venerdì 24 febbraio 2012

Il diavolo in convento di Francis Oscar Mann

Il diavolo in convento
di Francis Oscar Mann
Titolo originale: The Devil in a Nunnery (1899)
da cui il film: LE DIABLE AU COUVENT (Francia, 1899), Méliès
Regia: Georges Méliès
Interpreti: Georges Méliès
1° Racconto che fa parte dell'antologia Al cinema con il mostro (per approfondire sulla raccolta, andare al mio post qui)
Per chi volesse leggere il racconto e in caso anche gli altri, visto la rarità dell'opera, per una consultazione si può andare a questo link:
http://www.scribd.com/doc/66117059/AA-vv-Al-Cinema-Con-Il-Mostro

La mia opinione: Il primo racconto di Al cinema con il mostro, è Il diavolo in convento di Francis Oscar Mann, il cui autore sinceramente non conosco e anche in internet sembrano poche le notizie su di lui (mi piace approfondire gli argomenti, ma in questo caso non c'è stato proprio verso). Il racconto risente degli anni passati e sinceramente non mi è piaciuto molto, l'antologia secondo il mio parere poteva iniziare con un racconto meno antico. Certo visto il fine dei racconti, e cioè quello di delineare una storia del cinema dell'orrore, non si poteva non incominciare dagli inizi del cinema stesso.

Ma iniziamo col descrivere brevemente la trama del film, che differisce con quella del racconto. Nel chiostro di un convento spunta il diavolo (interpretato dallo stesso regista del film Méliès) che volando (trucco teatrale della corda col gancio), atterra e suona le campane per richiamare le monache. Trasformatosi in sacerdote vestito per la celebrazione accoglie le religiose e inizia la predica. Al mea culpa il diavolo si manifesta per quello che è, terrorizzando le religiose, che fuggono. Dopo aver fatto sparire gli arredi il diavolo fa apparire statue di demoni, e da una botola fa saltare fuori diavoletti e diavoli adulti, finché non fa apparire un enorme testa luciferina, dalla cui bocca escono delle diavolesse.

Il diavolo inizia a suonare e tutte le altre creature gli ballano intorno. Infine si manifesta una donna velata che con l'imposizione della croce li scaccia tutti, tranne il demonio. Per lui appaiono fino a quattro donne con la croce che lo circondano, e poi un gendarme con cui inizia una battaglia. Arriva poi il parroco e due chierichetti, che evocano san Michele Arcangelo, il quale infine lo debella. Il film in questione dura in totale 3 minuti (non so come abbiano fatto a fare tutto ciò in tre minuti) ed è un film in bianco e nero, muto.

Passiamo ora a parlare del regista Georges Méliès (Parigi 1861-1938) è stato un regista e illusionista francese, il secondo padre del cinema (dopo i Fratelli Lumière) che sperimentò numerose novità tecniche e narrative. E' l'inventore dei film di fantasia e dell'orrore e di numerose tecniche cinematografiche, in particolare il montaggio. E' universalmente riconosciuto come il padre degli effetti speciali. Mentre altri pionieri del cinematografo facevano esperimenti con le riprese di avvenimenti reali, egli fu spinto grazie alla sua vivace immaginazione verso il regno della fantasia. Per lavorare si costruì degli studi alla periferia di Parigi e li attrezzò per ottenere ogni genere di effetti speciali. Le sue prime produzioni (chiamate féeries) furono un grande successo e tutti vennero ad ammirare l'opera del "mago dello schermo". Molte delle sue pellicole erano anche a colori, colorate a mano fotogramma per fotogramma. Il diavolo in convento fu uno dei suoi film meno noti, si ispirò appunto al racconto di Francis Oscar Mann (che a sua volta si era ispirato da una leggenda medievale). Alla fine molte delle idee del regista furono plagiate e lui andò in bancarotta, costretto ad abbandonare il mondo del cinema.
Una descrizione più approfondita del regista la potete trovare su Wikipedia al seguente link: Georges Méliès

La trama del racconto invece è un po' diversa, infatti in questo ritroviamo le suore intente a cenare quando un giovane uomo chiede di essere ospitato per la notte, dice di essere un pellegrino e per questo viene accolto benevolmente. Ma la madre superiore naturalmente non può far dormire nel suo convento l'uomo, sarebbe sconveniente, per cui gli offre di poter dormire con i padroni dei loro maiali. Per ringraziare dell'offerta, il giovane, che è anche un menestrello, decide di dedicare una canzone alle suore. Ma la madre superiore lo incinta a suonare solamente un pezzo religioso. In realtà il pezzo che suonerà, sarà capace di incantare tutte le suore presenti, e di farle confessare i loro rimpianti, come quello di non poter essere state madri, o quello di non essersi potute innamorare ecc. Alla fine l'incanto svanisce e le suore cacciano il menestrello, considerandolo il diavolo. Consapevoli però delle loro colpe (che non dipendono dal diavolo) si stabilisce che l'indomani faranno penitenza. Il racconto, molto probabilmente per via del tempo trascorso da quando è stato scritto, non è che metta tutto questo orrore, inoltre sembra più interessato a criticare i costumi, anche se non apertamente, i costumi delle suore dell'epoca. E lo stile è anch'esso datato, certo un diavolo che si diverte a prendere in giro delle suore è il massimo :) Se per caso l'aveste letto o lo leggerete, ditemi che ne pensate. 

1 commento:

  1. ... come così bella coda
    uno che mi tocca ...
    e ti fa dire ... la bava più assurda
    oppure i desideri più intrinseche
    e mi rilassarsi nella passione
    e mi vento sul materasso ,
    e mi annulla nelle nuvole desiderabili ..
    Oh, vorrei , vorrei ... che gioia
    pazzo mi broncio volant
    e grattugiato , ed ancora cum ...
    nel vassoio vagiti
    e senza fine l'eloquenza della vita ...
    vagando ma marche futili
    per grido sina..Oh di pazienza ,
    quelli dei nostri diluvi ,
    questo asperjido si prega di ...
    e mi fanno essere Delight di Cupido !

    carlos Ac Liberal

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