martedì 11 giugno 2013

12 Racconto: Contest "Una pagina per un libro"

di Annarita Pizzo

Ben presto capii che non era il caso di indagare oltre. La morte di Federico restava un tabù e uno dei tanti misteri irrisolti della piccola cittadina di Tiepole, tuttavia la mia curiosità era tale che non potevo fare a meno di spingermi alla ricerca di quella verità per quanto scomoda…
Quella mattina, dunque, scesi di buonora e mi misi a camminare su e giù per la stanza con in mano la lettera che avrebbe potuto, finalmente, fare luce su quell'evento tanto triste quanto inquietante. Da due giorni meditavo su cosa farne, da quando l’avevo trovata, nascosta ed ammuffita, in una fessura della sua tomba durante una delle mie ronde alla ricerca di una spiegazione sensata. Dopo aver indugiato un po’, ho deciso di aprirla perché non sapevo se avrei mai più trovato il coraggio di farlo e ho letto:
Cara Mamma,
quando ascolterai queste parole io sarò già partito per il mio viaggio e forse sarò già arrivato nel luogo di pace che cerco disperatamente da una vita, dal momento in cui la maledizione di Marta Vasselli ha iniziato a mostrare i suoi effetti su di me…
Ti prego non ti angustiare e non piangermi perché la morte mi renderà finalmente libero! Sapevamo entrambi che questo giorno sarebbe arrivato ed io non ho fatto altro che accelerare i tempi ponendo fine ad un tormento insopportabile per me e per te. Ho assunto una dose letale di tranquillanti, ma prima ho voluto lasciarti queste poche righe affinché tu non ti senta in colpa e non soffra più a causa mia.
L’altro giorno mi sono guardato alla specchio e quello che ho visto mi ha terrorizzato. Sono felice che tu non fossi in casa perché non avrei mai potuto sopportare la tua espressione disgustata e spaventata nel vedermi diventare un mostro, un vampiro che, per sopravvivere, deve cibarsi del sangue e della vita degli altri. Non riesco ad accettare l’idea di poterti fare del male....
Ti chiedo perdono e non smetterò mai di amarti! Sono sicuro che se farò questo passo ora, sarò ancora in tempo per evitare che la mia trasformazioni arrivi a compimento ed io diventi immortale e troppo forte per essere contrastato! Non c’è altro modo e lo sappiamo entrambi.
Grazie di tutto e ricordami per come sono davvero, il bambino indifeso che hai stretto tra le tue braccia…
Con tutto il cuore
Federico”

Ho ripiegato la lettera e ho pianto. Quando mai finirà tutto questo!?...

4 commenti:

  1. Grazie per l'opportunità, spero che vi piaccia!
    A presto
    Annarita

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    Risposte
    1. Grazie a te di aver partecipato, il tuo racconto è commovente, si possono esprimere emozioni anche in cosi poco spazio :)

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  2. Vero racconto commovente, mi sono immaginata Federico lì chino a scrivere consapevole della sua fine. Bella domanda: quando finirà tutto questo? Complimenti Annarita! :)

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  3. Sono passata a leggere il tuo racconto perchè mi piaceva molto l'idea di una lettera scritta da Federico. Il quale triste e sapendo ciò che sarebbe accaduto, la sua fine, ha preso la decisione di comporre quella triste lettera.

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