Intervista a Davide Piazzese
Ciao Davide Piazzese, benvenuto nel mio blog, ci farebbe piacere se ti presentassi ai nostri lettori.
Ciao Angela, ti ringrazio per l'invito. Approfitto dell’occasione per salutare te e tutti i lettori del tuo blog.
Grazie. Parlaci un po' di te.
Cosa ti piace fare in generale, quali sono le tue passioni?
Sono una persona molto semplice. Amo la natura e gli animali, in particolar modo i gatti: in casa ne ho ben quattro e in giro per il quartiere dove abito, assieme a mia moglie diamo da mangiare a parecchi altri gatti, e anche cani, all'occasione. Nel tempo libero, a parte scrivere e leggere, mi diverto a guardare film horror. Dico “mi diverto”, perché a me i film horror fanno ridere molto più dei film comici. Quando posso ascolto un po' di buona musica, soprattutto METAL, il genere che preferisco.
Il tuo rapporto con la scrittura? Che cosa rappresenta per te?
Scrivere è una delle cose che più mi piace fare. Anche se a volte, ci sono momenti nello sviluppo di una storia in cui mi sento davvero frustrato. Per il resto scrivere è fantastico. Grazie alla scrittura entro in altri mondi e conosco personaggi incredibili, ognuno con la propria storia da raccontare. Scrivere ti fa vivere una moltitudine di vite ed esperienze diverse.
Hai un genere letterario preferito o un autore/autrice preferita?
Sì. Amo i thtriller e i fantasy, meglio se con qualche sfumatura horror. Il mio autore preferito è Dean Koontz. Per me Koontz è un grande maestro. Poi ci sono tantissimi altri autori che mi piacciono: Donato Carrisi, per nominarne uno italiano. Nella narrativa per ragazzi, invece adoro Darren Shan e anche Jhonny Rosso mi sta simpatico.
La domanda di rito per il nostro blog: ti piace l'urban fantasy come genere?
Certo che sì. Altrimenti che ci farei mai qui? Il mio primo libro, che tu conosci bene, si può definire un urban fantasy, anche se ha delle venature horror e a tratti è pure ironico.
Come definisci il tuo modo di scrivere?
A me piace scrivere sia per adulti che per ragazzi. Il mio intento è quello di creare personaggi verosimili. Inoltre, nelle storie che scrivo, sebbene si tratti di fantasy, mi piace inserire dei significati ben precisi.
Il tuo romanzo Luce e Ombre. La farfalla nera, edito da Edizioni Sabinae, ha riscosso un buon successo. Come è nato e si è sviluppato il progetto?
LUCE E OMBRE è nato proprio dalla necessità di raccontare ciò che penso riguardo determinati argomenti. I personaggi sono nati quasi tutti subito e la storia si è sviluppata in modo abbastanza scorrevole. Ma non è stato tutte rose e fiori: ho attraversato anche momenti di grosse difficoltà e mi sono disperato non poco.
Come mai la scelta di questo titolo? E la copertina?
Il titolo racchiude in sé un po' tutta la storia. Originariamente, il titolo era Il seme del Male. È la prima volta che confido questa cosa a qualcuno. La copertina invece è opera del mio Editore.
Che cosa ti farebbe piacere rimanesse ai lettori alla conclusione della lettura del tuo romanzo?
La consapevolezza che dietro tutto ciò che ci circonda, dietro tutto quello che riusciamo a percepire con i nostri sensi, c'è qualcos'altro.
Il protagonista di Luce e Ombre è Dave Connors, puoi parlarci di lui come personaggio? C'è qualcosa di autobiografico?
In tutti i miei personaggi c'è qualcosa di autobiografico. Ma in particolare, in Dave, oltre al nome c'è parecchio di me. Parlo caratterialmente, con la vita privata e la famiglia di Dave io non c'entro.
Il protagonista, Dave, non sa di essere un Custode, cosa implicherà in lui la scoperta di ciò?
A causa di quello che gli è accaduto in passato, Dave si è fatto delle convinzioni poco produttive sulla vita. Difatti, all'inizio della storia il nostro protagonista tende a prendere le situazioni che gli si presentano davanti un po’ troppo alla leggera. Con l’incalzare degli eventi, però, Dave si rende sempre più conto di avere un ruolo fondamentale in quella strana vicenda. Scoprire di essere un Custode sarà per lui tanto agghiacciante quanto necessario. Dave metterà finalmente da parte il proprio passato assumendosi le proprie responsabilità…
La protagonista femminile è Susan, puoi parlarci un po' anche di lei?
Beh, nemmeno Susan è messa bene in quanto a eventi passati. Orfana praticamente dalla nascita, vive la sua infanzia rinchiusa in vari istituti per minori. In Susan si cela un terribile segreto che purtroppo, per ovvie ragioni non posso svelare. Per il resto Susan è una ragazza come tante altre: timida, estroversa al momento giusto, dolce, malfidata e in cerca disperata d'amore.
Zandhal, l’angelo oscuro, è l'antagonista di Dave, cosa rappresenta in realtà?
Zandhal rappresenta il male, la parte oscura di ogni essere umano. Quando sei arrabbiato perché qualcosa è andata storta, quando odi qualcuno perché secondo te ti ha fatto del male, quando spaccheresti tutto quello che ti capita a tiro, in quei momenti è Zandhal ad avere il controllo della tua mente, e non tu.
Ti affezioni ai personaggi di cui scrivi? Ti dispiace alla fine abbandonarli per scrivere di altro?
Mi affeziono da morire ai miei personaggi: gioisco con loro, soffro con loro, respiro con loro. Lasciarli mi dispiace un casino. Ma so che mi basta riprendere il libro in mano per farli rivivere ancora una volta. Il mondo in cui vivono ce l'ho a portata di mano. E poi, prima o dopo potrebbero raccortarmi dell'altro...
Prima di pubblicare il tuo romanzo, o anche dopo, hai mai partecipato a qualche concorso letterario? Ritieni siano delle buone palestre per allenarsi alla scrittura?
Ammetto che in passato ho sottovalutato i concorsi letterari. Oggi però mi sono ricreduto: penso che i concorsi siano dei veri e propri laboratori di scrittura creativa. Il confronto con altre persone è uno dei metodi migliori per crescere come autore.
Sei stato l'ideatore insieme a Stefano G. Muscolino del concorso IL BENE E IL MALE? Sei soddisfato di questo nuovo progetto?
Stefano è una persona eccezionale. Non capita spesso di trovare tanta disponibilità, gentilezza e voglia di fare racchiusi in un unico individuo. Sono davvero felice di condividere questa esperienza con lui.
Parlaci ora della tua esperienza nel mondo dell'editoria, che cosa pensi di tutto ciò che fa parte dell'industria del libro e qual è la tua personale esperienza? Ti sei trovato bene con la casa editrice che ha pubblicato il tuo romanzo?
Dico solo che l'editoria è un settore complicato e agguerrito. Riguardo al mio Editore, non ho molto da dire, se non ringraziarlo per l'opportunità che mi ha concesso di mettermi in gioco. Se oggi ho fatto delle comprensioni, le devo al mio Editore.
Quali saranno le tue prossime attività? Progetti presenti e futuri?
Ho appena terminato il mio secondo romanzo. È il primo capitolo di una saga fantasy/horror per ragazzi. Il protagonista ha tredici anni. Approfitto del mese di dicembre per rivederlo ancora un paio di volte. Poi, a gennaio mi guarderò attorno per veder se c'è qualche editore disposto a sposare questo mio nuovo progetto.
Per finire, c'è qualche genere letterario, non ancora da te esplorato, di cui vorresti occuparti prossimamente?
Leggo tanto e di svariati argomenti: non escludo niente...
Grazie per l'intervista, alla prossima.
Grazie di cuore :)
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