domenica 9 giugno 2013

RECENSIONE: La casa prigioniera del tempo

Titolo: La casa prigioniera del tempo
Autore: Sara Singleton
Pagine: 215 p.
Prezzo: € 10 (versione cartacea)
Editore: Piemme (Collana Piemme Junior)
Genere: Fantastico
Scheda su Anobii: qui

Trama: Century House la casa in cui Macy vive con il padre, la sorellina Caroline e due governanti, è avvolta da un velo che la rende invisibile a tutti. I suoi abitanti si svegliano al tramonto, si addormentano all'alba e ogni giorno si ripete identico all'altro, in un perpetuo inverno. Finché una mattina Macy trova sul suo cuscino un fiore di bucaneve. Chi l'avrà lasciato? E per quale motivo? I ricordi di un lontano passato comiciano ad affiorare e la ragazzina decide di scoprire il segreto che circonda la sua famiglia...
Età di lettura: da 13 anni.

Note sull'autore: Sarah Singleton è nata a Thornbury nel 1966. Ha studiato presso l' Università di Nottingham e ha viaggiato in Europa, India e Nepal. Ha lavorato come reporter per giornali e settimanali locali prima di diventare una scrittrice e giornalista free-lance nel 2007.

La mia opinione:
Premessa: ok non ho tredici anni ormai da un bel pezzo, ma la trama di La casa prigioniera del tempo mi sembrava molto interessante, per cui malgrado fossi fuori target ho deciso di dargli un'opportunità. Non l'avessi mai fatto (in teoria i romanzi per ragazzi se scritti bene potrebbero essere benissimo apprezzati anche da un pubblico adulto). Penso che alla Piemme l'etichetta Junior stia a significare che possono pubblicare anche un romanzo scritto con i piedi, tanto è per i junior, "loro mica capiscono ste cose" (naturalmente in senso ironico). Visto che il romanzo è di un'autrice straniera, non so se le colpe siano da ricadere alla stessa autrice e al suo editor, o alla traduzione italiana (e non lo posso appurare perché non sono così brava con l'inglese, oltre a non disporre della versione originale per poterla confrontare), sta di fatto che la Piemme secondo me doveva ricontrollare meglio il testo. 
Il romanzo è un po' vecchiotto, come avrete notato non seguo per niente le ultime uscite in libreria, ma leggo quello che mi capita e mi incuriosisce di più. Oltretutto penso che sia veramente troppo stressante stare in trepidante attesa delle varie uscite (ci ho provato con scarsi risultati), poi non dormo la notte (scherzo xD). Sono anche cosciente del fatto che il romanzo in questione ha riscontrato un buon successo di pubblico e le recensioni presenti su anobii sono quasi tutte alte (4-5 stelline), come mi spiego ciò? Semplicemente perché la gente ha valutato l'idea di base, che anche a me è piaciuta, più che lo stile o lo svolgimento di questa (naturalmente sono mie teorie, contestabili).  Prima di parlare dei difetti di La casa prigioniera del tempo vi parlerò della trama, che nel suo insieme non è male, ma poteva essere svolta molto meglio (anche la trama ha i suoi punti deboli). 

Protagonista del romanzo è Macy una ragazzina che vive in una casa chiamata Century House, insieme alla sorellina Caroline, al padre Augustus e a due governati: Aurelia, domestica e balia delle bambine e Galatea, l'insegnante. Tutti gli abitanti di questa casa rivivono eternamente sempre lo stesso giorno e fanno di conseguenza sempre le stesse azioni (siamo nel 1890). Si svegliano al tramonto, fanno colazione, poi le ragazze fanno lezione con la loro insegnante, aiutano la domestica in cucina, fanno una passeggiata in giardino e all'alba vanno a letto a dormire. Questo si ripete da circa cent'anni (dal 1790), anche se la protagonista non si rende conto del tempo che è passato (però capisce che c'è qualcosa che non quadra). 

Vivono in una sorta di blackout emozionale e di ricordi (non ricordano il passato e non hanno aspettative per il futuro), non invecchiano, e non riescono a vedere veramente le cose (tanto che non si accorgono dei vestiti ormai diventati logori, della casa che cade a pezzi, piena di ragni e polvere ecc.). Ma non sono dei fantasmi, sono vivi, mangiano e bevono tranquillamente (come facciano a procurarsi il cibo quello è un altro discorso xD), questo lo sa bene la nostra protagonista perché lei riesce a vedere i veri fantasmi. 

Un giorno però questa vita cosi schematica viene interrotta e iniziano a succedere cose "strane" mai accadute prima. Macy trova nella sua stanza un fiore, un bucaneve, che non vedeva da tantissimo tempo (poiché per loro è sempre inverno). Altra cosa strana nella sua solita passeggiata in giardino, si spinge fino al lago e qui vede un "nuovo" fantasma, che non aveva mai visto prima, quello di una ragazza. 

Fa poi la conoscenza di Claudius, un ragazzo che dice di appartenere alla sua stessa famiglia i Verga, eppure Macy non ha idea di chi sia. Questo ragazzo a poco a poco rivelerà alla protagonista la sua vera natura e quella degli altri abitanti della casa, oltre al perché debbano rivivere sempre lo stesso giorno, e la esorterà a proseguire con la ricerca della verità e a ribellarsi a suo padre (il quale vorrebbe lasciare tutto inalterato). Molte rivelazioni avvengono in maniera un po' troppo semplicistica, attraverso i dialoghi o con Claudius o con il padre, anche se le teorie avanzate da questi due sono interessanti. In particolare mi è piaciuta l'idea di dover riscrivere la storia per poter annullare l'incantesimo che grava sulla casa e i suoi abitanti. Per far ciò Macy deve però conoscere la storia per intero. In realtà il giorno vissuto da Macy non è l'unico presente, vi sono in totale cinque giorni che si ripetono all'infinito (per volere del padre che ha attuato questo incantesimo) e sono tutti legati in qualche modo al passato di Macy, di cui lei non ha memoria. 

L'obbiettivo principale della ragazzina è quello di poter essere finalmente libera (è stufa di questo eterno inverno, di dover vivere sempre di notte, di non poter vedere la luce del sole), di poter rivedere la madre (di cui ha pochissimi ricordi) e di capire come stanno veramente le cose. Vorrebbe fidarsi del padre, ma allo stesso tempo la spinta alla ribellione è troppo forte. Non vi svelo altro come al solito per non rovinarvi troppo la lettura, in caso decideste di prendere in considerazione questo romanzo. In conclusione il libro per quanto riguarda la trama è carino, piacevole, anche se le soluzioni agli enigmi sono fin troppo semplici. 

Parliamo quindi dei difetti di stile che ho riscontrato nel romanzo. Innanzitutto vi sono veramente troppe ripetizioni. Diverse volte l'autrice descrive la protagonista e ci fa sapere che ha i capelli neri, ok l'abbiamo capito non c'è bisogno che lo ripeti così tante volte. 

"Macy era stanca. Era una ragazza esile, dall'espressione imbronciata e impenetrabile, forse a causa delle lunghe ore passate a rimuginare. I capelli neri e folti le ricadevano sul mantello scuro."

"Nella stanza di Macy il fuoco scoppiettava dentro la 
piccola stufa di ferro decorata di maioliche bianche e 
blu. 
Aurelia aiutò la ragazza a svestirsi, appese a una 
gruccia il suo abito di seta ormai stinto, le strinse i 
laccetti della camicia da notte e le spazzolò i lunghi 
capelli neri."

"Macy si svegliò verso sera e scostò le tende. La luna 
sembrava un piattino d'argento sospeso sopra gli alberi. 
Si sfilò la camicia da notte. Era molto magra, con le 
braccia che sembravano bacchette d'avorio. I capelli di 
un nero intenso le arrivavano fino alla vita, coprendola 
come un mantello."

Mi domando ma quante volte c'è bisogno di descrivere la protagonista, una volta non basta? almeno che una non cambi pettinatura o colore dei capelli nel frattempo xD

Stesso discorso per la polvere presente in casa, i ragni, i capelli con la crocchia (possibile che usino tutti la stessa identica pettinatura?) e tutte le altre descrizioni sia dei personaggi che degli ambienti, per i miei gusti fin troppe ripetizioni. E non sto parlando della narrazione, il rivivere sempre lo stesso giorno, quello ci arrivo anch'io, ma tu autrice (o chi per te) devi rendere le cose in ogni caso un tantino più interessanti, non ti puoi limitare a descrivere sempre le stesse azioni, gli stessi ambienti ecc. 

Altro difetto: a volte la protagonista si fa domande assurde, anzi si fa in continuazione domande e si smentisce da sola con le azioni. 

"Caroline non fece commenti. Si tolse le scarpe, allungò i piedi e li agitò davanti al fuoco.
— In questi giorni stanno accadendo delle cose strane, non ti sembra, Macy? — disse dopo un po'. —
Prima papà che viene a trovarci, e adesso quest'uomo. Che cosa ci sta succedendo?
— Non mi piace... — commentò Macy. — Non mi piace per niente. Io voglio che tutto continui come prima.
Caroline scrollò le spalle. — Mi è venuta una gran fame! —. Si alzò e uscì dalla stanza a passo di danza.
Macy però non riusciva a rilassarsi. I suoi pensieri erano aggrovigliati: quello che era successo non aveva alcun senso. E poi perché aveva tralasciato di riferire a Caroline quello che Claudius le aveva detto a proposito della loro madre?"

Tralasciando il fatto che in questo pezzo Macy afferma che "Io voglio che tutto continui come prima" (una assoluta contraddizione), quando invece non fa altro che rimuginare e riflettere, e comportarsi in primis lei stessa in modo "strano". Veniamo poi alla domanda: Macy si chiede come mai ha tralasciato di riferire a sua sorella che Claudius le ha parlato della madre, mi viene da dire "se non lo sai te perché non glie l'hai detto, vuoi che lo sappia io lettore!". Formulare delle domande sono utili per entrare nell'ottica del protagonista, ma devono avere un minimo di senso logico. 

Il punto di vista dovrebbe essere quello della protagonista, anche se il romanzo è scritto in terza persona, però a volte l'autrice perde di mano la situazione (ad esempio si definisce ragazzina, o chiama suo padre per nome, oppure si definisce "la sorella di Caroline", per me sono cose che stonano). Alcuni pezzi sono descritti in maniera veramente contorta, tanto che ad esempio leggendo avevo capito che Marietta fosse la sorella della protagonista, quando invece è la sorella della migliore amica della protagonista (cosa che ho capito meglio in seguito, quando la protagonista lo rivela in modo chiaro alla sorella Caroline). Questa "confusione" è presente anche in altri pezzi, in cui non si capiscono bene le azioni tra la protagonista del presente e quella del passato. A questi pezzi confusi, si affiancano altri pezzi proprio monotoni, in cui vi è la successione delle stesse azioni. 

Punto a favore per l'autrice è l'ambientazione, il fascino che comunque riesce a trasmettere la casa, e il mistero che vi è sotto. Un'ambientazione molto dark e vittoriana, con questa eterna notte invernale, mi ha ricordato molto il film The Others, in cui la Nicole Kidman teneva i propri figli sempre al buio e in casa. Anche la casa ha il suo fascino, una casa isola circondata da un giardino, con vicino un lago, il sogno di ogni scrittore vivere in un posto così, tranquillo e pacifico (non penso si riesca a scrivere in modo proficuo con il caos delle macchine sotto la finestra xD). 

In conclusione poteva essere veramente un buon romanzo, ma perde punti per strada, l'idea era ottima, anche se non proprio originale (tanto che l'autrice stessa cita nel romanzo la bella addormentata nel bosco). Mi dispiace però che i ragazzi debbano leggere cose non di qualità (non ci mettono la qualità nei romanzi per adulti, vuoi che si sforzino per i ragazzi?), forse pretendo troppo in fondo sono una che è cresciuta con La storia infinita, e ho detto tutto.

Qualcuno di voi l'ha letto? Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti :)
Alla prossima, Angela
Club Urban Fantasy

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