di Annarita Pizzo
Ben
presto capii che non era il caso di indagare oltre. La morte di
Federico restava un tabù e uno dei tanti misteri irrisolti della
piccola cittadina di Tiepole, tuttavia la mia curiosità era tale che
non potevo fare a meno di spingermi alla ricerca di quella verità
per quanto scomoda…
Quella mattina,
dunque, scesi di buonora e mi misi a camminare su e giù per la
stanza con in mano la lettera che avrebbe potuto, finalmente, fare
luce su quell'evento tanto triste quanto inquietante. Da due giorni
meditavo su cosa farne, da quando l’avevo trovata, nascosta ed
ammuffita, in una fessura della sua tomba durante una delle mie ronde
alla ricerca di una spiegazione sensata. Dopo aver indugiato un po’,
ho deciso di aprirla perché non sapevo se avrei mai più trovato il
coraggio di farlo e ho letto:
“Cara Mamma,
quando ascolterai
queste parole io sarò già partito per il mio viaggio e forse sarò
già arrivato nel luogo di pace che cerco disperatamente da una vita,
dal momento in cui la maledizione di Marta Vasselli ha iniziato a
mostrare i suoi effetti su di me…
Ti prego non ti
angustiare e non piangermi perché la morte mi renderà finalmente
libero! Sapevamo entrambi che questo giorno sarebbe arrivato ed io
non ho fatto altro che accelerare i tempi ponendo fine ad un tormento
insopportabile per me e per te. Ho assunto una dose letale di
tranquillanti, ma prima ho voluto lasciarti queste poche righe
affinché tu non ti senta in colpa e non soffra più a causa mia.
L’altro giorno
mi sono guardato alla specchio e quello che ho visto mi ha
terrorizzato. Sono felice che tu non fossi in casa perché non avrei
mai potuto sopportare la tua espressione disgustata e spaventata nel
vedermi diventare un mostro, un vampiro che, per sopravvivere, deve
cibarsi del sangue e della vita degli altri. Non riesco ad accettare
l’idea di poterti fare del male....
Ti chiedo perdono
e non smetterò mai di amarti! Sono sicuro che se farò questo passo
ora, sarò ancora in tempo per evitare che la mia trasformazioni
arrivi a compimento ed io diventi immortale e troppo forte per essere
contrastato! Non c’è altro modo e lo sappiamo entrambi.
Grazie di tutto e
ricordami per come sono davvero, il bambino indifeso che hai stretto
tra le tue braccia…
Con tutto il
cuore
Federico”
Ho ripiegato la
lettera e ho pianto. Quando mai finirà tutto questo!?...
Grazie per l'opportunità, spero che vi piaccia!
RispondiEliminaA presto
Annarita
Grazie a te di aver partecipato, il tuo racconto è commovente, si possono esprimere emozioni anche in cosi poco spazio :)
EliminaVero racconto commovente, mi sono immaginata Federico lì chino a scrivere consapevole della sua fine. Bella domanda: quando finirà tutto questo? Complimenti Annarita! :)
RispondiEliminaSono passata a leggere il tuo racconto perchè mi piaceva molto l'idea di una lettera scritta da Federico. Il quale triste e sapendo ciò che sarebbe accaduto, la sua fine, ha preso la decisione di comporre quella triste lettera.
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