martedì 11 giugno 2013

07 Racconto: Contest "Una pagina per un libro"

di Sara Marino

Nessuno ricordava Federico avesse gli occhi di quel colore. Quella mattina quando scese per la colazione, la prima ad accorgersene fu sua madre, Margherita.
«Hai messo le lenti colorate?» era davvero uno strano verde.
Lui parve stupito. «Che lenti?» La donna fece per rispondere ma lui non le dette il tempo di approfondire. Si scolò la sua tazza di latte al volo, prese una fetta di pane dolce, e corse subito a recuperare lo zaino. La madre non diede troppo peso alla cosa e sorrise, pensando fosse l'ennesima trovata del figlio. Questi adolescenti, davvero non li capiva.
Esattamente dieci giorni dopo, Margherita fu costretta a ricredersi a proposito dei comportamenti adolescenziali.
L'esordio del “cambiamento” aveva avuto luogo come una brutta ma banale influenza. Federico era bollente, aveva costantemente bisogno d'acqua, e veniva scosso da continui tremori. Il medico gli consigliò di stare a letto una settimana e seppur star fermo non fosse nella natura del ragazzo, quel giorno non riuscì a dire di no. Aveva in testa una tremenda confusione, e la sola idea di alzarsi gli faceva salire la nausea.
La febbre durò giorni e giorni, gli antibiotici non servivano. Federico rigettava ogni cibo solido e stava sempre peggio. Al quinto giorno di febbre, poi, qualcosa successe.. ma non nella direzione sperata da medico e famiglia.
La pelle del viso, e del collo, iniziò a staccarsi. Sua madre lo notò mentre il ragazzo stava dormendo, e tirò via un pezzo di pelle che sembrava morta trovando sotto delle.. squame verdi. Un colore più torbido di quegli occhi 'nuovi', ma altrettanto orrendo. Spaventata chiamò il medico che non seppe esattamente che dire a riguardo. Fu decisione comune non far uscire il ragazzo per nessun motivo e provare a cambiare antibiotico, passando a qualcosa di più generico e forte.
Quando Federico si alzò quella notte per andare in bagno non si accorse di nulla. Ma se ne accorse il giorno dopo. Ormai non solo il viso ma anche le mani e larga parte del busto erano squamati. Gli sembrava di essere in un film, ma un film horror – dove era persino protagonista. Scappò da se stesso in preda ad un attacco di panico, ed uscì dalla stanza per cercare sua madre o un aiuto qualsiasi. L'unica persona che incrociò fu sua sorella minore, che urlò trovandosi di fronte 'qualcosa' che non conosceva, e scappò in camera continuando a strillare terrorizzata. Nessuno doveva averla informata. Quell'urlo diede talmente fastidio a Federico, che nel panico in cui già si trovava, scappò di casa ancora più spaventato.

Fu una corsa breve, in realtà.
Fu ritrovato nel laghetto privato di una villa lì vicina, in tarda serata. Morto. Il suo corpo era quasi interamente verde e squamato, ed il viso sembrava sformato. C'erano delle sottili righe simili a branchie al lato del collo, e le mani e i piedi sembravano allargarsi a pinna. I dati dell'autopsia non vennero mai resi pubblici. Ufficialmente è stata la 'malattia' ad uccidere Federico. La realtà invece ha voluto che i polmoni del ragazzo 'pesce', probabilmente in mutazione, non fossero ancora pronti all'acqua, ma la sua mente forse aveva visto l'unica salvezza in quella pozza torbida. Chissà.. 

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