giovedì 18 luglio 2013

RUBRICA "Cosa penso di...": La coesione tra blog


Salve miei cari lettori,
oggi torno con la mia ormai solita rubrica "Cosa penso di..." e stavolta vi voglio parlare della coesione tra blog. Come vi dicevo altre volte, Facebook è una vera manna per scovare articoli interessanti, che leggo con piacere, e ringrazio i miei contatti o le pagine in cui sono iscritta per linkare sempre cose di cui io non conosco l'esistenza.

Su Writer's Dream (esponente autorevole nel settore) è comparso l'articolo dal titolo "Sul concetto di community". Sulla prima parte dell'articolo non intervengo visto che non ritengo il mio blog una community e non vado certo in giro a vantarmi che lo sia. Certo se possiamo scambiarci opinioni, pensieri attraverso i commenti mi fa piacere, ma non sempre ho questa fortuna di riceverne sotto ai miei post (e me ne dispiaccio, spero di rendere il blog sempre più interattivo, per far venire al lettore la voglia di intervenire come giusto che sia), ma in ogni caso io una community la intendo più per i forum (anche se ultimamente sono caduti un po' di moda, o forse è semplicemente la mia impressione?). Tralasciando questa prima parte dell'articolo, mi voglio soffermare sulla seconda.

"Non è questione solo di originalità. È questione soprattutto di una mancanza di coesione, di appoggio, di sostegno, di condivisione di idee e intenti nella più vasta community dei lit-blog italiani. Siamo di fronte a un panorama devastato e devastante, pieno fino all'estremo di piccole entità che fanno a gara, mordendosi alle caviglie e ai polpacci, per due visite, per due followers in più. Roba che in confronto la guerra tra poveri è un concetto pieno di lustro e di gloria." http://www.writersdream.org/2013/07/sul-concetto-di-community/
Proprio su questo punto voglio dire la mia. Secondo l'articolo bisognerebbe esserci una coesione tra blog, io invece ho avuto delle pessime esperienze. Ci ho provato a fare amicizia con altri blog (e non voglio certo fare di tutta un'erba un fascio, visto che molti dei miei lettori hanno un blog e mi fa molto piacere scambiarci idee e opinioni a vicenda), ma finiva sempre che vi era qualcosa che non mi quadrava, che non mi piaceva. Andando in giro per i vari lit-blog (ho già detto che odio la definizione di lit-blog?) noto sempre le stesse cose, le stesse anteprime, le stesse recensioni fatte nello stesso momento, le stesse cerchie di amicizie che si spalleggiano a vicenda, lo stesso branco che va avanti. E le amicizie? Secondo me il più delle volte è solo "paraculagine", e io non sono mai stata brava a fare la paraculo. Lo so sono parole forti, ma questo è il mio pensiero. Forse sbaglio, ma parlo per esperienza diretta, la mia esperienza naturalmente.

Sono sempre stata una a cui piace andare controcorrente, una a cui piace dire le cose in faccia, una che non ci va leggero con i commenti e se devo dire a una blogger che le sue recensioni sono fasulle lo faccio (ritrovandomi poi naturalmente insultata xD). Oltre a non aver nessuna voglia di leccare chi è sopra di me, o di osannare altre blogger famose come delle divinità in terra. Capite bene che ciò non mi ha portato a farmi grandi amicizie in questo ambito. Andavo in giro per blog e l'unica cosa che riuscivo a fare è farmi venire il sangue acido, per cui ho smesso per salvaguardare la mia salute. Non dico che tutti i blog siano uguali, forse sono solo stata io a non scegliere quelli giusti, quelli più vicini alle mie stesse idee. Però è vero che se non la pensi come il branco, se non segui la massa, viene emarginata. Allora ho imparato a stare bene a casa mia, a starmene in santa pace nel mio blog, a non andare in giro a bighellonare. Così nessuno può commentare a una mia opinione "scrivi in un italiano stentato"(poi arriva il rompi scatole anonimo che lascia qualche bel commento anche su Club Urban Fantasy, quelli non mancano mai xD).

Quindi questo dover essere amici per forza, ma chi l'ha detto? Ma poi per cosa? Per far diventare la passione un lavoro? La mia è passione punto, non voglio tramutarla in un lavoro, non voglio farmi amica una casa editrice per farmi pubblicare qualcosa (non che io ne abbia le capacità, sono una povera ignorante xD), non voglio guadagnarci sopra, non voglio neanche i libri gratis. Voglio solo essere libera di esprimere le mie idee, senza essere attaccata con motivazioni stupide (del tipo sei invidiosa, non ne capisci niente, fai errori anche tu e cose così), giudicata e presa in giro come spesso accade. Certo non ho mai impedito ai miei commentatori di dire la loro, sono aperta sempre e comunque al dialogo (nel rispetto reciproco). Dietro ai blog ci stanno delle persone e le persone ti possono stare simpatiche o antipatiche, centra poco che parlino di libri o meno. Tralascio l'elemento visibilità, iscritti ai blog e quant'altro perché non ho creato il blog per essere famosa, come vi ho detto diverse volte poco mi importa di fare un tot di visite, per me conta la qualità (pochi ma buoni). Allora perché hai creato il blog? Per avere un luogo dove potermi rilassare, dove poter essere me stessa (dove potermi levare le scarpe e stare in tuta, metaforicamente parlando), solo che a volte è troppo facile perdere la via (e anche la voglia di continuare nel tuo percorso). 


Voi cosa ne pensate? Credete nella coesione tra blog o no? Diteci la vostra attraverso i commenti.


P.S.: Chiunque abbia piacere a ricevere le mie visite nei propri blog (linkatemeli pure tutte le volte che volete nei miei post), o abbia piacere nel diventare amiche, anche solo tramite Facebook (aggiungetemi pure senza remora, trovate il link del mio profilo nella pagina contatti) o abbia piacere a scambiarci idee e pareri io sono sempre disponibile :) 

Alla prossima Angela 
Club Urban Fantasy

11 commenti:

  1. Mah... io non lo vedo questo grande vantaggio nel 'fare coesione'. A cosa dovrebbe servire? A parlare, appunto, tutti degli stessi libri, possibilmente a vantaggio dell'autore o dell'editore? A me piace la quantità di blog che ci sono, mi piace seguirli tutti e leggere le varie opinioni, anche se spesso 'argomentano' lo stesso libro. A volte commento, perchè magari ho tempo, altre volte no, perché magari son di malumore io oppure perché non ho davvero niente da dire. Io ho aperto il blog perché, sembra assurdo, ma me lo hanno chiesto. Prima recensivo su anobii ma non era sufficiente. Ero preoccupata, perchè, effettivamente, ci sono libri che compaiono in diversi siti allo stesso momento e a me non andava tanto essere così imbrigliata. Fortunatamente mi hanno lasciato ampia libertà di scelta, ogni tanto mi viene richiesto un parere su un libro e lo leggo quando posso, ma in generale scelgo da sola. Poi ci sono anche sul mio blog delle novità. Sono prima di tutto una lettrice e se viene pubblicato un libro che m'ispira o che attendo, lo leggo il prima possibile, indipendentemente dal fatto che sia atteso o meno da altri blogger.
    A me fa piacere se le persone mi seguono o commentano, e cerco sempre di rispondere ai commenti, ma non credo di aver fatto molto per attirare 'clienti', niente giveaway, giochi o simili (anche perchè non ho tempo di gestirli) e francamente non m'interessa farli. Mi piace che le persone scoprano da sole il mio blog e decidano da sole se seguirlo, commentarlo o dimenticarlo. Certo, se non fosse seguito da NESSUNO, mi spiacerebbe, ma anche un solo lettore mi rende felice. Non è che se ce n'è uno sono triste e 100 felice. Sono felice anche con uno. E non mi sento più brava se ce ne sono 5000.
    Quanto alla coesione... non so neanche di cosa si sta parlando. Dei gemellaggi, affiliazioni e simili? Non ho idea di cosa voglia dire una cosa simile, non mi sono mai interessata. Se un blog mi piace lo seguo. Fine. Non vedo il motivo di fare simili coesioni. Avere più follower, più commenti, più di qualcosa? Perché, c'è un premio in fondo?
    Per me il mio premio è qualcuno che legge un libro dopo una mia recensione e gli piace. E per questo che ci siano altri 1000 blog sul web non ha importanza.

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    1. Abbiamo una visione molto simile. Anche noi non abbiamo mai fatto nulla per attirare "clienti", tranne quelle volte che si organizzano concorsi di scrittura (ma quello è più per divertimento). Anch'io ho iniziato a fare recensioni su anobii, finivo un libro e mi piaceva andare subito a scriverne cosa ne pensassi e da lì ad aprire un blog il passo è breve :)

      Per la coesione forse si intende frequentarsi come blog, organizzare cose insieme, non stare lì a vedersi come nemici (persone che ti fregano i "clienti", come se fossimo dei negozi che vendono qualcosa). Cosa che io farei anche, ma che non faccio per mancanza di tempo, per miracolo scrivo post figuriamoci se ho il tempo per creare degli EVENTI, da gestire (che comunque aiutano nelle visite non dico di no).

      Commentare quando ho tempo e voglia lo faccio ogni tanto, ma non ho stretto rapporti d'amicizia così (forse perché non sono costante nei commenti in un blog). Vedremo per il futuro, in generale non considero gli altri blog miei nemici e mi fa piacere che ognuno esprimi la propria opinione. Dopotutto i blog sono personali, chiunque ne può avere uno, quindi non vedo che senso abbia lamentarsi che ci sono troppi blog e che l'offerta di internet è frammentata.

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  2. Mi sembra ci sia stata un po' di confusione :) Innanzitutto non esistono solo blog personali, ma realtà molto più complesse che non si limitano al diario di letture, se così vogliamo chiamarlo. Linda parlava di un egoismo individuale che spinge a vedere solo il proprio tornaconto, alla luce di un profitto spesso vano: speranze di pubblicazione, desiderio di ingraziarsi le case editrici e di farsi una posizione.
    La coesione di cui parla è proprio il contrario di questo concetto: cercare, cioè, di non ostacolarsi a vicenda, di incrementare il potenziale dei blogger tramite una condivisione di intenti. Il mondo dei blogger è un mondo in cui ognuno pensa per sé, spesso ipocrita e che non tende a valorizzare il sistema, ma a valorizzare soltanto se stessi.

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    1. E io intendevo dire proprio questo che "questo tipo di mondo" non mi piace e non mi piace quindi frequentarlo. Siccome penso che "questo tipo di mondo" sia predominante, rispetto a chi invece ha tutt'altri intenti, non penso che ci possa mai essere una coesione. Quindi perché illudersi?

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  3. "Quindi questo dover essere amici per forza, ma chi l'ha detto?"

    Ecco, brava, chi l'ha detto? Io no di sicuro.
    Quale "dover essere amici per forza"? Per carità, lungi da me l'idea dell'amicizia obbligatoria, dei rapporti ipocriti e bla bla bla via dicendo.

    Secondo me ti è proprio sfuggito del tutto il senso del mio articolo.
    Da quando ho aperto il WD - nel 2008, quindi 5 anni fa - ho tentato tutte le strade possibili e immaginabili per creare una rete di persone che lavorassero per lo stesso scopo e con gli stessi obiettivi. Dato che di progetti simili, online, ce n'erano una marea, ho proposto di cercare di raggiungerli assieme.
    Mi sono sempre sentita rispondere "no, io ho la mia personalità e voglio mantenerla". Bene, cazzi tuoi, se vuoi continuare a urlare in una stanza vuota e a lamentarti che nessuno ti sente (metafora già usata nel post) non so cosa farci.

    Qual è il focus? Nemmeno io frequento granché gli altri blog, anzi: sono pochissimi quelli che seguo e apprezzo, proprio perché trovo che la maggior parte - oltre a essere di un'incompetenza francamente imbarazzante - sia autoreferenziale, falsa, ipocrita, egoista e abbia la tendenza a sputare in faccia a chiunque non lecchi loro il sedere e viceversa.
    Pertanto interagisco solo con persone e blogger che mi sembra abbiano un progetto interessante alle spalle, che lo sviluppino in maniera intelligente e non abbiano paura del confronto e dello scambio di idee.

    È questo quello che critico: l'ipocrisia, l'incompetenza, l'autoreferenzialità e l'incapacità di confrontarsi e di scambiare idee della maggior parte dei blogger (e i litblogger ne sono un fulgido esempio) del nostro Paese.
    Il mio è proprio un attacco a quell'amicizia forzata di qui parli: giammai amici per forza.

    Ma aprire la mente e guardare oltre al proprio giardino farebbe bene a tutti quanti.

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    1. Condivido in pieno il tuo pensiero. E forse ho sbagliato a impostare questo post, dovevo strutturarlo in maniera differente (spero di poter imparare sempre dai miei errori).

      Il mio, come avrai capito, è solo un blog personale, non ho nessun tipo di competenza, sono un'ignorante (nel senso che ignoro tantissime cose) e quindi il mio intendo non è sicuramente quello di essere "autoreferenziale". Mi piace scambiare opinioni e idee con tutti, ma non mi piace essere attaccata (e mi scuso per essermi comportata in una certa maniera, diciamo che a volte sono un po' troppo "istintiva" e la colpa è semplicemente mia). Ho frainteso alcuni commenti su Facebook, e me ne dispiace.

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  4. ...Mi drogo, ho scritto QUI invece di CUI. Vado a impiccarmi.

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  5. Mh.. non saprei sinceramente come schierarmi, passatemi il termine. La cosa bella dell'avere un blog letterario, oltre al fatto di poter esprimere opinioni su ciò che leggi in tutta tranquillità (perché in fin dei conti è casa mia) è anche quella di poter conoscere persone nuove, simpatiche e non. Ad esempio ho conosciuto Angela, simpatica e aperta, i cui post, sia su FB che qui stuzzicano sempre la mia curiosità (forse perché li vedo più controcorrente di quelli del resto del mondo virtuale al quale sono legata), oppure Beira, dolcissima e molto disponibile, Diletta, Lara e chi più ne ha più ne metta... insomma, ho conosciuto un sacco di persone, un sacco di scrittori esordienti con cui ho scambiato opinioni e pareri. Amo avere un blog anche per questo motivo, ciò non toglie però che non vi sia un vero e proprio collante tra la mia "tana" e quella degli altri... è un po' come il discorso delle amicizie in chat. Non sono mai vere finché non ci si parla di persona quindi... come si può dire di avere un'amicizia vera con qualcuno con il quale parli solo attraverso uno schermo? Però è piacevole, ci si affeziona, si spera di poter incontrare quella determinata persona e magari creare qualcosa di diverso... i blog, almeno a mio avviso, poi liberissimi di pensarla alla vostra maniera, sono una sorta di valvola di sfogo personale; quelli letterari probabilmente anche, nonostante la maggior parte delle rubriche siano a fondo letterario e se non sei originale... amen, comunque hai detto la tua, hai letto qualcosa che ti ha lasciato un determinato sentimento e l'hai trascritto!
    Per quanto riguarda me lo uso anche per autopromuovere ciò che scrivo.. ma questa è un'altra cosa XD insomma, non sono una che va a cercare amicizie di comodo con altre blogger, leggo e commento solo ciò che mi interessa, altrimenti lascio perdere. Ciò non toglie che trovi certe persone interessanti e interagisca con loro non solo sui blog ma anche su altri spazi... e forse sto divagando XD non so!
    Qello che so per certo è che da quando ho aperto il mio angolino da bravo "coniglietto assassino" XD sono più in sintonia con la me stessa lettrice di un tempo, mi sento bene nel poter esporre ciò che penso, anche se altri sono convinti che faccia dei post banali o poco originali.. ciò che importa è il fatto che abbia ripreso a leggere con ritmo, mi piace vedere se la mia opinione su certi libri collima con quella degli altri etc... è un po' come essere nel bel mezzo di una classe di scuola superiore, con tanti amici lettori e condividere commenti sull'ultimo libro uscito o su un vecchio romanzo impolverato che ti ha stregato il cuore *_* lo so, mi spiego male XD abbiate pietà, sono anche uscita dal tema del post!

    Beh.. stay tuned dudes!

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    1. Grazie :) naturalmente, ma meglio specificarlo, tutto quello che fai nei tuoi blog e pagine mi interessa e mi piace. Infatti, quando posso, se ho tempo, cerco sempre di seguirlo. Poi abbiamo bene o male gli stessi gusti. Grazie al blog ho conosciuto tanti scrittori con cui sono in ottimi rapporti, tipo te (forse più scrittori che altri blogger, anche se alcuni sono entrambe le cose), e con cui mi fa piacere dialogare e scambiarsi opinioni (questo di solito avviene più su Facebook).

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  6. Mah, secondo me "fare comunità" non comporta certo l'essere tutti finti amici e sorridenti, anzi. Qualche tempo fa era stata organizzata un'iniziativa per valutare l'influenza dei blog letterari sugli acquisti - so che sai a cosa mi riferisco, dato che c'è stato abbastanza "chiasso". Ecco, questo ha dimostrato se non altro una cosa, ovvero che i blogger si sono aggrediti, fraintesi, suddivisi in fazioni... insomma, si sono comportati come a una riunione di condominio (o come signorotti feudali del '500). Questo non fa di noi una comunità? Sinceramente ritengo l'idea espressa nell'articolo un po' ingenua, come se la blogosfera fosse un mondo ideale dove le persone sono più buone, etc. Io ho la mia sfera di conoscenze, con alcuni vado d'accordo, ho anche fatto amicizie, mentre con altri non è andata altrettanto bene. Ma questo, anche nell'ottica dell'outsider (un po' lo sono), non significa certo "farsi la guerra per due follower". Quello, per esperienza, è un altro tipo di blog.
    (Scusa se mi sono dilungato, un saluto!)

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    1. Io non sono abbastanza "influente" per partecipare a tali iniziative e anche se lo fossi stata avrei rifiutato, infatti da semplice lettrice l'ho trovata un'enorme caxxata. L'ho anche scritto nel mio blog, ai tempi che ero assolutamente contraria "all'esperimento", non si fa certo comunità così prendendo per fessi i lettori (anche se dopo lo si veniva a dire, "oh guarda vi abbiamo presi per fessi, ma è servito a vendere il libro" Tipo proviamo a creare un messaggio subliminale e vediamo se funziona). Il tutto per cosa per far vedere che i blog piccoli, che poi tanto piccoli non sono, fanno tendenza? Attirano tante minorenni in cerca dell'ultimo romanzo della GIUNTI Y? Sponsorizzavano un romanzo decente per una volta, ma per tutte le altre volte (innumerevoli altre volte) proponevano semplice spazzatura.

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