Ecco l'intervista fatta da me a Stefania Tuveri, giovane autrice del romanzo "Figlie di Diana", edito dalla casa editrice Lettere Animate, di cui ho pubblicato una mia anteprima a questo link: qui
Per chi non si ricordasse di cosa tratta il romanzo vi riporto brevemente la trama: Due giovani sorelle sono alle prese con una domanda che cambierà le loro vite: la Magia esiste? La risposta arriverà dalla saggezza della nonna che si occupa di loro e il misterioso e complesso mondo della stregoneria si rivelerà in tutto il suo misticismo, tra incantesimi, Tarocchi e rune. Ma praticare l’antica arte magica comporta delle grandi responsabilità e il Male è in agguato. La sfida che attende Selene e Caterina sconvolgerà le loro vite, ma ci sarà sempre spazio per amore e amicizia.
Ora veniamo alle domande dell'intervista:
1. Stefania quando è iniziata per te la passione per la scrittura?
Grossomodo in seconda superiore. Sono una persona che fatica a dire come la pensa su determinati argomenti o che si lamenta quando qualcosa non va. Così ho trovato nello scrivere racconti un modo per darmi voce. I racconti con i quali ho partecipato a concorsi letterari per lo più trattavano temi di rilevanza sociale partendo dalla disabilità per arrivare alla povertà e mi hanno permesso di spiegare il mio punto di vista senza mettermi a disagio. Un altro aspetto che amo della scrittura è il controllo degli eventi. Per quanto in alcune situazioni hai l'impressione che i personaggi prendano le loro decisioni, sei tu, scrittore, che controlli la situazione.
2. Da quando avevi in mente le "Figlie di Diana" come è stata l'evoluzione del romanzo?
Ho impiegato circa un anno a scrivere "Figlie di Diana" e non sono partita con l'idea che sarebbe diventato un libro. Ho iniziato a scrivere pensando che sarebbe diventato un racconto, ma più scrivevo più idee mi venivano in mente e ho deciso che era arrivato il momento di invischiarmi in qualcosa di più impegnativo.
3. A cosa ti sei ispirata per scrivere il romanzo?
Alle elementari giocavo con le mie amiche e fingevamo di essere le sorelle Halliwell, quelle di "Streghe". Mi è sempre piaciuta l'idea che ci fosse qualcuno nell'ombra pronto a difendere l'ignara umanità dal Male. Il mio amore per le streghe mi ha portata a voler scrivere di loro e di come immagino funzionino le cose.
4. Quali sono le tue letture preferite, cosa prediligi, qual è il tuo genere o autore o saga preferita?
Credo di non aver letto ancora abbastanza per poter dire quale sia il mio genere o autore preferito, ma sicuramente autori come Alessandro Baricco, Valerio Massimo Manfredi o Stephen King rappresentano delle eccellenze che mi hanno trasmesso tanto e tanto mi hanno emozionata.
5. Come mai la scelta di rendere protagoniste due sorelle? E non prediligere invece un unico punto di vista?
Inizialmente avrei voluto che solo una delle due scoprisse di avere dei poteri, ma credo fosse fondamentale che non si sentisse sola in questo processo e ho pensato che rendere entrambe magiche avrebbe reso le cose più facile ad entrambe, poiché sarebbero diventate l'una il bastone dell'altra.
6. Per un'autrice cosi giovane come te, ci sono state difficoltà nel farsi conoscere e apprezzare?
Il timore è quello di essere sottovalutati a causa dell'età, ma lo staff di Lettere Animate non mi ha mai dato di questi problemi. Mi hanno trattata letteralmente con i guanti e hanno apprezzato il mio lavoro. Indubbiamente in un ambito come quello letterario l'esperienza conta parecchio, poiché ti fornisce argomenti di cui parlare, strumenti per trattare determinate questioni, ma anche a 18 anni si hanno cose da dire e sentirle non può far altro che aiutare a comprendere uno spaccato della società che è quello dell'adolescenza.
7. C'è qualcosa di te nel romanzo, le protagoniste ti assomigliano?
Per certi versi alcune peculiarità delle protagoniste sono parte del mio carattere, ma ho cercato di non metterci troppo di me. Non volevo che diventasse autobiografico.
8. Quali sono i tuoi prossimi progetti, hai in mente di scrivere qualcos'altro?
Quest'anno ho la maturità e sarà difficile che abbia tempo per continuare a scrivere, ma non appena finito questo periodo intenso mi piacerebbe scrivere un altro libro... ho già alcune idee!
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