

Dai titoloni sembrava un romanzo spettacolare "E' il Megalibro di Harlequin.", cosa sia un Megalibro non saprei. "E se loro, un giorno ritornassero? Nessuno sa come, né perchè. E' un miracolo? E' l'inizio della fine? Ciò che è certo, è che niente sarà più come prima." Se tornassero mandateli indietro per favore perchè sono di una noia mortale, il problema del romanzo è che neanche lo stesso autore ne sapeva il perchè e il come, ha avuto l'idea e stop... la cosa è finita lì. "Nella vostra mente si farà strada una domanda: Se capitasse a me, cosa farei?". Io sono una di quelle lettrici che le domande se le fa, ma voglio anche delle risposte da parte dello scrittore e che cavolo, non può scrivere 336 pagine di nulla, con solo la parola Redivivo. 

venerdì 22 novembre 2013

INTERVISTE "Il Bene e il Male": Luigi Dinardo

Salve cari lettori,
è un po' che non viene aggiornato il blog per mancanza di tempo, in attesa di riprendere ecco a voi una nuova intervista fatta ai nostri autori presenti nell'antologia Il Bene e il Male. Oggi è il turno di Luigi Dinardo, buona lettura e alla prossima. 


Ciao, "Luigi Dinardo" e benvenuto. Iniziamo parlando un po' di te in generale , cosa fai nella vita oltre a coltivare la passione per la scrittura?
Sono uno studente universitario in Storia, ma spero di trovare un lavoro soddisfacente, anche se so che di questi tempi è assai difficile, soprattutto qui al sud. Meno male che c’è la scrittura che mi tira su il morale!

Com'è nata la tua passione per la scrittura? Da quanto tempo scrivi e perché hai iniziato a scrivere?
Scrivo da quando avevo vent’anni, dopo la fine delle scuole superiori. Non ho vissuto un’intensa adolescenza, e sentivo il bisogno di sfogarmi con qualcuno, condividere i miei segreti. La scrittura è stata, in questo senso, un’ottima consigliera. Se oggi sono più aperto con la gente è anche grazie a lei.

Come sei venuto a conoscenza del concorso, che ha portato alla realizzazione dell'antologia "Il Bene e il Male"? Conoscevi o frequentavi già il blog Club Urban Fantasy?
Cercavo un concorso interessante al quale prendere parte e quello che mi ha ispirato di più è stato sicuramente quello de “Il bene e il male”. Una tematica avvincente.

Parlaci brevemente della tua storia, del protagonista che hai scelto e del messaggio che vuoi trasmettere ai tuoi lettori.
Il protagonista della mia storia perde in un incidente stradale tutta la sua famiglia, compreso il suo adorato fratellino. Il giudice, inspiegabilmente, non condanna il colpevole al carcere, ma solo agli arresti domiciliari. Il protagonista, tra mille pensieri e ripensamenti, dovrà decidere se farsi giustizia da solo o aspettare che le cose si sistemino.

Vuoi citarci un breve passo significativo del tuo racconto?
Sono qui, in quest’aula di tribunale, ad attendere con trepidazione la sentenza del giudice. Ma ho come la netta sensazione di sapere come andrà a finire. Angelo Morlacchi, l’uomo che ha disintegrato la mia famiglia con il suo Suv da cinquantamila euro, ha un malefico sorriso stampato sul volto. Non mi stupirei se si fosse comprato questo giudice da strapazzo con gli occhiali quadrati. Sembra essere uscito da una di quelle serie americane tanto di moda negli ultimi tempi. Incrocio il suo sguardo per un attimo. È assente, perso nel vuoto. Forse vuole solo tornare a casa per pranzare con la sua patetica moglie. Di mia madre non gliene frega niente. Non gli interessa sapere che è morta cercando di proteggere con il suo corpo il piccolo Michele, sei anni appena ma tanta voglia di giocare al gioco più bello del mondo: la vita. Scommetto che non sa neanche il nome di mio padre, un infaticabile lavoratore che ha donato tutto se stesso alla famiglia. No, non vuole fare giustizia. Vuole solo tornare a casa. Ha l’aria stanca, assonnata, non vede l’ora di chiudere la pratica. Non voglio però che tutto sia così semplice. Non può finire tutto in una bolla di sapone.

L’aula si fa silenziosa. Il brusio s’interrompe di colpo e il giudice prende la parola.

«Condanno l’imputato a otto mesi di arresti domiciliari.»

Hai scritto o pubblicato altre opere?
Oltre a vari racconti e poesie in alcuni concorsi, ho pubblicato nel 2010 il romanzo dal titolo “Non aver paura di essere diverso” e nel 2013 la raccolta di racconti e di poesie (che comprende tutti i miei scritti dal 2004 al 2013) dal titolo “120 emozioni per me posson bastare”.

Vorresti aggiungere qualcos'altro?
Spero che il mio racconto piaccia a coloro che lo leggeranno. Mi sono ispirato a tanti casi di cronaca italiana, dove purtroppo sempre più spesso i criminali non fanno la fine che meritano.

Grazie per il tempo che ci hai dedicato e ti auguriamo buona fortuna per la tua carriera artistica.

Alla prossima, Stefano
Club Urban Fantasy

lunedì 4 novembre 2013

INTERVISTE "Il Bene e Il Male": Giuseppe Corte

Salve cari lettori,
oggi torniamo con un'altra intervista per la serie dedicata alla nostra antologia Il Bene e il Male, oggi ospitiamo l'autore Giuseppe Corte, nostra vecchia conoscenza poiché partecipo al Concorso di Stirpe Chimerica. Buona lettura con l'intervista.

Ciao, Giuseppe e benvenuto. Iniziamo parlando un po' di te in generale , cosa fai nella vita oltre a coltivare la passione per la scrittura?
Grazie e ciao Club Urban Fantasy. Io nella vita sono un ragazzo molto semplice, mi piace fare sport, lavoro come cameriere e sto terminando gli studi in Scienze della Comunicazione.

Com'è nata la tua passione per la scrittura? Da quanto tempo scrivi e perché hai iniziato a scrivere?
La mia passione per la scrittura è nata per la libertà che riesce a donare. Mi piaceva e mi piace l’idea di poter far viaggiare la mia immaginazione e poter esprimere i miei sentimenti, in un modo, che più si avvicina al mio animo. Ho iniziato a scrivere all’età di 13/14 anni con piccole poesie e pensieri espressi in un quaderno, come una sorta di diario. Posso dire, con un po’ di timidezza, che ho iniziato a scrivere, perché in quei momenti di creatività i miei problemi familiari si facevano piccoli. Sicuramente tutti hanno dei problemi nelle proprie case, ma per me la bellezza della vita è questa, poter trovare un bel modo di affrontarli e se si può, di nasconderli per un breve lasso di tempo.

Come sei venuto a conoscenza del concorso, che ha portato alla realizzazione dell'antologia "Il Bene e Il Male"? Conoscevi o frequentavi già il blog Club Urban Fantasy?
Sono venuto a conoscenza del concorso tramite il gruppo Facebook del blog Club Urban Fantasy e ormai sono più di due anni che seguo le attività del sito.

Parlaci brevemente della tua storia, del protagonista che hai scelto e del messaggio che vuoi trasmettere ai tuoi lettori.
La mia storia è incentrata nella Francia del fine 1400, nel periodo della caccia alle streghe. Infatti il protagonista è Paul, il figlio di uno stregone divenuto malvagio e una strega dal cuore benevolo. Paul ci narra la sua storia, del dramma vissuto dai suoi genitori, che hanno visto morire i loro cari tra le fiamme. Il padre del giovane stregone reagì al dolore con l’odio e la violenza, ottenebrando il suo cuore. Mentre la madre di Paul ha conservato un cuore buono, superando la perdita attraverso l’amore che nutriva per i suoi familiari. Così Paul, che fu concepito proprio in quella notte di sofferenza, è costretto a crescere fra i due esempi di vita opposti, il bene e il male, l’amore e l’odio. “La morale della favole”, che ho voluto dare ai lettori, attraverso la vita di Paul, è che ognuno è artefice del proprio destino. E sebbene lasciarsi andare all’odio è più facile e per certi versi, meno impegnativo e molto divertente, ci sono sempre dei validi motivi per dare ascolto al proprio cuore, per riempire la vita di quel bene e di quell’amore che ci rende immortali nell’animo dei nostri cari.

Vuoi citarci un breve passo significativo del tuo racconto?
Molto volentieri. Per me questo pezzo è molto importante : «Mia madre mi diceva sempre, che non si può fare del bene facendo del male, che non dovevo fare mai come mio padre, io dovevo credere nel cuore delle persone. Insegnamenti dolorosi, ma in un qualche modo mia madre superò il dolore e l’odio attraverso il suo grande cuore, ma questo, non fu accettato mai da mio padre, ormai aveva il cuore completamente oscuro e malvagio.» Questa estrapolazione, per me simboleggia la forza del bene che guarda al di la del dolore, che ti fa superare avversità, mentre il dolore porta solo altro male, se preso con vendetta ed odio. Quindi a noi la scelta di reagire come meglio crediamo e di conseguenza, che vita vivere.

Hai scritto o pubblicato altre opere?
Premetto che questa è la mia prima opera pubblicata, però ho scritto molto altro, come racconti brevi e un libro romance-fantasy, che narra della creazione del primo angelo in tempi molto remoti. Egli fu scelto per il suo cuore immenso, compiendo grandi imprese, ma la storia si svolge attraverso un protagonista dei nostri giorni. Insomma, va letto, non si possono svelare troppi particolari.

Vorresti aggiungere qualcos'altro?
Si vorrei ringraziare tutto “lo Staff” che si cela dietro la creazione di quest’antologia, perché è bello vedere tanta passione. Ogni riga di ogni singolo racconto scelto, esprime l’amore e un pezzo di cuore dell’autore. Tutti bellissimi da leggere e molto autorevoli.

Grazie per il tempo che ci hai dedicato e ti auguriamo buona fortuna per la tua carriera artistica.
Ancora grazie mille al Club Urban Fantasy e la fortuna cerco di tenermela stretta. Alla prossima iniziativa.

Con questo è tutto, a risentirci presto. Stefano
Club Urban Fantasy

venerdì 1 novembre 2013

RUBRICA "Cosa penso di...": I lettori

Buongiorno miei cari lettori,
oggi torno con la mia consueta rubrica "Cosa penso di..." (per chi non lo sapesse io odio le rubriche xD ma allo stesso tempo amo esprimere le mie opinioni e condividerle con voi). Oggi vi parlo dei lettori, ma cosa saranno mai questi lettori? Sì, avete sentito bene l-e-t-t-o-r-i e parlo di lettori e basta (no mezzi scrittori), sembrano essere una categoria in via di estinzione. Io sono e sarò sempre a favore dei lettori, oggi giorno troppo spesso maltrattati e non valorizzati dal sistema, tutti se ne fregano dei lettori ad iniziare dai blogger, editori o scrittori che siano.

Prima però facciamo un passo indietro. Pensate alla vostra famiglia, quanti dei vostri familiari leggono? Nella mia solo mia madre e io (e mia madre legge solo romance), contro altre quattro persone che non lo fanno (tutti maschi). In Italia solo meno della metà della totalità delle persone legge e in prevalenza sono tutte donne, ora non dico che non ci possano essere le eccezioni, ma in genere è così. Eppure siamo in un paese con il più alto numero di laureati, tantissimi dei quali in materie umanistiche. In America ad esempio leggono molto più di noi (certo sono anche molti più di noi), ma se considerate che la loro cultura e nazione è abbastanza recente rispetto alla nostra, come anche la loro letteratura, noi per tradizione dovremmo essere più avanti e invece non è così.

lunedì 28 ottobre 2013

RECENSIONE: Il Trono di Spade/Il Grande Inverno


"E l'inverno sta arrivando." 
"Lo so." Perfino dopo tanti anni, ogni volta che udiva quelle parole Catelyn rabbrividiva. Il motto degli Stark. Ogni nobile Casa aveva il proprio. Motti di famiglia, punti di riferimento, invocazioni di speranza. Frasi che parlavano di onore e gloria, promettevano lealtà e verità, giuravano fede e coraggio. Gli Stark erano diversi. "L'inverno sta arrivando": questo era il loro motto. Strana gente, questi uomini del Nord. Per l'ennesima volta, Catelyn non poté evitare di pensarlo.

Titolo: Il Trono di Spade/Il Grande Inverno
Autore: George R.R. Martin
Pagine: 855 p. 
Prezzo: € 15 cartaceo 
Editore: Mondadori 
Genere: Fantasy 
Scheda su Anobii: qui

Trama: In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L'ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all'ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all'estremo Nord, la Barriera - una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei -sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono allora quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita, o il senno, a chi ha la mala sorte di incontrarli? La fine della lunga estate è vicina, l'inverno sta arrivando e non durerà poco: solo un nuovo prodigio potrà squarciare le tenebre. Intrighi e rivalità, guerre e omicidi, amori e tradimenti, presagi e magie si intrecciano nel primo volume della saga de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".

Note sull'autore: George Raymond Richard Martin (Bayonne, 20 settembre 1948) è uno scrittore di fantascienza, horror e fantasy statunitense. È famoso soprattutto per il ciclo Cronache del ghiaccio e del fuoco; ha lavorato inoltre come sceneggiatore e produttore. Le sue opere sono solitamente firmate come George R. R. Martin. Martin è stato selezionato dalla rivista Time come uno dei "2011 Time 100", una lista delle 100 "persone più influenti del pianeta". Martin vive a Santa Fe (Nuovo Messico). È un membro del Science Fiction and Fantasy Writers of America (di cui è stato direttore regionale dal 1977 al 1979 e vicepresidente dal 1996 al 1998) e del Writer's Guild of America.


La mia opinione:
Oggi mi dedico a recensire il primo volume, Il Trono di Spade/Il Grande Inverno, di una saga molto famosa e longeva (uscita per la prima volta nel lontano '96) Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, osannata da molti (sia la saga che l'autore) e con un numero esponenziale di fans (aumentato negli ultimi anni granzie alla trasposizione nel telefilm Il Trono di Spade, sceneggiato dallo stesso Martin, che prima di scrivere i romanzi era appunto uno sceneggiatore, per cui se ne intende). Definita da alcuni "La grande epopea moderna". Per tutti questi motivi, e l'importanza dell'opera in questione, non sarà una recensione "facile" da scrivere, ma come sempre volevo dirvi la mia. Parlando in generale: i migliori scrittori per me sono sempre gli sceneggiatori, conoscono i meccanismi per "colpire" i lettori, per stupirli ed essere originali, proponendo trame articolate, senza contare che per fare quello che fanno hanno studiato (mentre parecchi scrittori di oggi sono convinti della non necessarietà dello studiare tecniche narrative, certo sarebbe un discorso troppo lungo da approfondire in questo momento per cui sorvoliamo).

La Mondadori, sicuramente per questioni monetarie di guadagno, divise all'epoca il primo volume in due parti (per questo il doppio titolo), ma in realtà è un unico romanzo e come tale io l'ho letto (anche i volumi seguenti sono stati smembrati, alcuni addirittura in tre parti). Infatti la nuova edizione ha riunito le due parti in una, aggiungendoci una nuova copertina che si rifa al telefilm (vi è Ned sul Trono di Spade, fatto appunto "di spade tolte ai nemici sconfitti" e per nulla comodo xD). Famosa è stata la prima traduzione dell'opera con il clamoroso errore del cervo/unicorno, chi non ne ha sentito parlare almeno una volta? La mia non è stata una lettura spontanea, scelta per caso (come mi capita di solito), volevo concretamente capire cosa ci trovassero cosi tante persone in questa saga (e se i numerosi elogi rispondessero al vero, sì avevo letto diverse recensioni tutte però senza spoiler). La mole delle pagine è per stomaci forti, di solito evito come la peste certi mattoni (leggere un libro non fa mai male, tranne se, come in questo caso, non lo tiri in testa alle persone xD). Lo so, è una forma di razzismo letterario verso certi titoli che magari meriterebbero, ma non ci posso far nulla. A mia discolpa però vi giuro che una volta iniziata la lettura mi è risultato difficile staccarmene e le pagine scorrevano via liscie come l'olio.

domenica 27 ottobre 2013

RUBRICA "Cosa penso di...": Vampiri e Licantropi

Buongiorno miei cari lettori,
oggi torno con una mia vecchia rubrica "Cosa penso di..." per parlarvi di un argomento parecchio attinente al nostro blog Club Urban Fantasy e cioè "Vampiri e Licantropi". Inutile descriverveli perchè sono entrati così tanto nell'immaginario comune (tra film, telefilm e romanzi) che ormai basta il semplice nome per figurarseli in mente. Le loro caratteristiche possono variare da romanzo a romanzo (o da film e telefilm), ma hanno sempre una base comune che li contraddistingue, ma non parleremo di ciò.

Oggi mi schiero pubblicamente a favore di queste due categorie troppo spesso bistrattate e trattate male. Non so se ci avete fatto caso, in ogni posto, luogo, sito internet, blog, articolo si parli di letteratura e di libri, di generi letterari e affini salta sempre fuori qualche commentatore che utilizza i "Vampiri e Licantropi" come termine di paragone in negativo, denigrandoli e prendendoli in giro. Se un genere non vende? Colpa dei Vampiri e dei Licantropi. Se l'Horror oggi non è così cruento come una volta? Colpa loro. Se un autore non è famoso? Colpa sempre loro. Se un tale autore non vende il suo romanzo? Potevi scrivere di Vampiri o Licantropi, sono di solito i commenti "spiritosi". In realtà nessuno vuole più scrivere di Vampiri e Licantropi perchè ormai si ritengono due categorie "troppo mainstream" per essere utilizzate da questi "saccenti scrittori".

La scarsa qualità delle opere pubblicate oggi giorno (sia di autori italiani, sia traduzioni di opere straniere) sarà mica colpa degli editori che pubblicano certe cagate? Certo che no, è colpa di quei mentecatti dei Vampiri e dei Licantropi, sempre a rompere le uova nel paniere. A questi commenti si aggiungono, e vanno di pari passo, quelli che "consigliano" un ritorno alle origini. L'unico vero detentore del potere di poter parlare di Vampiri è solo lui e stop! Lui chi? Ma certo, Bram Stoker, non conta che sia crepato da non so quanto tempo (oh la mia ignoranza, non ho voglia di controllare su wikipedia) e vedere una sua nuova opera in libreria sarebbe quanto meno improbabile, lui rimane l'unico col potere di scrivere di Vampiri senza essere preso in giro. Per i Licantropi ancora si sta discutendo su chi possa parlarne senza essere preso in giro, vi farò sapere.

Sarò di parte perchè amo l'urban fantasy? Può darsi, sta di fatto che io trovi questi discorsi (in molti casi fatti da "scrittori") altamente stupidi. Ogni personaggio frutto della fantasia dell'essere umano ha il suo valore e non andrebbe discriminato, che si parli di vampiri, licantropi, elfi o robot. Non esiste un genere letterario migliore di un altro, esiste la diversità è questa va tutelata a tutti i costi. Non è la presenza di queste due categorie che possa rendere un libro brutto o bello, che lo faccia vendere o non vendere, o che lo renda opera commerciale di massa o no. Si può essere originali nella non originalità, di nicchia nella commercialità, tutto sta nelle capacità dello scrittore (che molto spesso mancano) e allora si usano come scuse questi personaggi. Vi aggiungete anche voi nella mia battaglia a favore dei Vampiri e dei Licantropi?

E voi cosa ne pensate? Siete del mio stesso avviso? Fatecelo sapere attraverso i commenti.

Alla prossima Angela
Club Urban Fantasy

sabato 26 ottobre 2013

INTERVISTE "Il Bene e Il Male": Andrea Ceccarelli

Eccoci tornati con una nuova intervista per la serie dedicate alla nostra antologia Il Bene e Il Male, oggi vi proponiamo quella dell'autore Andrea Ceccarelli. Buona lettura.

Ciao, Andrea e benvenuto. Iniziamo parlando un po' di te in generale, cosa fai nella vita oltre a coltivare la passione per la scrittura?
Innanzitutto grazie dell’intervista, sono molto felice di rispondere alle domande da voi proposte. Cosa faccio nella vita oltre a scrivere…Beh, studio, leggo e mi piacciono molto anche i videogiochi. Non è che faccio molto a dire il vero, sono piuttosto semplice e non troppo iperattivo, forse il contrario direi. Al momento sono (purtroppo) ancora al liceo ed ho 19 anni, per la precisione studio all’istituto professionale socio sanitario Elsa Morante.

Com'è nata la tua passione per la scrittura? Da quanto tempo scrivi e perché hai iniziato a scrivere?
Alla prima risposta proprio non saprei cosa dire, non v’è una ragione, motivazione o altro per spiegare come sia nata questa passione. Ho iniziato a scrivere fin dalle elementari e continuavo a assillare le persone che mi stavano vicino dicendo “ da grande voglio fare o lo scrittore o il biologo!”. Già a quel tempo scribacchiavo un po’ ed avevo qualche idea. Poi con l’andare degli anni ho avuto le idee un po’ più chiare e forse c’è stata una piccola “spinta” che mi ha aiutato per scrivere. Cambiare le cose. Mi spiego meglio, quando scrivi, specialmente nel Fantasy è come se tu fossi un Dio. Quello è il tuo mondo e decidi tu cosa può succedere all'interno di esso. Non può capitare per caso un evento brutto, doloroso o altro. Tu decidi ed i tuoi personaggi stanno alle tue regole, inoltre è sempre un ottimo motivo per sfogarsi. Ecco, su per giù spero di aver risposto.

Come sei venuto a conoscenza del concorso, che ha portato alla realizzazione dell'antologia "Il Bene e Il Male"? Conoscevi o frequentavi già il blog Club Urban Fantasy?
Allora…Sinceramente ho scoperto a caso questo concorso e subito ne sono stato attratto dato che antecedentemente avevo vinto un altro concorso di un blog. Quindi, possiamo dire “ con la foga del momento” subito ho scritto un altro racconto e mi sono buttato a capofitto in questo concorso. Scoprii dopo il Blog Urban Fantasy.

Parlaci brevemente della tua storia, del protagonista che hai scelto e del messaggio che vuoi trasmettere ai tuoi lettori.
Ammetto che il racconto che ho inviato non è altro che un futuro pezzo di un libro che attualmente sto scrivendo. Per la precisione del secondo libro, il primo è già terminato e lo sto correggendo. Questo racconto si basa sul futuro che vedrà il personaggio del primo libro. Ho scelto questo personaggio non solo perché è il protagonista ma specialmente per la sua ingenuità e curiosità. Specialmente perché non sa niente di questo “nuovo mondo”. Nel racconto cito “la rete”, teoricamente quest’ultima non è altro che il mondo dove viveva antecedentemente a quello del racconto “Codice Giallo”. La trama è semplicemente una spiegazione di cosa accade quando uno dei tre codici che cito come verde, giallo e rosso si attivano. Sono allarmi, questo era palese. Tuttavia mi affascinava spiegare un “attacco” tramite questi allarmi e cercare di unirli appunto con un motivo musicale, nel caso di “Codice Giallo” , Beethoven. E spero sinceramente di essere riuscito nell’impresa.

Vuoi citarci un breve passo significativo del tuo racconto?
Un dolore che nel Vernon non avevo mai provato. È l'opposto della bellezza, dei sorrisi, d'un candido abbraccio. Per poi giungere al buio eterno, senza udire alcun suono, in solitudine.
Adoro questo passo, per me è molto significativo poiché è proprio in questo istante che il protagonista scopre la differenza sostanziale fra dolore e felicità. O meglio, è come se nel suo “bagaglio d’esperienza” si aggiungesse quest’altra cosa che tutti teoricamente impariamo. Tuttavia non lui, solo dopo moltissimo tempo riesce a concepirlo e tra l’altro con estrema velocità, con un impatto, come ciò che accade nel racconto. Direi che è questo il passo più significativo per me.

Hai scritto o pubblicato altre opere?
Si, attualmente nel Blog di “Maddalena Coce” un’abilissima scrittrice ed amica, v’è presente il racconto con cui vinsi il concorso che indette lei stessa più di un anno fa, il nome del racconto è Garothox Fulridge ed è Fantasy.

Vorresti aggiungere qualcos'altro?
Solo ringraziare chi ha indetto il concorso e ovviamente chi si è preso la briga di correggere tutti i racconti dell’antologia. Oh e ovviamente anche tutti gli altri partecipanti! Ho trovato veramente bello ogni singolo scritto. Sia di coloro che sono passati che non.

Grazie per il tempo che ci hai dedicato e ti auguriamo buona fortuna per la tua carriera artistica.

Alla prossima Stefano
Club Urban Fantasy

mercoledì 23 ottobre 2013

ANNUNCIO: Modifica delle linee guida del blog


Salve miei cari lettori,
è un bel po' che non scrivo sul blog, mi scuso per la mia assenza. Faccio nuovi post solamente quando ho qualcosa di veramente importante da dire (altrimenti lascio perdere e magari scrivo sulla pagina di Facebook di Club Urban Fantasy, se volete seguirmi qui). Da parecchio tempo rifletto e valuto il mio ruolo di blogger, oltre a guardare cosa gira per il web e quali sono i comportamenti che vanno per la maggiore. E quindi eccomi qui a cambiare le linee guida del blog, di Club Urban Fantasy, perché proprio non ce la faccio a continuare come in passato, non è più la mia strada, non la sento "mia".

Partiamo dall'inizio. All'apertura di questo blog, ero contenta di poter leggere autori emergenti e non, di poter dire la mia, di poter dare dei consigli: sì da semplice lettrice, ma pur sempre consigli utili. Il tutto naturalmente in assoluta buona fede, gratis, e con un dispendio di tempo non indifferente (se mai qualcuno fosse stato interessato alla mia opinione). Avevo una visione delle cose forse utopistica? Sogni, illusioni, ma le cose bisogna viverle per poterle capire a fondo. Vedevo le collaborazioni con le case editrici come un sogno avveratosi (a pensarci ora mi viene da ridere), una cosa bellissima, quasi un "onore". Ora il mio pensiero al riguardo è del tutto cambiato, rispetto le piccole case editrici che si fanno in quattro per pubblicizzare le proprie opere, ma non sopporto le "grosse case editrici" che sfruttano (a gratis) i blog con le loro "collaborazioni" (collaborare, ma di che? schiavismo se mai). Eppure quella ingenuità un po' mi manca.

Ritornando al discorso principale, in cosa cambierebbero le linee guida del blog? Beh non collaborerò con nessuna casa editrice (al momento già non collaboravo con nessuno per mancanza di tempo materiale per farlo, e soprattutto di voglia), potrò ospitare eventi, ma non sarò il lecca culo di nessuno :) Lo so sono parole dure. E soprattutto non farò più recensioni su richiesta, voglio leggere opere scelte da me e no quelle che mi arrivino per posta elettronica. Che poi diciamola tutta la maggior parte è tutta spazzatura, che non vale neanche mezzo minuto del mio tempo. Voglio ritornare ad amare la lettura, che dovrebbe sempre essere spontanea e autonoma, senza imposizioni di nessun tipo. Oltretutto voglio essere libera di esprimere i miei pensieri e magari anche di dire "quel libro fa cagare", senza pensare "ops ma io collaboro con la casa editrice, non posso dirlo". Naturalmente questo vale solo per me Angela, l'altro admin Stefano/Arkavarez sarà liberissimo di fare come crede.

E voi cosa ne pensate? Ditemi pure le vostre opinioni. Alla prossima Angela
Club Urban Fantasy
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