Il pericolo è reale, la paura è una scelta...
Buongiorno e buona domenica miei cari lettori del blog, o chiunque passi anche solo per caso da questo mio piccolo spazio web. Ieri sono finalmente andata a vedere questo film al cinema che mi incuriosiva da diverso tempo: After Earth, Dopo la fine del mondo. Protagonisti del film sono un padre e un figlio, nella finzione come nella realtà, Will Smith e Jaden Smith. Sono una grande fans dei film interpretati da Will Smith e lui mi piace veramente tanto come attore.
Se vi dico quanti eravamo al cinema vi mettereste a ridere, ma io adoro quando la sala è praticamente vuota e si sta in pace senza nessuno a cui gli squilla il cellulare (spegnerlo vi costa troppo?), senza nessuno che tossisca o che sparli con il proprio compagno/a. L'unica cosa proprio fastidiosa era l'aria condizionata sparata a palla, non è che ci fosse tutto sto gran caldo per giustificare una tale frescura (tipo freezer). E non parliamo della pubblicità, ma può essere che una si deve subire più di mezz'ora di trailer? Se vado troppo tardi ho sempre paura di beccarmi i posti peggiori, se vado però presto finisco per vedermi diecimila trailer ed esco dal cinema con la voglia di vedere diecimila altri film. Infatti ho già adocchiato PACIFIC RIM che esce l'11 luglio e voglio andare a vederlo. Poi il nuovo film di Riddick, ma per quello tocca aspettare un bel po' e altro titolo molto interessante (soprattutto per le appassionate di urban fantasy come me) è Shadowhunter Città di Ossa, di cui il trailer mi ha proprio fatto venire la voglia di iniziare questa interessante saga.
Ma di cosa parla After Earth? Dopo innumerevoli cataclismi l'umanità è stata costretta ad abbandonare la Terra e a trasferirsi su Nova Prime, grazie all'aiuto dei Ranger. Su Nova Prime però gli uomini si sono accorti di non essere soli, vi erano infatti degli alieni che non gli hanno dato vita facile (questi alieni però nel film vengono solo nominati, perché non si vedono completamente). Gli alieni scatenano contro gli URSA, mostri allevati per uccidere gli umani (sembrano una specie di alien). Tecnicamente cieco questo mostro riesce a vedere gli umani grazie ai ferormoni che emettiamo quando siamo spaventati, annusa la paura della propria preda. A causa di ciò l'uomo su Nova Prime ha rischiato di nuovo l'estinzione e si è rivolto di nuovo ai Ranger (Nova Prime è un'altra cosa che viene appena accennata, perché non si vede molto di questo pianeta). Il generale dei Ranger Cypher Raige, interpretato da Will Smith, ha studiato una tecnica per non farsi vedere chiamata "spettralità", egli è cosi completamente libero dalla paura che per un ursa è invisibile.
Dopo essere stato lontano dalla sua famiglia per molto tempo, a causa di una lunga missione, il generale ritorna a casa dove rivede sua moglie e suo figlio tredicenne Kitai. Il ragazzino, dopo aver perso la sorella a causa di un ursa, si sente in colpa e si arruola nei ranger, per seguire le orme del padre. I due, padre e figlio, però hanno un pessimo rapporto, e il padre risulta essere più un comandante che un padre. La moglie per favorire il loro rapporto suggerisce al marito di portarselo dietro nell'ultimo suo viaggio, e così fa. Purtroppo però mentre si trovano nell'astronave vengono colti da una tempesta di asteroidi e finiscono per precipitare proprio sulla Terra, posta sotto quarantena perpetua. Loro sono gli unici due sopravvissuti tra i passeggeri. Mentre il padre ha le gambe spezzate e non può muoversi, tocca al piccolo Kitai attraversare il territorio minaccioso per recuperare il dispositivo di segnalazione d'emergenza, che si trova nella coda della loro astronave. Visto che l'astronave si è spezzata durante l'impatto, la coda si trova a molta distanza rispetto alla parte centrale.
Il padre informa il figlio che "Tutto sulla Terra si è evoluto contro l'uomo" per cui dovrà stare molto attento. Ogni giorno dovrà prendere una dose di un liquido che permette ai suoi polmoni di respirare nell'atmosfera terrestre e la sera dovrà recarsi in una delle zone calde, poiché la temperatura cala drasticamente, congelando tutto. A complicare le cose la loro astronave stava trasportando anche un ursa, in una gabbia (non ho capito perché si portano appresso il mostro, forse per esercitarsi), che molto probabilmente dopo lo schianto è riuscita a liberarsi. Avrà a disposizione come arma una sciabola, che cambia forma a seconda dell'esigenze, una tuta che lo protegge e che cambia colore per segnalare pericoli per il proprio corpo e gli permetterà anche di planare come se fosse un uccello (una scena bellissima, quella in cui si butta giù dalla cascata).
Più che un film sci-fi si può classificare come un film che parla del rapporto padre/figlio. Anche se comunque ho veramente apprezzato la bellezza di alcune scene, mi piacciono proprio tanto questo tipo di film da vedere al cinema (sicuramente al cinema rendono molto di più rispetto a casa, almeno che uno non abbia uno schermo da 40 pollici xD tanto che è stato classificato "un film all'Avatar"). Sono entrata con un po' di diffidenza, visto i giudizi negativi ricevuti da questo film, sono uscita però decisamente soddisfatta. Mi è proprio piaciuto, all'inizio ho storto un po' il naso per l'interpretazione di Will Smith, un po' troppo serioso e incazzato, con quel viso sempre burbero. Ma poi l'ho apprezzato perché comunque è la caratteristica del personaggio interpretato. Il figlio è in realtà il vero protagonista, anche se guidato a distanza dal padre tramite dei congegni elettronici, ed è stato anche lui bravo (secondo il mio modesto parare naturalmente). Forse si poteva fare di meglio a livello delle tematiche sci-fi affrontate, visto che alla fine si tratta solo della "Terra" e di un mostro "l'ursa" e nulla di più.
A favore di Afther Earth posso dire di essermi immedesimata in Kitai: nelle sue paure, nella sua voglia di riscatto, nel suo bisogno di dimostrare al padre di essere in grado, di non essere codardo. E allo stesso tempo ho provato compassione per il padre provato dalla guerra e dalla perdita di una figlia che non riesce ad esprimere i propri sentimenti al figlio rimastogli. La frase finale è stata il top "papà voglio lavorare con mamma" e il padre li risponde anch'io, perché il piccolo non ha più bisogno di dimostrare niente, di essere chi non è, è uscito dal suo nascondiglio e può spiccare il volo. Il padre dal canto suo aveva già deciso di ritirarsi per stare di più con la famiglia. Un padre che insegna al figlio a superare le proprie paure, perché la paura è una scelta, è frutto della nostra immaginazione, mentre il pericolo è reale. Bello, bello, ed emozionante... io lo consiglio :)
Anche io adoro questo genere di film e non vedo l'ora di vederlo :-)
RispondiEliminaVisto anche io,è decisamente un film su rapporto padre/figlio,tolto questo peró non ho trovato nient'altro.
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